E’ una situazione di crisi quella in cui è sprofondato il Cagliari. Le parole arrivano dal direttore generale del club, Francesco Marroccu, che nella conferenza stampa di oggi non ha usato mezze misure per definire lo stato in cui versano i rossoblu. “Abbiamo bisogno di aiuto, speriamo che le istituzioni recepiscano il nostro grido d’allarme e ci diano una mano”. Di cosa si tratta? Il Cagliari è sempre stata una società solida, ben amministrata dal presidente Cellino: nessun debito con le banche, nessuna richiesta di sostentamento. Negli ultimi anni il club era riuscito a costruirsi un tesoretto destinato alla costruzione del nuovo stadio, ma sono intervenuti problemi che hanno portato al prosciugamento delle casse. Cos’è successo nello specifico lo spiega lo stesso Marroccu, che ha fatto sapere come 18 milioni di euro siano stati sostanzialmente “bruciati” da lavori allo stadio che non hanno portato da nessuna parte. “A Elmas tutto bloccato, a Quartu non c’è ancora un resoconto finale”. E c’è anche di più, perchè la Regione Sardegna non ha ancora versato i soldi dovuti per la sponsorizzazione, relativi agli ultimi 24 mesi (“portiamo il marchio della Regione in tutta Italia, purtroppo non ci è ancora stata data una risposta”) e gli introiti Sky sono stati pignorati per presunti debiti risalenti agli anni Settanta e Ottanta, debiti che lo stesso Cellino aveva iniziato a estinguere. Risultato di tutto ciò, il Cagliari non ha più soldi. “Ci sentiamo abbandonati da tutti, e per la prima volta la società ha problemi a pagare gli stipendi. Il presidente è stanco di lottare contro i mulini a vento e si chiede il perchè di tanto ostracismo da parte di chi invece dovrebbe sostenerci”. Per il 3 gennaio è in programma un incontro con il sindaco di Quartu, sede della Is Arenas: Marroccu si augura che la situazione si possa sbloccare e che tutte le partite interne si possano giocare in quello stadio. “Noi siamo disposti a fare un passo indietro eliminando alcune infrastrutture”, prosegue il direttore generale. Dal punto di visto tecnico viene ribadita massima fiducia in Ivo Pulga e Diego Lopez (“sono fiducioso per quanto riguarda la squadra”), ma a questo punto c’è anche l’ammissione che trattenere i big non sarà affatto facile. Ricorda Marroccu che in estate Cellino ha rifiutato una proposta di 15 milioni di euro per Astori, e Nainggolan è stato convinto a restare nonostante le attenzioni di tanti club su di lui (Juventus in primis). Adesso la situazione si fa complicata: ovviamente, se i big partissero l’obiettivo salvezza sarebbe decisamente fuori portata per una squadra che si trova già a un solo punto di vantaggio sul terzultimo posto. Nel mirino possono finire verosimilmente quattro giocatori. Il primo è lo stesso Astori, che potrebbe finire al Napoli (che cerca un sostituto di Cannavaro) o al Milan che già l’aveva sondato; poi Nainggolan, sul quale l’interesse della Juventus si è placato ma che ora è finito nel mirino, ancora, del Napoli, che vuole rinforzare il centrocampo con un giocatore di qualità e quantità. Poi Pinilla, attaccante che ha forza fisica e fiuto del gol:
Piace molto all’Inter che ha bisogno di un vice Milito, il cileno può essere la soluzione giusta per l’attacco nerazzurro. Infine Marco Sau: il venticinquenne ha già realizzato cinque gol in campionato e, dopo le 21 reti con la Juve Stabia in serie B, sembra pronto per il grande salto. Qui può entrare in gioco anche la Juventus, che cerca una punta in grado di aumentare l’organico soprattutto per quanto riguarda il campionato, in modo che Giovinco e Vucinic si concentrino quasi esclusivamente sulla Champions League. Poi ci sono altri nomi: Nené (sempre Napoli), il portiere Agazzi (qualche squadra di medio-bassa classifica, oppure un’idea da dodicesimo uomo in attesa della consacrazione da titolare: il Milan in questo senso può farci più di un pensiero), lo stesso Andrea Cossu che darebbe tanta qualità a molte squadre. Il terzino Danilo Avelar invece può far comodo alla Roma: ha corsa e capacità di spingere lungo la fascia. Insomma: la crisi del Cagliari può portare alla cessione di tanti ottimi giocatori che si andrebbero ad accasare in qualche big. Situazione da tenere d’occhio, nella speranza comunque che i sardi possano sistemare la loro situazione.