Sembrano riaprirsi spiragli positivi nella questione riguardante il contratto di Rolando Bianchi. Il capitano e bomber del Torino, il cui accordo con i granata scade a giugno prossimo, attraverso le parole del fratello-procuratore, ha fatto capire che potrebbe prolungare la propria ‘love story’ con la società presieduta da Urbano Cairo. Riccardo Bianchi ha lanciato segnali di apertura nei confronti del club piemontese, spiegando che il proprio assistito in cinque minuti potrebbe trovare tranquillamente l’intesa per il tanto agognato nero su bianco, che sta mettendo in fibrillazione l’intero ambiente del Toro. La molla decisiva che potrebbe far scoccare la scintilla e l’eventuale fumata bianca potrebbe scattare nel ritiro invernale stabilito da Ventura: è a Ragusa, infatti, che il presidente ha manifestato l’intenzione di avere un confronto con Bianchi per capire quali margini di trattativa ci siano affinchè le strade non si separino. “Se ci saranno le condizioni noi siamo disposti a raggiungere in fretta un’intesa, perché attualmente la priorità di mio fratello è ancora il Torino”, ha detto l’agente. Il milione e trecentomila euro percepito dall’attaccante non è poca roba per le casse di Cairo, ma resta il fatto che lasciar partire a parametro zero o in alternativa per una cifra poco conveniente un calciatore del suo calibro rappresenterebbe un boomerang notevole. Anche perché poi i granata sarebbero chiamati a dover rimpiazzare il fiuto del gol e le caratteristiche che tanto piacciono al popolo di fede torinista con una punta di pari se non superiore livello. Ma nelle strategie del mercato granata non c’è soltanto la spinosa questione del contratto di Bianchi. I piemontesi, infatti, continuano a monitorare il mercato per regalare a Giampiero Ventura quelle pedine necessarie a rendere più omogeneo il proprio scacchiere tattico. In quest’ottica è previsto un duello senza esclusione di colpi con il Pescara, visto che la formazione abruzzese ha messo nel mirino gli stessi obiettivi dei granata: si tratta dei centrocampisti Ruben Olivera (Fiorentina), Gaetano D’Agostino (Siena) e Marco Donadel (Napoli), oltre che dell’attaccante brasiliano ai margini dell’Udinese Paulo Vitor Barreto. Quest’ultimo è un pupillo di Ventura: sotto la sua guida la punta esplose in serie A e trascinò i pugliesi ad una clamorosa salvezza.
Da allora però Barreto, complici i guai fisici, non ha più saputo ripetersi. Che l’aria dell’ambiente granata riesca a rivitalizzarlo?