Sesto e ultimo impegno nel girone eliminatorio di Europa League per l’Udinese. Domani alle 19:00 i friulani affrontano il Liverpool in casa, in un impegno che però per gli uomini di Francesco Guidolin non significa più nulla: l’Udinese infatti non ripete la bella esperienza della scorsa stagione quando raggiunse gli ottavi di finale, e saluta la competizione già al primo turno. I 4 punti raccolti dai bianconeri rendono infatti impossibile agganciare Young Boys e Liverpool: anche in caso di vittoria friulana e sconfitta dello Young Boys l’Udinese sarebbe tradita dalla classifica avulsa (gli svizzeri hanno 7 punti contro i 6 delle altre due contendenti) e quindi non c’è niente da fare. Il Liverpool è invece in piena corsa: anzi, è padrone del proprio destino avendo gli scontri diretti a favore con lo Young Boys. Tradotto, con i tre punti i Reds sarebbero certi di qualificarsi, e poi capiranno se lo faranno con il primo o il secondo posto.
I friulani non avevano iniziato male il girone, anzi: il pareggio interno contro l’Anzhi tutto sommato era un risultato buono considerando che il raggruppamento si preannunciava molto equilibrato. Poi la vittoria di Anfield Road ha galvanizzato l’ambiente e fatto pensare che la qualificazione fosse ormai in tasca. Calcoli sbagliati: lo Young Boys, che fin lì era a quota 0 e sull’orlo dell’eliminazione, ha preso sei punti contro l’Udinese, rifilandole sei gol e complicando la sua situazione. L’eliminazione è stata sancita dalla sconfitta in Russia: il 2-0 subito dall’Anzhi ha tolto a Guidolin ogni possibilità di proseguire il cammino europeo. Colpe? Sicuramente gli infortuni che si sono messi in mezzo nel momento sbagliato, ma certamente anche una formazione meno competitiva di quelle degli ultimi due anni, a dimostrazione che non sempre il giochino del “vendi i pezzi pregiati e incassa” funziona bene. I friulani di oggi hanno delle qualità, ma per il momento Allan non è Inler, Maicosuel non è Sanchez e i paragoni “a perdere” si fanno sentire. Domani sera comunque sarà una bella occasione per far giocare chi finora ha avuto meno spazio, senza perdere di vista l’obiettivo vittoria che sarebbe comunque un risultato di prestigio. Non ci sarà Totò Di Natale: davanti giocherà Ranegie con il supporto di Fabbrini. In campo anche Heurtaux e Coda al fianco di Danilo, mentre i titolari agiranno a centrocampo (Pereyra e Badu dovrebbero esserci, dubbio tra Armero e Pasquale per la fascia sinistra). A gara in corso il giovane Berra potrebbe fare il suo esordio.
Discorso diverso per i Reds, che si devono qualificare per dare lustro a una stagione che li ha visti iniziare malissimo in Premier League e ancora una volta dare l’addio al titolo nazionale già prima dell’inverno. Che il Liverpool non sia più lo squadrone che ha giocato due finali di Champions League in tre anni (vincendone una) è ormai un dato di fatto, ma certi nomi sono ancora altisonanti e certamente il club della Mersey è abituata alle coppe. Lo ha dimostrato il 5-3 con cui gli inglesi hanno vinto sul campo dello Young Boys aprendo il girone. L’Udinese si è presa il 3-2 ad Anfield complicando i piani di Brendan Rodgers, che però ha ottenuto i tre punti contro l’Anzhi (perdendo poi in Russia) e ha rimesso le cose a posto. Due settimane fa sarebbe potuta arrivare la qualificazione ai sedicesimi, senonchè lo Young Boys ha strappato il pareggio negli ultimi minuti e quindi costretto il Liverpool ad andare a Udine per vincere (a meno che, certo, gli svizzeri falliscano la partita contro l’Anzhi). L’ex allenatore dello Swansea però ha impostato la campagna europea su una formazione di seconde linee, e anche domani non verrà meno ai suoi propositi pur schierando alcuni campioni: è l’esempio di Steven Gerrard, interno a sinistra nel centrocampo a 3, e Luis Suarez, che partirà come punta centrale con il supporto di Assaidi e Downing. In porta sempre Pepe Reina, in difesa si rivede Jamie Carragher insieme a Skrtel, ma il pericolo pubblico numero uno si chiama Jonjo Shelvey: ha solo 20 anni, ma ha già segnato 4 gol in questo girone di Europa League.
Padelli; Heurtaux, Danilo, Coda; Faraoni, Pereyr, Willians, Badu, Pasquale; Fabbrini; Ranegie. All. Guidolin
Reina; Wisdom, Carragher, Skrtel, José Enrique; Henderson, Shelvey, Gerrard; Assaidi, Suarez, Downing. All. Rodgers