Vince 3-2 lo Zenit di Luciano Spalletti, ma il 3-2 maturato allo stadio Petrovskij sorride anche al Benfica, che al ritorno in Portogallo potrà accontentarsi di un 1-0 per passare il turno. I numeri ci raccontano di una partita sostanzialmente in equilibrio: 12 tiri per il Benfica contro i 10 dello Zenit, russi che però prevalgono nel possesso palla con il 53% e tirano più angoli (5 contro 2). Cinque gli ammoniti, due nello Zenit e tre nel Benfica. Per una volta quindi le statistiche rispecchiano quello che è stato il risultato finale: le due formazioni si sono affrontate a viso aperto e tutto è ancora aperto.
Il Benfica passa dopo 20 minuti: punizione dal limite di Cardozo per fallo su Witsel, Zhevnov respinge malissimo il sinistro del paraguayano e sul tap in Maxi Pereira è prontissimo a infilare da due passi. Passano 7 minuti e lo Zenit trova il pari: cross di Hubocan da sinistra, Shirokov dimenticato al centro dell’area trova un gran destro al volo che infila Artur sul palo lontano. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1. Nella ripresa, al 71′, è ancora la formazione di Spalletti a trovare il gol (un gran gol) che ribalta il risultato: numero di Kerzkhakov che di tacco tiene in campo un pallone che danzava sulla lina di fondo; la difesa del Benfica è disposta male e Bystrov – entrato da una manciata di minuti – serve al volo Semak che copre il pallone con il corpo e di mezzo tacco-mezza tibia manda all’angolino. A quel punto sembra finita, ma a tre minuti dalla fine succede il patatrac: ancora Zhevnov, sostituto dell’indisponibile Malafeev, non blocca un destro anemico di Gaitan e lascia che il pallone ballonzoli a due passi dalla linea: il portiere prova a rimediare, ma la smanacciata incoccia sull’accorrente Cardozo che spinge la palla in rete. E’ il pareggio lusitano, che dura però solo due minuti. Dall’altra parte prosegue la fiera degli orrori e Maxi Pereira ciabatta in modo orrendo un innocuo cross dalla destra, regalando il pallone a Shirokov che passava di lì per caso: dribbling su Artur e grande angolo per la sua doppietta personale e il 3-2 che chiude la gara ma non certo il discorso qualificazione.
E’ un Luciano Spalletti contento ma evidentemente non entusiasta quello che si presenta in conferenza stampa dopo la gara: “Abbiamo vinto con il cuore ma non ci è mancata nemmeno la qualità”, dice il tecnico toscano, che però aggiunge: “Siamo stati timidi in certe occasioni e gli avversari ne hanno approfittato. Certo, è sempre difficile in Champions League chiudere il discorso all’andata. Ora ci aspetta la partita del 6 marzo”. Rammaricato invece Jorge Jesus, ma fiducioso per il ritorno: “Peccato, meritavamo il pareggio ma abbiamo subito il terzo gol. Lo Zenit è più abituato a questo clima, si è adattato meglio di noi. Ma al ritorno nel nostro stadio e con il nostro pubblico possiamo farcela”. Poi ha spiegato l’escusione iniziale di Aimar: “Era diffidato, e ho pensato che fosse più importante averlo a Lisbona. Ma è stato ammonito e quindi non ci sarà: vedremo come sostituirlo, le alternative non ci mancano”.