Finalmente ci siamo. Questa sera Bayern Monaco-Chelsea si giocano la finale della Uefa Champions League 2011/2012 allo stadio “Allianz Arena” di Monaco di Baviera (ribattezzata “Fussball Arena” per motivi di sponsor). Insomma, i bavaresi hanno l’onore e l’onere di giocare questa finale in casa, e hanno l’obiettivo di raggiungere il quinto titolo di Campioni d’Europa dopo la tripletta negli anni 1974-1975-1976 e il successo del 2001; per Heynckes ci sarà pure un obiettivo supplementare, cioè quello di diventare il quarto allenatore capace di vincere la Coppa dei Campioni con due squadre diverse. Per il Chelsea, d’altro canto, vincere la Champions sarebbe davvero un sogno, perché la società attualmente di proprietà di Abramovich non l’ha mai vinta – anzi, allargando il campo, non l’ha mai vinta nessun club di Londra. Per Di Matteo poi sarebbe più di un sogno, una vera e propria favola, considerando che siede sulla panchina dei blues solo da marzo. Sarà anche una sfida tra due filosofie di gioco quasi opposte: quella di un Bayern offensivo e ricco di grandi nomi (da Muller a Robben a Ribery per arrivare allo spietato terminale Mario Gomez), e quella di un Chelsea basato sulla solidità difensiva ed il contropiede da affidare al suo splendido finalizzatore: Didier Drogba. Non sappiamo se sarà una partita spettacolare (le finali spesso non lo sono), ma una finale di Champions League è sempre da seguire. Ovviamente in caso di pareggio si andrà avanti con i tempi supplementari ed eventualmente i calci di rigori, che potrebbero essere un obiettivo più del Chelsea che del Bayern Monaco.
Il Bayern Monaco ha l’occasione di diventare la terza squadra nella storia a vincere la Coppa dei Campioni in casa propria, dopo gli ormai lontani precedenti del Real Madrid nel 1957 e dell’Inter nel 1965. D’altronde i bavaresi rischiano anche di finire la stagione senza successi, perché sia la Bundesliga, sia la Coppa di Germania sono finiti ai grandi rivali del Borussia Dortmund. Insomma i tedeschi si giocano tutto in una serata, o il trionfo o il fallimento da decidere in novanta minuti (perché per il Bayern non vincere nulla in patria è sempre un grosso smacco). In Champions però il percorso è stato ottimo: dominato il girone più difficile (quello con Napoli, Manchester City e Villarreal), ha vissuto in inverno un momento difficile, acuito dall’infortunio di Schweinsteiger. Un periodo che in Europa si è rispecchiato nella sconfitta 1-0 a Basilea nell’andata degli ottavi. Ma gli svizzeri sono poi stati distrutti (7-0) nel ritorno all’Allianz, così come non ci sono stati problemi nei quarti contro l’Olympique Marsiglia: un doppio 2-0 che è stato il trampolino di lancio per il rush finale. A quel punto è arrivata la semifinale stellare contro il Real Madrid, risolta in favore dei tedeschi solo ai rigori al Bernabeu dopo che entrambe le partite erano finite 2-1 per la squadra di casa. Oggi il Bayern è il grande favorito per la vittoria finale, grazie alla classe dei suoi campioni capitanati da Lahm (clicca qui per leggere la nostra intervista esclusiva a Rizzitelli), anche se dovrà stare attento alle assenze degli squalificati Badstuber, Luiz Gustavo e Alaba e dell’indisponibile Breno: in ogni caso, giocare una finale di Champions League davanti al proprio pubblico, è un’occasione come ne capitano poche nella vita, ed andrà sfruttata: ad ogni prezzo.
Il Chelsea invece ha vissuto una stagione a dir poco incredibile: sull’orlo del fallimento con quello che doveva essere il nuovo fenomeno della panchina, il portoghese Villas Boas, l’annata 2011/2012 è stata raddrizzata da Roberto Di Matteo, che con una cavalcata esaltante ha portato i Blues alla seconda finale di Champions League della loro storia e ha pure vinto la Fa Cup, che è un trofeo sempre prestigioso. Certo, in campionato il quarto posto non è stato recuperato, e questo potrebbe costare il posto a RDM, ma un posto nella storia del club il nuovo mister ce l’ha già. Il cammino europeo del Chelsea ha visto la vittoria nel girone con Valencia, Bayer Leverkusen e Genk, pur se arrivata solo all’ultima giornata; poi gli ottavi di finale col Napoli, la sconfitta 3-1 al San Paolo, l’esonero di AVB e il trionfo al ritorno (4-1 dopo i supplementari), punto di svolta cruciale dell’intera stagione. Dopo i quarti di finali abbastanza agevoli con il Benfica, chiusa con due vittorie (1-0 in trasferta, 2-1 in casa), la vera impresa è arrivata in semifinale: comunque vada a finire, è stato Di Matteo a porre fine all’epopea del Barcellona di Guardiola con la vittoria 1-0 a Stamford Bridge e il pareggio 2-2 in rimonta al Camp Nou. Due partite destinate a restare nell’immaginario comune deila tifoseria blues per lungo lungo tempo. Oggi il Chelsea non ha niente da perdere (si fa ovviamente per dire) e questo può essere un vantaggio per la squadra che tutti considerano sfavorita (clicca qui per leggere la nostra intervista esclusiva a Ciaschini), pur se ostacolata dalle squalifiche di capitan Terry e di Ivanovic, Meireles e Ramires, oltre all’indisponibilità di Malouda. La svolta la potrebbe però dare l’orgoglio dei campioni Blues, guidati dal loro capitano Didier Drogba, 35 primavere e non sentirle. Per molti giocatori della squadra londinese potrebbe infatti essere l’ultima chiamata dal treno Champions.
Ma ora non è più tempo per le parole: a Monaco sta iniziando il grande spettacolo, le porte dell’Allianz Arena si aprono per accogliere la finale di Champions League 2011/2012 tra Bayern Monaco-Chelsea.
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