Dopo una partita più sofferta del preventivabile, l’Udinese si impone sul campo del Cesena e lancia la volata Champions. Vittoria importante e resa fondamentale dai passi falsi delle inseguitrici. Contesa decisa dalla rete di Fabbrini dopo pochissimi minuti e poi gestita dalla squadra di Guidolin. I dati parlano chiaro. I friulani hanno meritato la vittoria, gestendo più a lungo il possesso palla (61% contro il 39 romagnolo), trovando maggiormente la conclusione verso lo specchio – 16-8 i tiri totali, 4-2 quelli in porta – e risultando, praticamente in ogni ambito, superiori agli uomini di Beretta. Il Cesena, dal canto suo, può rammaricarsi per un rigore sprecato da Mutu, ma ha il merito di aver onorato la contesa nonostante la matematica lo punisca alla serie cadetta già da diverse settimane. Decisivo ai fini della vittoria è comunque stato il predominio del centrocampo bianconero, che ha assistito alle importanti prestazioni di Asamoah e Pinzi, senza ovviamente dimenticarsi di Basta, furetto imprendibile sull’out destro.
Per sbloccare la partita bastano solo quattro minuti. A fare la differenza sono le motivazioni; con i friulani in corsa Champions e i romagnoli ormai retrocessi, è chiaro chi ne abbia di più. Affondo di Pasquale sulla sinistra, cross pennellato al centro dove Danilo prova la battuta verso la porta. La palla è ciccata e attraversa tutto lo specchio della rete, arrivando sul secondo palo, lì dove Fabbrini non manca l’appuntamento con il tap in. Vantaggio legittimato poi dall’ennesima caso di gol fantasma della stagione. La bordata di Asamoah al 33esimo minuto è da ascrivere ai casi di gol non convalidati. Il tiro del ghanese rimbalza e attraversa la linea, non per Damato di Barletta ed assistenti. Per il Cesena il rigore sbagliato da Mutu, ennesima tappa di una stagione disgraziata.
E’ un Mario Beretta soddisfatto nonostante la sconfitta quello che si presenta in sala stampa al termine della partita con l’Udinese. “La squadra ha dimostrato di lottare fino alla fine, abbiamo concesso poco all’Udinese, non abbiamo mai perso equilibrio, noi ci abbiamo provato anche se abbiamo creato anche noi poco anche perché il gol subito a freddo ci ha un po’ condizionato. Sul rigore poi non siamo stati fortunati, si vede che la stagione deve finire così”. La vittoria ha invece rigenerato il tecnico friulano Guidolin che ora crede nell’impresa terzo posto. Non manca però la stoccata al calendario ed ai troppi impegni. “Abbiamo giocato una buona gara, arriviamo da una stagione da 60 partite e per una squadra come la nostra non è facile. Giocare bene ogni tre giorni è impossibile, c’è qualcosa che non quadra in questo mondo: mi auguro che vengano tutelate di più le ragioni degli atleti, pretendere spettacolo a questi ritmi serrati è un po’ troppo, bisogna proteggere questo sport”. E sugli arbitri. “Da sempre accetto ogni decisione, non commento né il gol di Fabbrini né quello negato ad Asamoah”.