Poche storie durante Spagna-Irlanda. I campioni del mondo e d’Europa in carica si fanno subito notare e la differenza fra la nazionale iberica e quella irlandese è troppo netta. Il povero Trapattoni non può nulla contro lo strapotere spagnolo e alla fine, dopo aver capitolato contro la Croazia, è costretto ad ammainare bandiera bianca anche contro le Furie Rosse, più infuriate come non mai. Il match si conclude infatti con il risultato rotondo, e che non ammette repliche, di 4 a 0: Spagna in testa al girone, al pari della Croazia con 4 punti, Irlanda già eliminata. In una partita come quella di ieri sera, i dati parlano chiaro e c’è ben poco da aggiungere. Il possesso palla è nettamente a favore degli spagnoli, 67% a 33%; la Spagna ha concluso verso la porta per ben 26 volte, di cui 20 nello specchio, mentre l’Irlanda ha concluso verso la porta per 5 volte, di cui soltanto 2 nello specchio. Infine, il dato sui falli subiti e commessi, 8 commessi e 16 subiti dalla Spagna, viceversa dall’Irlanda, è ulteriore indice del fatto che gli spagnoli hanno fatto correre la palla, mentre gli irlandesi hanno corso dietro alla palla, senza mai prenderla, il che porta, sia per nervosismo sia per mancanza di lucidità, a commettere un maggior numero di falli.
L’unico gol del primo tempo è firmato Fernando Torres, che dopo pochi minuti rompe già la parità iniziale con un gran destro da posizione abbastanza defilata all’interno dell’area di rigore fulmina Given infilandola nel sette: 1-0 Spagna, la partita si mette subito in discesa per i campioni in carica. Ad aprire le danze nella ripresa è David Silva che, dopo una serie di conclusioni murate, si ritrova il pallone fra i piedi sul dischetto del rigore. Finta, controfinta: gli avversari abboccano entrambe le volte. La palla non si muove: è una danza sopra il pallone, che prova gioia per aver trovato qualcuno in grado di trattarlo con la grazia che merita. Dopo la seconda finta, appoggia di giustezza all’angolino basso alla destra di Given, che si distende ma non può arrivarci (2-0). Il terzo gol è firmato da Torres, che realizza così una doppietta, premiando la coraggiosa scelta del suo mister di schierarlo dal primo minuto nonostante una pessima prestazione contro l’Italia. Il Niño, lanciato a rete dal solito Silva, aspetta che il difensore lo recuperi ed il portiere si faccia sotto per bruciare quest’ultimo sul suo palo con una conclusione millimetrica a mezz’altezza (3-0). Il poker è calato dal grande escluso dai giochi, Cesc Fabregas, che realizza una rete capolavoro, esultando poi con rabbia, sintomo di voglia di giocare sempre, più che di polemica verso il mister. Addomestica col tacco e l’esterno destro un corner teso a mezz’altezza di Xavi e, da posizione molto defilata, lascia partire un missile che colpisce il palo e si infila alle spalle di Given (4-0).
Così Trapattoni al termine della sfida contro la Spagna: «Ovviamente siamo molto delusi per il risultato. Per la seconda volta abbiamo subito un gol dopo pochi minuti di gioco, per noi poi diventa impossibile attuare lo schema tattico. La Spagna è come un’orchestra: ciascun giocatore partecipa alla costruzione di gioco in maniera perfetta. Da parte dei miei ragazzi c’è stata una differenza di atteggiamento tra prima dell’Europeo e adesso che non si spiega. Dobbiamo lavorare sull’aspetto mentale. L’eliminazione è stata una delusione per noi, ma i ragazzi hanno dato tutto sul campo. L’Italia? Posso dire che faremo il nostro dovere. Se passeranno ai quarti, sarà esclusivamente per loro bravura, non certo per aiuto dell’Irlanda». Queste invece le parole di un Del Bosque naturalmente soddisfatto: «Abbiamo giocato bene, al di là di quello che ha fatto vedere l’Irlanda, correttissima in campo e sugli spalti -le parole rilasciate dal ct delle ‘Furie Rosse’ a Tele 5-. Possiamo essere orgogliosi del gioco. La squadra è molto forte. La doppietta di Torres? Chiediamo ai giocatori di segnare. La sua esclusione con l’Italia? Conosco il calcio e accolgo le critiche, non sono l’ultimo arrivato. Ma la squadra non ha preferenze su chi mando in campo tra Torres, Negredo, Lllorente eFabregas».