Portogallo e Spagna giocano questa sera alle 20:45, alla Donbass Arena di Donetsk, la prima semifinale degli Europei. Partita tra due formazioni che fanno del possesso palla la loro arma migliori, grazie ai palleggiatori di centrocampo e all’enorme qualità delle rose; il Portogallo ha qualcosa in meno, ma appare in forma e con un Cristiano Ronaldo finalmente decisivo anche in Nazionale. La Spagna è campione d’Europa e del Mondo in carica, è una formazione rodata con uno stile di gioco molto simile a quello del Barcellona che ha vinto tutto e ha incantato per quattro anni, ma forse in questo torneo non ha ancora mostrato quella brillantezza delle passate manifestazioni. Entrambe hanno un problema: l’attacco. Se per il Portogallo è cronica l’assenza di un bomber vero, una prima punta d’area, le Furie Rosse ce l’avrebbero anche, ma Torres è il cugino del Nino che segnava gol a raffica e non si poteva fermare, mentre Llorente resta una soluzione di ripiego, forse non ancora prontissimo a partite di questo tipo. Luis Suarez, nel presentarci la gara (clicca qui per leggere l’intervista esclusiva) ci ha parlato di una gara che vivrà sul filo dell’equilibrio; trattandosi di una semifinale europea, la posta in gioco si farà naturalmente sentire.
Il Portogallo è arrivato secondo nel suo girone eliminatorio, dietro la Germania; dopo la sconfitta inaugurale contro i tedeschi, la squadra allenata da Paulo Bento ha saputo battere Danimarca e Olanda, garantendosi un posto nelle prime otto squadre d’Europa. Poi, ai quarti di finale, ha dominato contro la Repubblica Ceca, trovando però solo nel finale il gol qualificazione. Questa sera avrà di fronte l’avversario più temuto ma anche quello contro cui sarebbe più dolce il sapore della vittoria, vista la rivalità che corre tra le due squadre. I lusitani un anno e mezzo fa, ultimo precedente, hanno vinto 4-0 in amichevole, ma Paulo Bento non ne vuol sentire parlare: “Ora è completamente diverso, ma abbiamo il talento e la forza per battere la Spagna. Non mi preoccupa niente”. Il CT era stato criticato per l’uso continuo della stessa formazione e in particolare di Helder Postiga, attaccante con scarsa propensione nel vedere la porta. La replica? “Mi sembra che le critiche siano iniziate molto presto, ma adesso siamo qui: evidentemente il lavoro dei giocatori e il mio hanno un valore”.
Stavolta però Paulo Bento è costretto a cambiare: Postiga, uscito al 40′ della gara contro la Repubblica Ceca per infortunio, non ha recuperato. Al suo posto dentro Hugo Almeida, che aveva mostrato un po’ di brillantezza maggiore, soprattutto nel guardare la porta. Il resto però rimane confermato: le diffide sono state resettate, dunque nessun rischio squalifica. In porta Rui Patricio, linea difensiva composta dai terzini Joao Pereira e Fabio Coentrao, in mezzo Pepe e Bruno Alves, in queste ore seguito attentamente dalla Juventus. Centrocampo con l’ormai ex Genoa (va alla Dinamo Kiev) Miguel Veloso, supportato da Joao Moutinho e Raull Meireles; davanti, a sostenere l’attaccante del Besiktas, Nani e Cristiano Ronaldo. CR7 è ovviamente l’uomo più atteso, anche perchè giocherà contro una nazionale formata da molti dei suoi compagni al Real Madrid e avversari storici come i giocatori del Barcellona. “Sono tranquillo: gioco a questi livelli da 10 anni, non sento la pressione”. Il portoghese inoltre non è troppo legato a certi elementi della rosa spagnola, come Casillas e Sergio Ramos, non proprio “filo-Mourinho” nello spogliatoio delle Merengues. Due anni fa, ottavi di finale dei Mondiali (vinse la Spagna 1-0, gol di David Villa), Ronaldo fu ignorato dai madridisti che tentò di salutare. Sarebbe una bella rivincita.
La Spagna prosegue la sua corsa verso l’obiettivo dichiarato della vigilia, ovvero il bis europeo, cosa che nella storia non è mai riuscita a nessuno. Ci prova la Roja, forte di tre vittorie in quattro partite qui (unico pareggio contro l’Italia, all’esordio), di un gioco che come al solito si è basato sul possesso palla e di una qualità tecnica superiore a qualunque altra nazionale. Eppure, qualcuno ha storto il naso di fronte alla ripetitività del giro palla spagnolo. Ci ha pensato Iniesta a gettare acqua sul fuoco in merito: “E’ il bello del calcio: a qualcuno piace, ad altri no. E’ il nostro stile, quello che ci ha fatto vincere tutto”. Non gli si può dar torto, come quando sostiene che “i due giorni in più di riposo che ha avuto il Portogallo vanno accettati, è la formula: noi ne avevamo avuto uno in più rispetto alla Francia”. Quella Francia di cui Del Bosque ha detto, in un chiaro tentativo di snobbare i lusitani, “con loro avevamo più rivalità”. Peccato che il Portogalllo sia stata la nazionale che la Spagna ha affrontato più volte nella storia e che dal punto di vista storico l’inimicizia non abbia paragoni.
Del Bosque non rinuncia all’attaccante “falso”: anche stasera giocherà Fabregas al centro della linea offensiva, in un modulo che dunque ricalca quello del Barcellona – guidato da un allenatore madridista. Dovrebbe essere un 4–2-3-1, anche se la presenza in formazione di Pedro (fuori David Silva, contro la Francia decisamente sotto tono) fa pensare che ci si possa adattare allo schieramento portoghese e aprire al 4-3-3. Il modulo conta relativamente, comunque: se anche Xavi dovesse stare in linea con i due mediani, sarebbe poi comunque portato ad alzarsi per dialogare nello stretto con il suo amicone Iniesta. In difesa non ci sono novità: Casillas tra pali (contro il Portogallo, in quel famoso 0-4, la sua partita peggiore nella Spagna, con cui tocca le 136 presenze stasera), Arbeloa e Jordi Alba sulle fasce, Pique e Sergio Ramos al centro. A centrocampo, Xabi Alonso e Sergio Busquets in mediana; Del Bosque ha ricevuto critiche per il fatto che i due giocatori siano molto simili e non andrebbero impiegati insieme, la realtà è che possono essere complementari. Xavi, come detto, è l’uomo chiamato con il suo movimento a cambiare il modulo in corsa: si alzerà e abbasserà, quindi nel caso Fabregas resterà l’unica punta (finta, però, come accade con Messi nel Barcellona), con Pedro e Iniesta che allargheranno ulteriormente la loro posizione.
Naturalmente la SNAI ci dice che la Spagna è favorita: 1,85 la quota per la vittoria delle Furie Rosse. A 3,40 il pareggio, bel colpo se si decide di puntare sulla vittoria portoghese: paga 4,25 volte la posta.
Rui Patricio; Joao Pereira, Pepe, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Joao Moutinho, Miguel Veloso, Raul Meireles; Nani, Hugo Almeida, Cristiano Ronaldo. All. Paulo Bento
A disp: Eduardo, Beto, Ricardo Costa, Rolando, Miguel Lopes, Custodio, Quaresma, Ruben Micael, Hugo Viana, Nelson Oliveira, Varela
Squalificati: –
Indisponibili: Helder Postiga
Diffidati: –
Casillas; Arbeloa, Pique, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xavi, Xabi Alonso, Sergio Busquets; Pedro, Fabregas, Iniesta. All. Del Bosque
A disp: Victor Valdes, Reina, Juanfran, Raul Albiol, Javi Martinez, Cazorla, Jesus Navas, David Silva, Mata, Llorente, Negredo, Fernando Torres
Squalificati:
Indisponibili: –
Diffidati: –
Arbitro: Cakir (Turchia)