, all’anagrafe Pedro Proença Oliveira Alves Garcia. I guardalinee saranno i connazionali Bertino Cunha Miranda e Ricardo Jorge Ferreira Santos, con Manuel Jorge Neves Moreira De Sousa e Duarte Nuno Pereira Gomes (tranquilli, sono solo in due…) assistenti d’area. Il quarto uomo infine sarà il turco Cuneyt Cakir. Quarantunenne nativo di Pinhal Novo (cittadina di 25 mila abitanti a sud di Lisbona), Proença è arbitro internazionale dal Gennaio 2003, dopo aver esordito nella serie a portoghese nel 1998. Già diversi riconoscimenti attestano la bravura di questo arbitro, che in patria è stato eletto fischietto dell’anno in due stagioni consecutive, dal 2009 al 2011. Nel 2007 la prima direzione di una gara della fase a gironi della Champions League, quella tra PSV Ehindhoven e CSKA Mosca. Proença era già nel gruppo di fischietti designati per Euro 2008, poi a partire dal 2009 diresse alcune gare valide per le qualificazioni ai Mondiali sudafricani del 2010. Quest’anno la definitiva consacrazione per Proença, che in questo momento può ragionevolmente essere considerato il miglior arbitro d’Europa. Non a caso quella di Domenica non sarà la prima finale per lui in questa stagione: il fischietto lusitano ha già diretto l’atto conclusivo della Champions League, giocatosi a Monaco di Baviera tra il Bayern padrone di casa ed il Cheslea di Roberto Di Matteo. Insomma, una scelta che dovrebbe lasciarci tranquilli, anche perchè nel dubbio un portoghese non favorisce gli odiati cugini… Scherzi a parte, si tratta di una designazione che garantisce la qualità dell’arbitraggio in una partita importantissima e molto sentita. Ricordiamo che nella rosa degli arbitri candidati per dirigere la finale figurava anche il nostro Massimo Rizzoli, poi escluso per forza di cose. In questo europeo Proença ha già diretto tre partite, collezionando un precedente per parte. Per la Spagna c’è il 4-0 inflitto all’Irlanda nella seconda giornata del nostro girone; Proença ha invece incrociato il nostro destino nei quarti contro l’Inghilterra, senza destare particolari strascichi polemici. Inoltre abbiamo un’altra notizia relativa alla finale: il senatore Mario Monti ha comunicato che assisterà di persona a Spagna-Italia, allo stadio Olimpico di Kiev. Si aprono i ricorsi storici, per gli scaramantici veri e propri tormenti cabalistici, per capire se la presenza del Presidente…
…del Consiglio dei Ministri sia beneaugurante o meno per la nostra nazionale. In questo senso la tradizione è favorevole, a partire dal 1982 e dal “non ci prendono più” di Pertini dopo il terzo gol di Altobelli alla Germania. La macchina del tempo ci riporta al 2006, quando gli azzurri scelsero la “staffetta”, con Prodi a Dortmund, ballerino di fronte alla piva della Merkel, e Napolitano a Berlino per la finalissima con la Francia. In mezzo, le delusioni: in particolare rammentiamo quella di Euro 2000, con Berlusconi ad accanirsi contro Zoff per l’eccessiva libertà concessa a Zinedine Zidane. Ma attenzione: il Premier non era in tribuna a Rotterdam, così come non lo era Scalfaro a Pasadena nella finale iridata contro il Brasile di Romario, nel 1994. I precedenti sono chiari: Monti si sieda comodo di fianco a re Juan Carlos.