Empoli-Vicenza finisce 3-2. L’Empoli è salvo, il Vicenza retrocede in LegaPro. Nell’intervallo, l’artista che ha disegnato il match ha rovesciato la tavolozza, sbrodolando i colori sulla tela del Castellani. Nella ripresa è sgorgato calcio, magari non nei suoi contorni più limpidi ma in un vortice di emozioni esaltante. Che volete farci, pregi e difetti del calcio moderno: tattico ai limiti della paranoia per un tempo, scrosciante di azioni rinfuse nel secondo. Avete capito qualcosa? Pazienza, passiamo ai fatti, che è sempre meglio.
Pur potendo contare su due risultati su tre, Aglietti non rinuncia all’assetto tradizionale, piazzando Saponara a ridosso del tandem Maccarone-Tavano. Gigi Cagni d’altra parte deve vincere, e sceglie di calare l’artiglieria pesante. Che significa Pinardi dietro Paolucci ed Elvis Abbruscato, cui il tecnico concede rinnovata fiducia. Tutto lascia pensare ad un forcing del Vicenza sin dai primi minuti, ma non è così: i biancorossi paiono sentire l’importanza del momento, che blocca la gambe ed appanna la mente. L’Empoli, guardatosi introno con circospezione (come a dire: “beh, tutto qui?”), decide di sciogliere la manovra, inizialmente imbrigliata da un comprensibile istinto conservativo. Il primo tentativo arriva al 9′: un rasoterra di Gorzegno che muore a lato sugli sviluppi di un corner. La reazione del Vicenza è tutta nella punizione di Paro al 15′: la parabola da sinistra scavalca la barriera ma non si abbassa in tempo. Al 21′ buon contropiede dell’Empoli: Tavano conduce la volata, affida a Saponara che chiude triangolo, il diagonale di Ciccio rotola fuori di poco. Nella foschia tecnica emerge il talento grezzo di Saponara: 29′ accelera sino al limite e scaglia un destro basso che Frison respinge col piede destro; la successiva ribattuta di Maccarone non fa cronaca (alto). In fase difensiva l’Empoli intasa la propria trequarti congelando le punte avversarie: Paolucci gira largo, mentre il povero (ormai sciagurato) Elvis resta in fondo, solo come un numero primo. E’ suo l’ultimo colpo di testa, in stacco perentorio su cross del partner da destra: rimbalza fuori al 44′. Nel recupero brutta notizia per l’Empoli: si fa male Saponara dopo una percussione centrale. Non è grave ma il trequartista deve estraniarsi dalla lotta: dentro Flavio Lazzari.
Di colpo, la partita: del resto è uno spareggio, qualcosa prima o poi deve succedere. Inizia Big Mac: al 2′ il destro a pelo d’erba impegna Dossena alla deviazione in corner. Al 5′ ancora il Macca: azione caparbia e destro da fuori, esterno della rete. Il Vicenza finalmente si scuote. Cagni, che già aveva inserito Bariti, butta nella mischia Maiorino: più scommesse più possibilità più giochi, diceva no spot. Con l’attacco allargato dalle ali il Lanerossi trova modo di infilare la difesa empolese. Al 14′ Nicolas Giani si sciroppa la fascia sinistra e pennella per la crapa di Paolucci: zuccata rapace, Dossena è battuto, la speranza riaperta. 4′ dopo, ancora Paolucci. Una perfetta azione di contropiede sull’asse Pinardi-Abbbruscato-Maiorino porta il bomber al diagonale mancino, dal lato sinistro dell’area: 0-2 e salvezza in tasca. Non fosse che da qualche parte qualcuno continua a rimestare i colori. Aglietti disperato butta dentro il georgiano, Levan Mchedlidze, quello che fece gol alla Juve col Palermo. Al 26′ Lazzari arma il sinistro di Maccarone: la battuta deviata favorisce l’opportunismo di Mchedlidze, che zampa in rete da pochi passi. La partita impazzisce: il Vicenza batte al centro, l’Empoli recupera e lancia in area, Brighenti aggancia Tavano ed è rigore. Dal dischetto lo stesso Ciccio realizza con la freddezza che lo portò a Valencia. 2-2 e siam daccapo. Ma il Vicenza ha capito che può farcela: l’assedio finale porta in dote una pressione costante e qualche tiro non troppo insidioso. Sino al minuto fatale, il 27′: corner da sinistra, la sponda di Martinelli porge il tap-in a Bariti che scivolando svirgola; sull’angolo seguente Signorelli trattiene Giani ed è rigore. Dal dischetto son caduti in tanti, Paolucci non sarà neanche l’ultimo, però dispiace. Bravo Dossena ad intuire. Mentre alcuni già piangono, di gioia o tristezza, Maccarone infila il 3-2 che inchioda l’Empoli al prossimo calendario di Serie B. Al Vicenza l’onore delle armi: non conta niente, ma si dice così.
Il tabellino
Marcatori: 14′, 18’st Paolucci (V), 26’st Mchedlidze (E), 28’st Tavano (E) rig., 49’st Maccarone (E)
Empoli (4-3-1-2): Dossena; Buscè, Ficagna, Stovini, Gorzegno; Signorelli, Moro, Valdifiori (20’st Mchedlidze); Saponara (47’pt Lazzari); Tavano (31’st Guitto), Maccarone (Pelagotti, Tonelli, Regini, Dumitru). All.Aglietti.
Vicenza (4-2-3-1): Frison; Brighenti, Martinelli, Pisano, Giani; GavazzI, Paro (1’st Bariti), Botta (7’st Maiorino); Pinardi; Paolucci, Abbruscato (26’st Soligo) (Pinsoglio, Zanchi, Tonucci). All.Cagni.
Arbitro: Ciampi di Roma.
Ammoniti: Pisano (V), Paolucci (V), Pinardi (V), Brighenti (V), Ficagna (E), Signorelli (E)
Espulsi:
Le pagelle
Empoli 6,5
A volte basta un gesto.
Non trascende ma non molla mai, e alla fine il capitano piange di gioia.
Paolucci gli scappa come un bambino al parco.
Apprensione anche per lui.
Quando il Vicenza mette le ali soffre anche lui.
Evanescente, per lasciare il segno trattiene Giani e causa il rigore: Dossena lo redime.
Legna in quantità, non va mai per il sottile ma spesso fa quel che serve.
Si muove bene ma l’esecuzione è approssimativa dal 20’st MCHEDLIDZE 7 Cambia il match con una zampata di rapina: ingresso determinante.
Si accende due volte e rischiara, poi si fa male: peccato dal 47’pt LAZZARI 6 Vivo ma meno qualitativo del predecessore.
Freddo dal dischetto: tanto basta Ciccio dal 31’st GUITTO 6 Come il barista nella sparatoria del saloon: ingresso discreto, si nota il giusto.
Sorregge l’attacco, crea occasioni e mette il punto esclamativo.
All.AGLIETTI 6,5 Mission completed, ma che paura.
Vicenza 6,5
Senza colpe sui gol.
Patisce alcuni ghirigori di Saponara, non spinge.
Con Big Mac è dura ma l’ultima parola è spesso sua.
Più in affanno, non digerisce il Big Mac.
Assist pregiato per Paolucci.
Il vero flop: del resto ha tirato la carretta tutto l’anno.
Una frazione ordinata, logica, poi esce dal 1’st BARITI 6 Si mangia un tap-in ma il suo ingresso allarga e risveglia l’attacco
Sottotono, lo si era visto anche all’andata dal 7’st MAIORINO 6,5 Altra vitamina offensiva, offre il secondo assist.
A corto di fiato ma non di idee: favorito dai cambi offensivi.
Il calcio sa essere crudele.
Meno male che finita. Forza Elvis, troverai un’altra band dal 26’st SOLIGO 6 Innesto utile, va anche al tiro.
All.CAGNI 6,5 Cambi perfetti, meritava la salvezza.
Arbitro CIAMPI 6,5 I rigori ci stanno, dirige bene il pandemonio finale.
(Carlo Necchi)