“Mi sento un privilegiato ad essere qui”. Parole e musica di Vincenzo Montella, l’uomo a cui sono state affidate le chiavi della nuova, ambiziosissima Fiorentina. Il patron Andrea Della Valle ha costruito una squadra davvero interessante, grazie a tanti acquisti di qualità, soprattutto nel reparto di centrocampo. La cosa più bella, però, secondo Montella, “è sentire di nuovo il cuore della gente”, come racconta lui stesso in un’intervista a ‘Repubblica’. Insomma, il popolo viola si è riavvicinato alla squadra. Del resto, che i Della Valle abbiano riscoperto l’entusiasmo, è innegabile. Ad essere pignoli, è mancato solo un grande colpo in attacco, ma il tecnico non fa alcun dramma su questo. “Se incontrassi Marotta? Chiederei spiegazioni su quello che è successo quel giorno a Monaco (a proposito di Berbatov, ndr). Ma forse anche no. La Fiorentina mi piace così”. Il bulgaro, protagonista di un clamoroso dietrofront nei confronti sia dei viola che della Juventus, ha poi scelto il Fulham. “Ha sbagliato”, lo punge Montella, che in compenso si tiene ben stretto il gioiello Jovetic. “La possibilità che andasse via c’era, ma lui è un ragazzo intelligente”, sottolinea il tecnico, che ha usato tutte le sue armi psicologiche per convincere il montenegrino a rimanere. Del resto, lasciare la squadra proprio quest’anno, dopo il mercato ‘deluxe’ messo in piedi, non sarebbe stato molto saggio probabilmente. Ad affiancare Stevan, è arrivato Luca Toni: “Per noi sarà un giocatore importante”, si è detto convinto Montella, che ha solo tre anni in più dell’esperto bomber modenese. Ma la scommessa più intrigante riguarda il centrocampo: Aquilani, Pizarro, Borja Valero, Mati Fernandez, non si contano i nomi di qualità nel reparto. Tutta gente dai piedi buoni, che Montella dovrà far convivere nella maniera migliore possibile. Qualcuno ha parlato addirittura di centrocampo in stile Barcellona, un paragone che il tecnico respinge con un sorriso: “Ma dai… noi vogliamo fare calcio. E divertire”. Già il suo Catania, ricorda, fu paragonato ai blaugrana, per la capacità di tenere palla, ma è chiaro che certi accostamenti, nel calcio moderno, lasciano il tempo che trovano. Una cosa è certa, comunque: da quest’anno si ricomincia a fare sul serio.
I viola hanno totalizzato una vittoria e una sconfitta nelle prime due uscite di campionato; ma per ora il campo ha detto che la Fiorentina è una squadra che sa giocare a calcio, è ben messa in campo e ha elementi che possono risolvere la partita con una singola giocata. Le aspettative ci sono: ora, tocca al tecnico e ai suoi ragazzi far tornare l’entusiasmo alla curva Fiesole e a tutta Firenze.