Dopo l’ottimo europeo estivo, che ha portato un’insperata medaglia d’argento, la nostra nazionale riprende il suo cammino. Dopo la Confederations Cup, prevista l’estate prossima, gli azzurri hanno in agenda i campionati del mondo di Brasile 2014. La massima competizione calcistica nel paese pentacampeao, nonchè terra del sogno pallonaro. Oggi partono le qualificazioni ai campionati del mondo: alle 20.45 l’Italia sfida la Bulgaria, avversaria nel gruppo 2 assieme a Repubblica Ceca, Danimarca, Armenia e Malta. Un girone alla portata della nostra nazionale ma che può riservare insidie, a cominciare da stasera. La Bulgaria, allenata dal qurantaseienne Ljubosav Penev, occupa attualmente il novantesimo posto del ranking Fifa. L’Italia sta proseguendo la fase di ricostruzione del gruppo, con l’inserimento delle forze emergenti al fianco dei totem del blocco storico. Gli ultimi europei hanno iniettato grande fiducia e convinzione nella compagine azzurra, che ha se non altro dato la sensazione di essere sulla buona strada. Per introdurci ad Italia-Bulgaria, prima partita di qualificazione ai mondiali 2014, ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Beppe Dossena, storico centrocampista della nazionale (38 presenze 1 gol in maglia azzurra) nonchè commentatore delle partite odierne per la RAI. Ecco le sue impressioni:
Partono le qualificazioni mondiali: che aria gira nel gruppo azzurro? Un’aria buona, positiva, sicuramente. Quella che deriva dalla considerazione che questa squadra si è guadagnata in tutto l’europeo.
Prandelli sta varando la coppia d’attacco Osvaldo-Giovinco: la convince? Molto, ritengo abbia ottimi margini per fare bene. Giovinco ormai è entrato di diritto nel novero di quei giocatori che devono essere titolari. Si è guadagnato la presenza sul campo, lavorando.
E Osvaldo? Non fa mai gol banali, come abbiamo visto, e in ogni caso è un attaccante completo, è sicuramente da nazionale.
Che idea si è fatto della Bulgaria? Come sempre fa parte di quelle squadre da affrontare con molta cautela. E’ vero che non è più come una volta, quando le trasferte potevano dare maggiori problemi sotto l’aspetto ambientale. Noi siamo in grado di andare a vincere in Bulgaria.
C’è qualche individualità da cui dovremo guardarci? Considerando anche che Berbatov non ci sarà, si può dire che la Bulgaria non ha delle cime dal punto di vista tecnico. E’ una buona squadra, che può diventare pericolosa se gli diamo campo e la possibilità di prendere coraggio. Però credo che l’Italia, nonostante la giovane età di qualcuno, sia in grado di controllare queste situazioni.
Nei convocati azzurri rientrano numerosi giovani: c’è qualcuno che la intriga maggiormente in ottica Nazionale?
Destro ha già fatto bene all’esordio, Verratti certamente ha il futuro nelle proprie gambe, penso anche ad Insigne. Hanno tutti un grande futuro: noi cerchiamo di aiutarli nella crescita, loro devono mettere in campo ciò che hanno. Sono molto dotati soprattutto sul piano tecnico, e questo è un vantaggio enorme: non sono giocatori che hanno bisogno della fisicità per esprimersi. Questi ragazzi sanno quello che vogliono e hanno quello che serve: l’Italia può programmare serenamente il futuro.
Il blocco che Prandelli sta varando può già essere un’idea di quello che andrà ad affrontare i mondiali tra due anni? E’ molto probabile, poi come sempre può accadere che qualcuno salga sul treno in corsa per i propri meriti. Però il nucleo è questo, anche perchè i giovani di oggi tra due anni saranno o nel pieno o all’inizio di una maturità che conta.
(Carlo Necchi)