Si decide tutto nel finale: la galoppata vincente di Bale contro il palo beffardo di Neymar. La differenza non è certamente solo questa perchè guardando l’intera partita il Real ha meritato la vittoria. Nel finale il pareggio sembrava però cosa fatta con l’attaccante del Barcellona ormai pronto ad esultare per il pareggio: il legno ha detto no. Guardando le prestazioni dei singoli, Bale è sicuramente il migliore in campo non solo per la quantità industriale di pericoli creati dalle parti di Pinto ma anche e soprattutto per la rete del definitivo 2-1. Grandissima prestazione anche per Modric che per una sera imita Xavi: quello “originale” è invece titubante in una squadra che vede poche note liete.
Busquets commette errori banali, Mascherano cerca di coprire le difficoltà con l’esperienza mentre Bartra è un ragazzino dal futuro assicurato ma dal presente ancora incerto. Dani Alves è a tratti imbarazzante mentre Neymar appare irritante in certi suoi comportamenti. Messi impalpabile mentre Iniesta si conferma solito grande professionista. Pinto è uno dei più decisivi.
Nel Real ottima prova del collettivo assemblato in modo ottimale da Ancelotti sempre più nel cuore dei tifosi madrileni. Non ha convinto fino in fondo Pepe, si è invece ripreso alla grande Carvajal dopo un primo tempo deludente. L’assenza di Cristiano Ronaldo non ha pesato più di tanto. Nel secondo tempo offre una prestazione convincente ma i dubbi restano nei primi 45′ soprattutto sul gol del 1-0 di Di Maria quando l’argentino sembrava in fuorigioco.
Barcellona-Real Madrid è una sfida infinita che ogni anno propone il solito copione avvincente e ricco di colpi di scena. Con la terribile outsider Atletico Madrid a detenere la vetta della Liga, le due corazzate spagnole dovranno sputare sangue per riagguantare la vetta che pare nelle mani degli uomini di Simeone. In Champions i blaugrana sono stati eliminati proprio dai colchoneros mentre le Merengues sono arrivate non senza sudare freddo in semifinale superando il Borussia Dortmund. Gioco forza anche la Coppa del Re diventa oggi più che mai un traguardo importantissimo per morale e prestigio di due club abituati a vincere in ogni dove. Ancelotti, in teoria, è messo meglio del suo collega e rivale Martino costretto ad accontentare l’esigentissima piazza catalana con la citata competizione che solo qualche anno fa veniva considerata il minimo sindacabile. Si gioca sul campo neutro del Mestalla, tana del Valencia letteralmente presa d’assalto dai tifosi; come se non bastasse El Clasico verrà trasmesso in tutti i continenti per un’audience pazzesca. Il Barcellona schiera in porta Pinto a sostituire il lungodegente Valdes. In difesa spazio a Dani Alves e Jordi Alba sulle corsie esterno con Mascherano-Bartra coppia centrale. In mediana solita cerniera composta da Sergio Busquets, Xavi ed Iniesta. Tridente offensivo formato da Neymar, Fabregas e Messi. La Pulce non troverà il suo rivale Cristiano Ronaldo, ko e non schierato da Carletto Ancelotti. Il Real si schiera così senza il suo asso portoghese: Casillas fra i pali, retroguardia che vede Coentrao, Pepe, Ramos e Carvajal. Xabi Alonso e Modric sono i centrocampisti con il compito di sostenere i quattro gioielli in attacco: Bale, Di Maria, Isco e Benzema. L’inizio è equilibrato ma dopo appena 2′ scatta il primo giallo per un duro intervento di Isco su Neymar. (5,5) Il Real Madrid sembra però più galvanizzato e con Bale (6,5) crea due palle gol enormi a distanza di pochi minuti. Al 5′ il gallese se ne va sulla sinistra e lascia partire un tiro che sfiora il palo; passa un minuto e lo stesso ex Tottenham riceve palla da Benzema (6) e in area si gira a Mascherano (5) concludendo in porta. Una deviazione salva Pinto (5,5). Il Barcellona controlla ma a differenza degli anni passati non riesce a trovare varchi e nessuno dei suoi uomini si inserisce con i tempi giusti. Il possesso palla è stagnante e diventa deleterio quando Xavi (5) e gli altri palleggiatori pasticciano e regalano una ripartenza al Real Madrid. Isco recupera la sfera e verticalizza per Bale il quale suggerisce a Benzema il passaggio del contropiede letale. Il francese apre subito sulla sinistra per la fuga di Di Maria (7) verso la porta; la difesa catalana non riesce a fermare l’ex Benfica che entra in area e piega i guantoni a Pinto con un tentativo che fa esplodere i tifosi delle Merengues. Benissimo il pressing preparato da Ancelotti che non fa ragionare il Barcellona incapace di creare pericoli. Il tallone d’Achille dei Blancos è la fascia destra con Carvajal (5) che soffre le rare iniziative dei blaugrana; alla fine Iniesta capisce le difficoltà del terzino e inizia a sfruttare questo vantaggio. Da quella parte il Barcellona crea gli unici sussulti pur senza impensierire Casillas (6) con i traversoni di Jordi Alba (6,5) e Fabregas (5) non sfruttati dai compagni a centro area. Il Real Madrid quando serve i suoi scattisti fa molto male e lo si capisce quando Bale sfonda per l’ennesima volta a sinistra e mette innn mezzo per Isco il cui tiro viene salvato in extremis da una scivolata di Jordi Alba. L’ultimo sussulto porta la firma di Messi (5): siamo al 41′ quando un’azione insistita di Iniesta permette alla Pulce di calciare sul fondo dal limite. El Clasico non delude mai. La finale di Coppa del Re non è avvincente come l’ultimo match di Liga ma si sono comunque viste buone azioni. La cornice del Mestalla è da brividi ed è perfetta per una sfida simile. Prestazione opaca dei catalani che sembrano aver perso lo smalto e la brillantezza dei tempi migliori. Non a caso le ultime sconfitte con Atletico Madrid e Granada hanno creato non poche crepe nella società blaugrana. Anche stasera stessi problemi delle ultime settimane: possesso palla inutile, difesa in panne ai primi affondi avversari e poca coesione tra i reparti. Oltre a salvare un gol già fatto con una scivolata in extremis, l’ex Valencia si propone spesso sulla fascia sinistra. Buona partita la sua. Incredibile ma vero. Il capitano questa sera delude. È uno dei responsabili del pallone perso che porta al gol del Real Madrid. Non riesce a prendere in mano i suoi e brancola nel buio come un comune mortale. Con una tattica che fin qui paga, Anceoltti si porta a casa il primo tempo. Attesa e ripartenza: queste sono le parole chiave delle Merengues che dominano a centrocampo e sono letali con i funamboli offensivi. Il croato è impressionante: lotta, recupera ed imposta con una facilità disarmante. La mente nonchè ago della bilancia della squadra disegnata alla perfezione dal genio di Ancelotti. Inizia bene poi soffre gli inserimenti di Jordi Alba e Fabregas. Forse ha qualche problema e nella ripresa verrà sostituito. partiamo dall’episodio più importante. Il gol del Real Madrid è in sospetta posizione di fuorigioco con Di Maria al di là dei difensori del Barcellona al momento del passaggio di Benzema. Oltre a questo grazia dal giallo Iniesta e Coentrao. (Federico Giuliani)
Barcellona
Resta la macchia sul gol di Di Maria; il tiro dell’argentino non sembrava imprendibile eppure i suoi guantoni si piegano. Nel secondo tempo però salva il risultato con almeno due parate di grande livello.
Prestazione deludente del terzino brasiliano che non sta attraversando un buon momento di forma. Perde il pallone da cui nasce la prima rete del Real e pasticcia anche in occasione della seconda. Di questo passo sicuro che Scolari punti su di lui ai Mondiali?
Un punto in più per la rete del momentaneo pareggio. Si fa saltare con troppa facilità da Bale sul 2-1. Il gallese è un fulmine ma forse con un po’ di cattiveria in più avrebbe potuto fermarlo ()
Ancora schierato difensore centrale e ancora una prova ricca di errori. L’esperienza non basta ed esattamente come contro l’Atletico Madrid in Champions sono apparse gravi lacune. Surclassato in velocità.
Nel primo tempo è stato uno dei migliori poi cala ed è costretto a lasciare il terreno di gioco ( Non lascia tracce di sè. Anche quando attacca non riesce mai a rendersi pericoloso).
Non tutte le serate sono buone. Questa è stata una partita in cui anche il capitano è stato risucchiato dai problemi del suo Barcellona. Inizia a perdere palloni come un giocatore umano e a soffrire la pressione avversaria dopo anni di dominio assoluto.
Cala nella ripresa quando regala palloni su palloni al Real Madrid. Moscio nei contrasti, viene quasi sempre superato con estrema facilità.
Il buon Illusionista ci mette la faccia e si carica la squadra sulle spalle anche nel momento peggiore della partita ma senza Messi e compagnia, le sue giocate da sole non bastano.
Chi l’ha visto? Deludente lo spagnolo soprattutto nella ripresa quando si nota solo per proteste sciocche ed inutili ( Prova a dare brio alla manovra d’attacco del Barcellona ma ci riesce solo in parte).
Passa 45′ a guardare i compagni giocare poi inizia a carburare. Qualche giocata degna di nota ma pochi pericoli creati dalle parti di Casillas. Che sia sulla via del tramonto? A Barcellona non vogliono crederci ma lui deve smentire questo triste presagio tornando ad incantare.
Croce e delizia dei blaugrana. Acquistato per una montagna di quattrini il brasiliano questa sera ha fallito un gol facile facile a tu per tu con Casillas. Palo pieno. Non lo condanniamo per un solo errore ma per una serie di ripetuti comportamenti non proprio da giocatore del suo livello.
Squadra che continua ad essere spompata e lontana dagli standard medi dei blaugrana. In attacco i pericoli non si segna più come una volta e dietro la difesa balla come non mai. Urgono rimedi e in fretta.
(Federico Giuliani)
Real Madrid
Era arrivato in finale da imbattuto poi sul più bello viene trafitto da Bartra. Può comunque festeggiare sollevando la coppa dopo una partita degna di un thriller.
L’inizio non è dei migliori poi nella ripresa aiuta molto i suoi compagni in raddoppio sui vari palleggiatori del Barcellona e raggiunge la sufficienza.
Quando si trova di fronte i colori blaugrana non sempre riesce a contenere i nervi. Stasera si guadagna solo un cartellino giallo. Gioca una discreta partita ma si perdè però Bartra in occasione del pareggio.
Contiene in tutti i modi l’impeto degli avversari. Usa anche i falli e non se ne vergogna: difensore caparbio e roccioso.
Non attacca quasi mai in compenso dietro è sicuro e affidabile. Qualche scintilla in avvio con Neymar poi smaltita.
Prestazione mostruosa del croato che in mezzo al campo mette ordine e regala lampi di classe assoluta. Verticalizza che è una meraviglia in più corre e recupera palloni su palloni. In una parola? Completo.
Alcuni lo davano per finito. Questa sera ha fatto ricredere tutti dando sfoggio ad una delle più belle prove offerte negli utlimi tempi. Perfetto partner di Modric.
Forse sentiva troppo la pressione in ogni caso non ha impressionato più di tanto. L’ex Malaga ha funzionato a corrente alternata. ().
Segna un gol con un’azione pazzesca e regala di fatto la coppa al Real Madrid. Non solo: crea tantissime occasioni pericolose e sfiora più volte il gol prima del definitivo 2-1 finale. Questa sera dimostra di valere 100 milioni.
Un pendolino instancabile che si sacrifica pure in fase difensiva. Apre le danze con un gol al termine di un’azione da manuale. Pecca di egoismo in certe situazioni (V).
Movimenti da bomber di razza. Il gol ancora non arriva ma poco importa: questa sera ha lavorato per la squadra e deve esserne soddisfatto ().
Disegna un Real equilibratissimo. Soffre poco o niente le trame del Barcellona e porta a casa l’ennesima coppa della sua strabiliante carriera. Un allenatore che ha portato e porta alto l’onore dell’Italia nel mondo.
(Federico Giuliani)