Quarta e ultima giornata di primo turno ai WTA Championships di Istanbul, quello che comunemente si chiama Masters. Dalle partite di ieri sono già usciti i nomi di due delle quattro semifinaliste (la formula prevede che le prime due classificate di ogni girone diano vita alle semifinali incrociate). Tutto come da copione: Serena Williams e Maria Sharapova hanno staccato il biglietto per la fase successiva, così la russa tiene vive le speranze di chiudere l’anno con il numero 1 del ranking WTA (ma per farlo dovrà almeno vincere il torneo). Poche sorprese nel gruppo A, dove Serena Williams non ha avuto problemi a sbarazzarsi delle sue avversarie: vero che contro Na Li ha avuto diverse magagne con il servizio e si è dovuta arrangiare come ha potuto per vincere il primo set al tie break, ma pio nel secondo parziale ha sostanzialmente dominato. In precedenza l’americana aveva avuto ragione di Angelique Kerber, unica tennista riuscita a batterla da Wimbledon (compreso) in avanti – era accaduto a Cincinnati: 6-4, 6-1 per Serena, che poi nel dopo partita ha anche scherzato sull’inesperienza dell’avversaria, qui per la prima volta. “Io il primo Masters giocato non lo ricordo, è roba del 1800”. La Kerber allora ha avuto un’impennata d’orgoglio e ha dimostrato di non essere qui per caso: ha affrontato Victoria Azarenka, numero 1 al mondo, con il coltello tra i denti e l’ha quasi costretta alla resa in una delle partite più belle dell’anno: la tedesca ha vinto il primo set al tie break (rimontato da 2-6 e chiuso 13-11, record eguagliato per un Masters). Poi ha ceduto sempre 7-6 il secondo set ma non prima di aver sprecato due match point, e infine ha perso 6-4 il terzo, di fatto salutando il torneo e concedendo una chance a Na Li, che l’ha battuta ieri e resta in corsa. Per la Azarenka invece un grosso sospiro di sollievo: nella rivincita della finale degli US Open (a proposito di partite di livello), Serena non ha fatto sconti, doppio 6-4 e qualificazione, lasciando la bielorussa allo spareggio per la semifinale: chi tra lei e la cinese Li vincerà accompagnerà la Williams nelle migliori quattro. Traguardo già raggiunto da Maria Sharapova, che dopo aver triturato Sara Errani ha avuto molte più difficoltà contro Agnieszka Radwanska ma alla fine ha portato a casa la partita in tre set, tutti terminati 7-5. La polacca aveva già battuto Petra Kvitova, poi costretta al ritiro per un’infezione virale: il suo posto l’ha preso Samantha Stosur, che molto probabilmente non si sarebbe mai aspettata di dover scendere in campo ed è stata sorpresa per la seconda volta nell’anno da Sara Errani, che dopo la semifinale del Roland Garros ha nuovamente trionfato in 3 set, con l’ultimo volato via 6-0. Anche qui i calcoli sono semplici, e la notizia positiva è che Sarita ha una grande possibilità di accedere al turno successivo: dovrà però battere la Radwanska, e non sarà per niente facile. La polacca, numero 4 del ranking WTA, non ha la fisicità delle Sharapova e delle Williams contro cui la Errani va sotto senza possibilità, dunque sulla carta la partita parte su un piano di equilibrio; ma Agnieszka non a caso si è guadagnata la nomea di nuova Hingis (con tutta la calma del mondo, perchè 5 titoli Slam in 7 finali non si vincono con i paragoni) per il modo in cui sopperisce alla potenza del suo braccio grazie a un gioco tattico che mette in crisi le avversarie e non concede punti di riferimento. Chi vince va in semifinale:
La Stosur è già eliminata, anche battendo la Sharapova oggi non potrebbe raggiungere le due vittorie di una tra Radwanska ed Errani. Già certo anche il fatto che Serena Williams e Maria Sharapova passano come prime del girone: dunque, Sara troverebbe l’americana in semifinale, in una partita a dir poco a pronostico chiuso. Postilla finale: due giorni fa in Texas è deceduta all’età di 94 anniMargaret Osborne duPont, tennista americana che nel corso della carriera ha vinto 37 titoli del Grande Slam divisi tra singolare (6), doppio femminile e doppio misto. Solo Margaret Smith Court, Martina Navratilova e Bille Jean King hanno trionfato più di lei.