Il campione del Mondo in carica della Superbike si ritira. Max Biaggi ha deciso di lasciare le competizioni all’età di 41 anni e al vertice della carriera: solo un mese fa, in sella alla sua Aprilia, si è laureato per la seconda volta campione iridato delle derivate di serie, titoli che sono andati ad aggiungere ai quattro che vinse consecutivamente dal 1994 al 1997 in (tre con la Aprilia e uno con la Honda). Una carriera di longevità incredibile, con 18 tra il primo e l’ultimo titolo mondiale, costellata da 42 vittorie, 56 pole position e 111 podi nel Motomondiale, 21 vittorie, 5 pole position e 70 podi in Superbike. Questa mattina il campione romano aveva postato su Twitter un messaggio che già lasciava intuire che la sua carriera volgeva al termine: “È un’alba molto diversa oggi per me. Niente sarà come prima. Forza comunque!”. Poi la conferenza stampa sul circuito di Vallelunga, vicino alla Capitale, dove la carriera di Biaggi era iniziata (a 18 anni, l’opposto di tanti ‘ragazzi prodigio’ di oggi), e dove oggi il pilota della casa di Noale ha formalizzato ed ufficializzato l’addio ai motori: “Mi ritiro da campione”. Come si sa, questo è sempre un motivo d’orgoglio per i grandi dello sport: lasciare da imbattuti, al massimo livello della carriera, nel suo caso anche dopo un drammatico finale di stagione – ha vinto il Mondiale 2012 con mezzo punto di vantaggio su Tom Sykes. D’altronde, a 41 anni l’uomo Max Biaggi si è già costruito una bella vita per non soffrire la nostalgia dei circuiti: sposato con l’ex Miss Italia Eleonora Pedron, ha due figli, Inès Angelica e Leon Alexandre. Queste sono state le parole di Biaggi a Vallelunga nella conferenza stampa forse più sofferta della sua vita, ma anche con l’orgoglio di una scelta personale: “Ho scelto di smettere e non ho smesso come hanno fatto altri per motivi fisici o perchè non avevano trovato una moto competitiva”. Infatti, Biaggi aveva già in mano un nuovo contratto con l’Aprilia, come il pilota romano ha tenuto a sottolineare: “Ho rinunciato a un contratto con l’Aprilia identico a quello di questo anno: stessa moto, stessi soldi. Credo di aver tolto abbastanza tempo ai miei bimbi e alla mia compagna e credo sia giusto dedicarsi a loro perché il tempo passa e non puoi fermarlo. Non sono come alcuni politici attaccati alla poltrona, è giusto dare spazio ai giovani”.
Un addio che di sicuro dispiace alle migliaia di fans del motociclista italiano sparsi in tutto il mondo, ma che ci lascia il ricordo di un grande campione, che ha scritto la storia di questo sport – memorabile la sua rivalità con Valentino Rossi – e che ha saputo dire ‘basta’ al momento opportuno.
(Mauro Mantegazza)