Si sta avvicinando il grande evento sportivo del 2012, le Olimpiadi di Londra. Come ogni quattro anni, i Giochi Olimpici sono la festa dello sport mondiale e l’occasione anche per conoscere personaggi di sport “minori” (per quanto questa parola possa significare) o che comunque hanno meno possibilità di giungere ai successi e alla popolarità. IlSussidiario.net vuole iniziare un viaggio verso Londra per conoscere alcuni protagonisti dello sport italiano. Oggi abbiamo intervistato Elena Romagnolo, fondista dell’atletica italiana, specialista dei 5000 metri e dei 3000 siepi, specialità nella quale proprio a Pechino stabilì il record italiano centrando la qualificazione in finale, traguardo già importante per una bianca in specialità dominate dalle africane. Oggi punta soprattutto sui 5000, ma andiamo a conoscerla meglio in questa intervista esclusiva.
Quali sono le tappe della preparazione per Londra 2012? E come sta andando finora?
In questo momento sono in ritiro a San Vincenzo, ed è un periodo di carico in vista dell’estate, anche perchè non abbiamo gare in questo periodo. L’anno scorso ho avuto alcuni infortuni e anche in inverno ho saltato alcune gare, quindi avevo proprio bisogno di un periodo di continuità nella preparazione. Per quanto riguarda le gare, penso di non farne fino alla fine di aprile, e anche per questo sono qui in ritiro.
Hai già un programma per le prossime gare?
Devo ancora definirli con il mio tecnico e con il gruppo sportivo dell’Esercito. Sicuramente però il mio obiettivo sono i 5000 metri, dato che ormai da due o tre anni ho abbandonato i 3000 siepi, e sono in attesa di risposte da alcuni meeting ed altre gare.
Tutto per arrivare alle Olimpiadi: cosa significano i Giochi per un atleta?
Innanzitutto, già dal punto di vista agonistico valgono più dei Mondiali perchè si tengono ogni quattro anni (i Mondiali ogni due ndR), e quindi le possibilità di partecipare sono minori nel corso di una carriera; e poi è una manifestazione che riguarda tutti gli sport. L’atmosfera è affascinante, non ha paragoni. Partecipare a una Olimpiade significa realizzare un sogno che si ha fin da piccoli, quando inizi ad andare in palestra. Io sto lavorando duro per far sì che si avveri per la seconda volta, io ci provo anche se resto molto serena.
Il ricordo più bello di Pechino qual è?
Il primo giorno all’interno del villaggio olimpico. E’ davvero bello perchè è come entrare in una grande famiglia con tutti gli atleti, condividi le emozioni, anche le fatiche, e sai che tutti hanno lottato e sofferto per giungere fino a lì.
Sei riuscita anche a seguire altre gare o atleti?
No, quello purtroppo no.
Cosa vuol dire lo sport per te?
Lo sport per me è un grande amore: sono innamorata dello sport e dell’atletica. Tutti i giorni è una palestra di vita: affronti gioie e difficoltà, dolori e ostacoli, che devi superare ma anche saper apprezzare e condividere con chi ti sta vicino. Questo credo che aiuti anche ad affrontare la tua vita quotidiana.
Tra l’altro tu fai uno sport che non va spesso alla ribalta, e in cui è pure difficile vincere, dato lo strapotere delle africane. Questo incide in qualche modo?
Questo è un dato di fatto, le africane sono su un altro livello, direi quasi su un altro pianeta. Però ci alleniamo tutti i giorni proprio per fare il meglio e cercare di raggiungerle: questa è una motivazione in più per sognare in grande.
Quindi qual è il tuo sogno per Londra?
Innanzitutto è fare il tempo minimo necessario per la qualificazione, dato che in questo momento non l’ho ancora ottenuto. Il primo obiettivo dunque è fare delle gare per centrare la qualificazione, passando anche per gli Europei di Helsinki. E poi vedremo, mi porrò un altro obiettivo.
Quest’anno per la prima volta ci saranno gli Europei nell’anno olimpico. Che valore avranno?
Naturalmente agli Europei è più facile fare un bel risultato, si potrebbe pensare a cogliere qualcosa di importante.
Qual è stato il momento più bello della tua carriera?
Dal punto di vista agonistico naturalmente le Olimpiadi, anche perchè andarono bene e arrivai in finale. Però non c’è un momento particolare, possono esserci tanti momenti speciali, anche nelle mattine quando mi alleno vicino a casa e c’è qualcuno che ti saluta… Questo è il bello.
(Mauro Mantegazza)