Oggi alle Olimpiadi di Londra 2012 l’Italia ripone grandi speranze in Jessica Rossi, giovanissima campionessa del tiro a volo che può puntare al podio nella gara della fossa olimpica. La giovanissima atleta è nata a Cento il 7 gennaio 1992, ma nella sua pur breve carriera ha già vinto sia gli Europei sia i Mondiali, e ai Giochi Olimpici potrebbe completare un tris davvero leggendario, soprattutto considerando che il tiro è una specialità che consente grande longevità e si ottengono grandi risultati anche oltre i 40 anni: Jessica dunque potrebbe davvero riscrivere la storia di questo sport, che ha sempre riservato grandi soddisfazioni all’Italia (prima nel medagliere olimpico di tutti i tempi nel tiro a volo). Intanto un segno molto importante su queste Olimpiadi lo ha già lasciato: la Rossi infatti ha passato le qualificazioni con il punteggio di 75/75 – cioè ha colpito tutti i piattelli – e naturalmente con questo risultato perfetto ha stabilito il record del mondo. La cosa assume ancora più valore se si considera che i tiratori portano in finale il risultato delle qualificazioni, quindi Jessica inizierà la finale già in vantaggio su tutte le sue avversarie: l’obiettivo è l’oro. Altro elemento molto interessante di questa finale è la presenza di Alessandra Perilli, tiratrice di San Marino che porta la piccola Repubblica a vertici che mai aveva toccato. La piccola nazione incastonata tra Emilia-Romagna e Marche potrebbe ottenere la sua prima medaglia olimpica della storia.
La fossa olimpica è la specialità principale del tiro a volo, presente ai Giochi Olimpici fin da Parigi 1900, almeno a livello maschile. In questa disciplina, i tiratori sparano su una linea di tiro rettilinea posta parallelamente a quindici metri dietro la fossa in cui si trovano le macchine lanciapiattelli, alternandosi su cinque pedane diverse. Il piattello viene lanciato automaticamente appena arriva l’ordine del tiratore, che attende con il fucile imbracciato e caricato con due colpi. Ad ognuna delle cinque pedane corrispondono tre macchine lanciapiattelli (per un totale di quindici) ed una roulette automatica stabilisce la successione dei lanci. Questo elemento rappresenta la difficoltà per il tiratore che, pur conoscendo il tempo di uscita del piattello, deve intercettarne la direzione che può variare, sul piano orizzontale, di 90° e la sua altezza, a dieci metri di distanza dalla fossa, da un metro e mezzo fino ai tre metri e mezzo. Tra le donne la fossa è entrata nel programma olimpico solo da Sydney 2000 e le italiane non sono mai salite sul podio, ma tra gli uomini vantiamo una tradizione straordinaria: cinque ori, tre argenti e cinque bronzi sono numeri davvero straordinari, e nomi come Galliano Rossini, Ennio Mattarelli, Angelo Scalzone, Luciano Giovannetti e Giovanni Pellielo hanno scritto la storia. Ora speriamo che in questa epopea possa arrivare anche un tocco “rosa”: la finale delle Olimpiadi di Londra 2012 della fossa femminile (tiro a volo) con Jessica Rossi sta per cominciare…
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