Questa sera l’atletica vivrà ore spettacolari, ma già il mattino prevedeva due appuntamenti molto interessanti, con i primi turni dei e dei . I risultati più significativi sono arrivati proprio dal giro di pista, con la qualificazione di Oscar Pistorius alla semifinale e la clamorosa eliminazione – causa infortunio – del grande favorito per l’oro, Lashawn Merritt. Niente da segnalare invece nei 100, dove Usain Bolt, Yohan Blake, Asafa Powell, Tyson Gay e Justin Gatlin avanzano senza problemi e senza faticare troppo. La ribalta dunque va tutta ad Oscar Pistorius: per il campione paralimpico comincia bene la prima Olimpiade con i “normodotati”, con la qualificazione alle semifinali del giro di pista. Per farlo, Pistorius ha sfoderato una ottima prestazione, cioè il suo primato stagionale facendo fermare i cronometri sul tempo di 45”44. Il 25enne sudafricano a Londra parteciperà comunque anche alle Paralimpiadi, e le motivazioni certamente non gli mancheranno, visto che in questa manifestazione, che si svolgerà sempre a Londra dal 29 agosto al 9 settembre, avrà l’obiettivo di difendere i tre titoli che detiene nei 100, 200 e 400 metri, indimenticabile tripletta centrata a Pechino. L’anno scorso ai Mondiali che si disputarono a Daegu (Corea del Sud), Pistorius è diventato il primo atleta disabile e paralimpico a gareggiare nella manifestazione iridata, nella quale ha vinto la medaglia d’argento con la staffetta 4×400 del Sudafrica. Pistorius gareggiò nelle eliminatorie, ma non nella finale: comunque, l’episodio entra di diritto nella storia dello sport. Anche a Londra 2012 è iscritto alla staffetta, oltre che nella prova individuale. Anzi, ad essere onesti, Pistorius gareggia nell’individuale solo in virtù della qualificazione della staffetta sudafricana, perché altrimenti non avrebbe avuto il tempo minimo necessario. Pistorius ha già centrato il suo obiettivo nella gara individuale – immaginarlo in finale è davvero difficile – e a fine gara era visibilmente emozionato, come dimostrano le sue parole: “Grazie a tutti per il tifo che hanno fatto per me. Stamattina ero così nervoso. Dentro di me avevo una tale mistura di sensazioni che non sapevo se piangere. Mi sono emozionato a vedere la bandiera del Sudafrica. Ora ringrazio il mio team e tutti coloro che in questi anni hanno creduto in me. Ho lavorato sei anni per avere la mia occasione. Ho provato a sorridere sui blocchi di partenza. Essere sceso in pista oggi per me è stato qualcosa di molto speciale – ha aggiunto Pistorius – Ho realizzato un sogno inseguito per anni, e sono felice anche per il tempo che ho fatto. In questa gara ci sono molti avversari forti, e ora non mi rimane che andare a riposare perché domani voglio tentare di ottenere un altro ottimo tempo e quindi qualificarmi per la finale: sarebbe meraviglioso”.
Prosegue intanto il tormentone sulle sue protesi. Gli danno vantaggio oppure no? Questa domanda aleggia nella testa di molti, e Pistorius risponde così: “Non posso che ripetere ciò che ho già detto: ho superato 16 prove in tre settimane e mi hanno fatto ogni tipo di analisi. Se ho tutti questi vantaggi perchè non batto il record del mondo? C’è sempre qualcuno che vuole dire la sua, ma ormai non ci faccio più caso. Sono in forma, da Pechino 2008 ho perso 13 chili e questo conta”.