MONDIALI CICLISMO 2012/ Cronometro, Stagi: Pinotti lotterà per il podio, ma il mio favorito è…(esclusiva)
Oggi ai Mondiali di ciclismo a Valkenburg si disputa la cronometro riservata ai professionisti. Martin e Contador favoriti, ma il nostro Pinotti sarà tra i protagonisti…

Oggi a Valkenburg è uno dei giorni più attesi del Mondiale di ciclismo 2012. Si disputa infatti la cronometro maschile dei professionisti, su un percorso altamente selettivo di 45,7 km con tre salite compreso il Cauberg a pochi chilometri dall’arrivo. Una cronometro dunque che si annuncia spettacolare, e nella quale tanti corridori si candidano a protagonisti. Le assenze dei due specialisti britannici Bradley Wiggins e Christopher Froome e del pluri-iridato svizzero Fabian Cancellara apre il campo a molte possibilità, anche se il favorito d’obbligo è il campione in carica, il tedesco Tony Martin, e grande attenzione andrà prestata anche ad Alberto Contador. Per l’Italia ci saranno il giovane Adriano Malori e l’esperto Marco Pinotti, che dopo il quinto posto alle Olimpiadi potrebbe anche salire sul podio. Per presentare questa gara e per commentare quanto è successo finora a Valkenburg, abbiamo sentito uno dei giornalisti più competenti di ciclismo in Italia, Pier Augusto Stagi. Intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Stagi, come giudica l’impegnativo percorso della cronometro di Valkenburg? Si tratta appunto di una cronometro molto dura e selettiva, che esalterà non tanto la velocità quanto la resistenza e la potenza. Bisognerà essere molto forti, e ciò non è facile quasi a fine stagione.
Tanti big mancheranno: la lotta per le medaglie sarà più aperta? Una cosa è certa: di specialisti forti ce ne saranno tanti, ma tra loro ci può stare benissimo anche il nostro Pinotti.
Cosa potrà fare dunque il cronoman bergamasco? Sulla carta ha qualche chance in più, dopo le ottime Olimpiadi dove ha sorpreso tutti giungendo quinto. Speriamo di non essere delusi, perché forse ci si sta addolcendo troppo il palato nell’ambiente italiano e la pressione non sarà poca. Anche senza Wiggins, Cancellara e Froome non è così facile salire sul podio, perché ci sono in gara tanti atleti temibili.
Il favorito è Tony Martin? Sì, a questo punto è il tedesco il favorito numero 1. Ma ci sono tanti altri campioni, a partire naturalmente da Contador.
Cosa ci si attende oggi dallo spagnolo? Potrebbe anche togliersi una grande soddisfazione, continuando nel suo lavoro di ‘recupero’ dopo la squalifica, che ha già cominciato vincendo la Vuelta. Contador è molto motivato a fare un grande finale di stagione, a partire dai Mondiali e poi anche al Giro di Lombardia. Speriamo inoltre che decida di partecipare pure alla Milano-Torino, che arrivando a Superga potrebbe essere adatta a lui. Di certo anche in questa cronometro darà il massimo.
Gli altri nomi da tenere d’occhio quali saranno?
I due americani Taylor Phinney e Tejay Van Garderen, lo svedese Fredrik Kessiakoff – che ha vinto bene la crono della Vuelta – e io credo molto anche al francese Sylvain Chavanel, che a cronometro se azzecca la giornata giusta non è secondo a nessuno. Quindi sarà una grande battaglia.
Che giudizio dà della cronosquadre di domenica scorsa?
A livello di pubblico l’esperimento ha funzionato, perchè in Olanda seguirebbero qualsiasi gara di ciclismo. Qualche sponsor sarà contento, però secondo me centra poco o niente con un Mondiale, che è per eccellenza l’evento dedicato alle Nazionali. E poi non serve nemmeno a designare la squadra più forte al mondo: per quello c’è già il ranking stagionale. Temo che già l’anno prossimo in Italia la cronosquadre per club non coinvolgerà molto il pubblico. Comunque se l’Uci ci crede davvero, deve insistere e valorizzarla come aveva fatto in passato con la Coppa del Mondo.
Quello però era un circuito con le più importanti corse in linea…
Sì, certo, però aveva saputo valorizzare molto le gare di secondo piano, come l’Amstel Gold Race che si corre proprio a Valkenburg e che comunque è favorita dalla collocazione in calendario ad aprile. Le gare di agosto, Zurigo, Amburgo e San Sebastian, sono invece di fatto sparite dalla ribalta internazionale. Io la riproporrei, era molto meglio dell’attuale World Tour con classifiche incomprensibili.
Le cronometro donne e giovanili degli ultimi giorni hanno confermato che l’Italia contro il tempo è comprimaria: cosa si può fare?
Bisogna organizzare corse, creare una scuola e soprattutto anche in Italia bisognerebbe puntare sulle squadre giovanili Continental delle squadre principali, come hanno la Rabobank, la RadioShack o la Katusha. In questo modo ragazzi giovani partecipano a corse di alto livello con i professionisti; invece in Italia insistiamo con le corse Under 23 ‘del campanile’. La categoria Under 23 a livello internazionale è di fatto scomparsa, e quando ci sono gli eventi globali soffriamo molto.
C’è qualche nome su cui comunque possiamo puntare?
Sicuramente c’è Mattia Cattaneo, che per il secondo anno consecutivo è salito sul podio del Tour de l’Avenir. Insomma, non bisogna fasciarsi la testa: però una scelta andrebbe fatta. Insistere con gli Under 23 o lanciare le formazioni Continental? L’Uci ha scelto la seconda strada, io la seguirei…
(Mauro Mantegazza)
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