Poteva essere la Roma la nuova squadra di Riccardo Montolivo. Il giocatore, da tempo in rotta con la Fiorentina, decise invece di rifiutare. Lo racconta il presidente del club viola Mario Cognigni ai microfoni del Corriere Fiorentino. I giallorossi – ha rivelato Cognigni – erano molto vicini a Montolivo che, però, per motivi ‘misteriosi’, ha lasciato cadere la proposta. Il n.1 dei gigliati proprio non riesce a spiegarselo: “Il club della capitale, una squadra forte, proprietà nuova con ampie disponibilità economiche…”. L’offerta capitolina non era nemmeno di poco conto: 10 milioni di euro più bonus, per un giocatore che nel 2012 andrà in scadenza di contratto. Niente male, quindi, ma ‘Monto’ non avrebbe nemmeno fatto partire la trattativa, opponendo da subito un secco rifiuto. Il piano del centrocampista sarebbe stato questo: andare via a parametro zero, in modo da essere più o meno sicuro del suo acquisto da parte di società importanti. “Non posso vedere Nocerino che gioca al Camp Nou mentre io sto qui”, sarebbe stata la confidenza di Montolivo. Inutile dire che la dirigenza viola è rimasta profondamente amareggiata dall’atteggiamento del giocatore che, nei piani tecnici, non doveva essere la semplice ciliegina sulla torta, ma la torta, come ha spiegato efficacemente Cognigni. La speranza di quest’ultimo è che alla fine Riccardo rimpianga l’addio alla Fiorentina, e per le modalità e perchè magari, nel frattempo, la Viola potrebbe essere diventata una grossa squadra. Dunque, la Roma avrebbe perso un’occasione d’oro. Con Montolivo e De Rossi avrebbe ricreato, in pratica, l’asse portante del centrocampo della Nazionale. Ed invece il sogno è sfumato. Tutto è nelle mani del bergamasco, ormai un separato in casa a Firenze. Luis Enrique, però, non può vivere di rimpianti. La sua preoccupazione principale è quella di riuscire a far volare la Roma. A Parma è arrivato il primo successo stagionale. Un primo passo, ma c’è ancora tanto da lavorare. Sul fronte infortunati lo spagnolo conta di recuperare i due brasiliani Juan e Cicinho per l’Atalanta e Lamela e Stekelenburg in vista dell’attesissimo derby. Per l’olandese la convalescenza procede bene. Mercoledì il portiere si è sottoposto ad una visita da un neurochirurgo e nei prossimi giorni dovrebbe ricominciare ad allenarsi.
L’argentino, invece, è un mistero. La caviglia continua a dargli molti problemi. Per lui Sabatini ha litigato a distanza con l’AFA, colpevole di averne permesso l’utilizzo in condizioni precarie nel corso del Mondiale Under 20. Domani, infine, ci sarà l’investitura ufficiale di DiBenedetto come nuovo presidente, con Joe Tacopina come possibile vice.