“Con Zeman mi devo adattare. Con la Bosnia gioco regista. Nella Roma non mi sento un titolare“. Teorema ed assiomi del geometra Miralem Pjanic, centrocampista della Roma. SkySport ha raccolto le lamentele del bosniaco, reduce da un avvio di campionato faticoso, condizionato da problemi fisici. Sinora il bosniaco ha presenziato per 142 minuti, distribuiti tra i 72 dell’esordio e i 69 contro il Bologna. Non bastasse il “caso” De Rossi ad elettrizzare l’aria di Trigoria, Pjanic si è sentito in dovere di dare il suo consiglio al povero Zeman. Che dal canto suo continua a lavorare a testa passa, consegnando pettorine a chi le merita. Sembra che De Rossi possa finire in panchina anche contro il Genoa, per problema muscolare o scelta tecnica fa quasi lo stesso. Diversa la situazione di Pjanic, che come da accordi con la Roma ha disputato solo una fetta dei due impegni previsti dalla sua nazionale, i 66 minuti (con gol) contro la Lituania. La confessione del bosniaco fa specie soprattutto in relazione alla sua storia, perlomeno quella nota a noi ignoranti del calcio balcanico. Che abbiamo sempre conosciuto Pjanic come un trequartista rapido e tecnicamente vivace, o moderno che dir si voglia. Addirittura ai tempi del Lione lo si è visto anche come esterno nel 4-2-3-1. Qualche settimana fa ne discutevamo con Damiano Tommasi: l’ex giallorosso ci disse che il ruolo migliore per Pjanic è quello di interno, visto e considerato che nel 4-3-3 zemaniano non c’è posto per il “dieci” (clicca qui per saperne di più). Proprio lì, ai lati di Tachtsidis, il greco più invidiato del mondo a quanto pare, il boemo ha piazzato Pjanic, che però non ha ancora trovato continuità. Difficile pensare che le ultime parole lo possano aiutare agli occhi di Zeman, già alle prese coi capricci di De Rossi. Curiosa ancorchè comprensibile è questa smania di fare il regista, che a Trigoria conta già due vittime. Regista significa contatto diretto con la palla e controllo del joystick: può ingolosire ma le richieste di De Rossi e Pjanic hanno un che di più sospetto, anche perchè l’anno scorso Luis Enrique usava Gago e nessuno aveva niente da ridire. Sarà anche che è tutto ingigantito dalla pausa campionato, che dimezza gli argomenti e rimbomba dichiarazioni a distanza: ma l’impressione di un buio oltre la siepe di parole resta, nello spogliatoio giallorosso. Che dietro si nascondano sirene di mercato? Nè per Pjanic nè tantomeno per De Rossi mancano le ammiratrici dichiarate: a gennaio uno dei due potrebbe anche saltare. Intanto la Roma…
…deve pensare a vincere, con o senza Pjanic: Bradley ha già dimostrato di non farne una questione di ruolo. Sbarcato a Roma da regista (lui sì) è già andato in gol nei panni d’interno, dimostrando un’umiltà molto più convincente di certe parole. L’americano resta un’opzione valida così come Florenzi, di corsa sempre e comunque. L’impressione è che Zeman abbia più bisogno di giocatori come loro che di sedicenti star hollywoodiane. Ultime verso il Genoa: ancora da valutare Totti, le cui condizioni tengono in ansia un pò tutti. Anche perchè Destro è uscito anzitempo dal campo per un risentimento alla gamba destra. Dodò invece si è allenato in gruppo.