E’ attesa per domani alle 13:30 la sentenza del Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) della Sardegna relativa a Cagliari-Roma, partita ormai famosa della quarta giornata di serie A. La gara era in programma il 23 settembre; il Cagliari, come noto, aveva iniziato la stagione casalinga occupando la Is Arenas di Quartu, a causa dell’inagibilità del Sant’Elia che aveva costretto i sardi all'”esilio” forzato già nel finale della scorsa stagione (era stato utilizzato il Nereo Rocco di Trieste). La prima partita il Cagliari l’aveva affrontata a porte chiuse (contro l’Atalanta) e così sarebbe dovuto essere contro la Roma; ma a quel punto il presidente Massimo Cellino (che si trovava in Florida) non ci è stato e, attraverso un proclama, ha chiamato a raccolta il pubblico sardo, invitandoli comunque allo stadio per assistere alla partita. Immediata la reazione del Prefetto Giovanni Balsamo, che ha ritenuto non ci fossero le condizioni per garantire ordine pubblico e sicurezza; di qui la decisione di sospendere la partita e di rinviarla a data da destinarsi. A seguito di ciò, il giudice sportivo aveva infatti deciso di assegnare la vittoria a tavolino alla Roma per 0-3, in virtù della violazione dell’articolo 12 n° 2 del Codice di giustizia sportiva, che impone “alle società la rigorosa osservanza delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità in materia di pubblica sicurezza”. Il Cagliari ha fatto ricorso al Tar contro la decisione del Prefetto del capoluogo sardo, da cui poi è scaturita anche la decisione del giudice sportivo. Cellino ha dichiarato: “Vorrei che un mio eventuale errore non siano i tifosi del Cagliari a pagarlo, sono io a dover essere scudo del Cagliari. io onoro la giustizia, quella sportiva”. L’avvocato sportivo Matteo Pozzi, interpellato in esclusiva da IlSussidiario.net, chiarisce infatti che il ricorso del Cagliari è di natura amministrativa: “Cellino fa ricorso contro la decisione del Prefetto, ed essendo un ricorso contro una decisione presa da un ente dell’amministrazione pubblica, va presentato appunto al Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna”. Non si tratta dunque di un ricorso contro la giustizia sportiva: “No, anche perché non si potrebbe nenmmeno ricorrere al Tar della Sardegna contro lo 0-3 a tavolino. Per questo ci sono i gradi della giustizia sportiva, e poi eventualmente il Tar del Lazio”. Il Cagliari dunque in questo momento punta a dimostrare che la decisione del Prefetto era sbagliata, e per fare ciò si affida a due considerazioni.
Spiega ancora Pozzi: “Il Cagliari contesta in primo luogo la modalità con la quale il Prefetto ha deciso il rinvio, che avrebbe dovuto essere concordato in modo collegiale con l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, e poi anche il merito, giudicando immotivato questo provvedimento”. Ovviamente, se il ricorso del Cagliari dovesse essere accolto, a quel punto anche lo 0-3 a tavolino sarebbe a forte rischio, anche se – come ha voluto precisare ancora l’avvocato Pozzi – “le due decisioni non sono automaticamente collegate fra loro”. Comunque vada il ricorso al Tar, insomma, dovrà essere la giustizia sportiva a decidere sulla partita, anche se ovviamente una vittoria di Cellino al Tar spianerebbe la strada alla ripetizione del match, mentre una sua sconfitta di fatto sigillerebbe il verdetto già emesso. Intanto, Cellino ha voluto abbassare il livello di tensione con la Roma: “Andrò a esprimere il mio punto di vista ma non significa che la Roma sia una società nemica, anzi spero che vincano lo Scudetto”.
(Claudio Franceschini – Mauro Mantegazza)