Il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, è uscito ieri allo scoperto cercando di fare chiarezza sul misterioso accaduto di domenica pomeriggio. Per chi si fosse collegato solo ora, il Capitan Futuro è finito in tribuna durante il match contro l’Atalanta (perso dai giallorossi per 4 a 1) in seguito ad un ritardo ad una riunione tecnica, bocciato dall’allenatore Luis Enrique. Il giallorosso ha commentato così, in via ufficiale, la questione: «Non ci sono state risse e non ho offeso nessuno, altrimenti Luis Enrique avrebbe detto che gli ho mancato di rispetto e non che “non ero pronto”. A Bergamo sono stato un po’ disattento. Delle cose di spogliatoio, come ha detto l’allenatore, non se ne parla, però non sono stato maleducato, non sono scappato e non ho fatto a botte con Kjaer…». C’è però anche la versione ufficiosa. La Gazzetta dello Sport ha infatti pubblicato un sms che lo stesso De Rossi avrebbe spedito all’ex compagno alla Roma, Christian Panucci, attuale opinionista di Sky Sport. Poche parole che dicono più o meno così: «Questo è matto». Naturalmente il “questo” è riferito a Luis Enrique, un pensiero che è stato tra l’altro condiviso da moltissimi tifosi. Se è vero infatti che da una parte non ci si può far mettere i piedi in testa è vero anche che la squadra, ora come ora, non può prescindere dai proprio uomini chiave, su tutti appunto De Rossi, che non pare aver tenuto un così grave comportamento. A rovinare tutto ci si è messa poi l’Atalanta perché se il match fosse finito 4 a 1 in favore dei giallorossi a quel punto l’asturiano sarebbe divenuto quasi un eroe… Ma cerchiamo di ricostruire i fatti anche in base a quanto pubblicato dalla rosea. La famosa riunione in questione era prevista alle ore 13 mentre De Rossi pensava fosse in programma alle 13.30. Presentandosi in sala il giocatore avrebbe detto: «Scusate il ritardo». Luis Enrique: «E mica possiamo aspettare i tuoi comodi. L’orario era appeso sulla lavagna, non ci sono scuse». Daniele sbotta: «Non rompa i co…, proprio a me poi che l’ho sempre difesa». L’allenatore replica: «Per me siete tutti uguali, infatti tu oggi vai in tribuna». De Rossi: «Ma dice sul serio?». L.E.: «Certo, e siccome al tuo posto davanti alla difesa deve giocare Gago, Kjaer va in panchina, metto Juan».
E alla fine ci si mette pure Kjaer: «Ma come? Sta dicendo che per giocare ho bisogno della badante? Per tutta la settimana mi ha detto che sarei sceso in campo dall’inizio». Avrà fatto bene Luis Enrique o ha esagerato? Ai posteri l’ardua sentenza…