Il rinvio della sfida fra Cagliari e Roma in programma lo scorso weekend è una questione che difficilmente si risolverà nelle prossime ore e con grande probabilità è destinata a far parlare di se ancora per molti giorni a venire. Una decisione finale arriverà comunque già nella giornata odierna e se tutto andrà come previsto dal regolamento, il Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel si pronuncerà sulla vittoria a tavolino per la Roma, 0 a 3 secco. Massimo Cellino, il focoso presidente del Cagliari, ha commesso un clamoroso autogol invitando i tifosi ad assistere al match in questione, in barba all’ordinanza della Prefettura, che aveva disposto la chiusura dell’Is Arenas ai supporters, e ne pagherà quindi le conseguenze. Una proposta “scandalosa” quella del presidente dei sardi, che ha obbligato di fatto la prefettura a rinviare il match a data da destinarsi: «Per l’urgente e grave necessità – si legge in una nota ufficiale diffusa – di prevenire ogni forma di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica conseguente alle reazioni emotive irrazionali e inconsulte ingenerate dall’invito formulato dal presidente del Cagliari». Ma come dicevamo prima, la questione non si esaurirà con la vittoria a tavolino in favore dei giallorossi. I rossoblu sembrano infatti pronti a presentare appello alla Corte di giustizia federale, mentre dall’altra c’è da fare i conti con l’inchiesta del procurato Palazzi, che dopo aver ascoltato Cellino, sembra pronto a procedere ad un deferimento alla disciplinare. Il Cagliari, quindi, oltre alla sconfitta rischia anche una squalifica, ma soprattutto, fatto ancor più grave, una penalizzazione in classifica vista la responsabilità diretta. L’eventuale vittoria a tavolino unita ad una squalifica e ad una penalizzazione sarebbe un fatto unico nella storia del calcio visto che mai, fino ad ora, si era verificata una situazione del genere. Fresche di questa mattina le accuse di Cellino al dg della Roma Franco Baldini, definito “uno sciacallo” per aver deciso di presentare ricorso. In realtà, si tratta di un atto dovuto a fronte del comportamento scorretto e sleale del Cagliari. Baldini non ha voluto replicare agli ultimi attacchi ricevuti, spiegando ai cronisti presenti stmane a Trigoria che non vuole in nessun modo innescare un teatrino mediatico, ma chiede semplicemente che il regolamento venga applicato.
Naturalmente il patron rossoblu è stato letteralmente attaccato dai massimi esponenti del calcio italiano. Emblematiche, a riguardo, le parole del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, che ha parlato di comportamento inaccettabile che ha provocato danni d’immagine a tutto il calcio italiano: «Si tratta di atti da sanzionare anche oltre i limiti della giustizia sportiva – ha proseguito Abete – la Lega ne deve trarre una morale e cogliere lo spunto per migliorare la qualità dei comportamenti dei suoi dirigenti».
Il presidente della Lega, Maurizio Beretta, ha invece parlato di atteggiamento incomprensibile soprattutto alla luce della scelta di un’apertura parziale dello stadio di Quartu Sant’Elena, in vista del match col Pescara, caldeggiata dalla stessa Lega di Serie A. Comunque finirà la vicenda, per l’ennesima volta il calcio italiano è protagonista di una figuraccia in negativo.