AS ROMA/ Le parole di Zeman e l’autogol della società: tutti i motivi della crisi
In casa Roma è anarchia totale. L’episodio principale è stato il calcio di rigore battuto da Osvaldo che ha strappato il pallone al rigorista principe, ovvero Totti.

In casa Roma è anarchia totale. L’episodio principale è stato il calcio di rigore battuto da Osvaldo che ha strappato il pallone al rigorista principe, ovvero Francesco Totti. L’italo-argentino non ha segnato, Romero ha parato il tiro dagli undici metri e la Roma si è ritrovata nuovamente in mezzo a un dramma sportivo. Tutto questo rispecchia in pieno quello che diceva Zdenek Zeman qualche giorno dopo la sua partenza. Il boemo aveva dichiarato che la squadra aveva dei problemi nonostante la rosa era di buon livello. I problemi a cui si riferiva l’ormai ex tecnico giallorosso erano soprattutto di carattere disciplinare. Lo spogliatoio è ingestibile, c’è una mancanza totale di regola all’interno della squadra e molti giocatori hanno un modo di interpretare il match in maniera molto singolare e poco corale. L’esonero di Zeman sembrava la mossa giusta per eliminare i problemi della Roma e invece la squadra si è completamente persa, il nuovo tecnico Andreazzoli non ha potuto fare niente. Daniele De Rossi non ha dato segnali di ripresa, il centrocampista giallorosso, uno che non aveva ottimi rapporti con Zeman, ha giocato un match sottotono senza brillare anzi. Lo stesso Osvaldo è ancora alla ricerca di sé stesso e adesso dovrà vedersela contro la rabbia dei tifosi che non hanno digerito lo scippo del rigore. La difesa balla pericolosamente e anche Stekelenburg, rientrato titolare, non ha offerto una prestazione all’altezza del suo nome. La dirigenza ha sbagliato un’altra volta, ha mandato via un tecnico che ha voluto a inizio anno, non ha saputo proteggere il boemo dagli attacchi interni di giocatori che non hanno mai avuto un buon rapporto con l’allenatore. La Roma adesso si lecca le ferite, i giallorossi dovranno ripartire ma ormai la zona Champions League è una chimera. Da dove ripartire? C’è un tecnico che è da tempo a Trigoria ma inesperto in Serie A, la società dovrà essere maggiormente vicina cercando di tracciare dei regolamenti interni allo spogliatoio. Qualche giocatore dovrà rigare dritto altrimenti a fine stagione lascerà il progetto Roma. I tifosi però hanno perso la pazienza dinanzi a questo progetto in costruzione che però non riesce ad avere una guida sicura. La proprietà americana inizia a stancarsi di tutta questa negatività.
Anche i due dirigenti hanno le loro colpe, lo scorso anno scelsero un tecnico giovane come Luis Enrique che non portò a nulla di buono, quest’anno Zeman che è stato esonerato prima della fine della stagione. Anche loro non dovranno dormire tranquilli…
(Claudio Ruggieri)
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