Le ore di Rudi Garcia alla Roma sembrano davvero contate, l’esonero del tecnico francese dopo l’ennesimo stop contro il Milan ormai pare l’unica decisione possibile. Secondo quanto riportato da Il Messaggero nella sua versione online pare che Walter Sabatini abbia lasciato Trigoria alle ore 19.30 andando a prendere l’autostrada Roma-Firenze. Si parla di un possibile incontro con Luciano Spalletti che avrebbe passato il fine settimana a Certaldo dove ha casa. Le difficoltà da risolvere risultano sempre le stesse e cioè che il tecnico vorrebbe un contratto di due anni e mezzo mentre la società capitolina pare sia alla ricerca di un traghettatore fino a giugno per poi provare a convincere Antonio Conte a lasciare la Nazionale per iniziare un nuovo percorso a Roma.
Vedremo cosa uscirà fuori da questo possibile incontro perchè Spalletti in corsa sarebbe davvero l’ideale visto che conosce già l’ambiente dove è stato allenatore in un momento molto importante della storia del club giallorosso.
Tra i nomi dei possibili sostituti di Rudi Garcia c’è anche quello di Jorge Sampaoli, allenatore che ha da poco lasciato il Cile e che ha il carisma e il carattere per controllare una situazione davvero complicata al momento. L’ex commissario tecnico ha parlato ai microfoni di SportMediaset sottolineando le sue impressioni su questa possibile chiamata: “Non ho avuto contatti con nessuno. La Roma è una grande squadra e qualsiasi allenatore vorrebbe allenarla. Formalmente non ho però parlato con nessuno”. Prima di essere alla guida del Cile il tecnico ha allenato numerosi club tra cui l’Universidad de Chile e l’Emelec.
Sarebbe un tecnico pronto a portare ancora una spinta internazionale al club, ma in molti preferirebbero un ritorno a un tecnico italiano. Negli ultimi anni da Zeman a Garcia passando per Luis Enrique i giallorossi non hanno più affidato la panchina a un tecnico tricolore.
Continua una giornata delicatissima per Rudi Garcia e per la Roma, perché la posizione dell’allenatore francese è ormai appesa ad un filo e dovrebbe mancare soltanto l’ufficialità della comunicazione dell’esonero dopo due anni e mezzo in giallorosso. A questo proposito vanno registrate le importanti parole di Walter Sabatini, da molti considerato sul piede di partenza insieme a Garcia.
Il direttore sportivo ha risposto così a un tifoso che via mail gli chiedeva se si sarebbe dimesso nel caso in cui non fosse stato lui a scegliere il successore del francese: “Non stanno così le cose. La scelta dell’allenatore la indirizzo comunque io. Le possibili dimissioni sarebbero da riferire ad altro, per esempio al decoro”. Queste dichiarazioni sono state poi confermate da Trigoria, quindi hanno grande importanza. In effetti Sabatini e il presidente James Pallotta non sarebbero d’accordo sul nome del nuovo allenatore: il favorito è sempre Luciano Spalletti, ma pare che il d.s. stia spingendo per Marcelo Bielsa.
Se sarà un caso o qualcosa in più lo scopriremo, intanto arriva proprio oggi la notizia che Jorge Sampaoli è intenzionato a lasciare la panchina della Nazionale del Cile con la quale la scorsa estate ha vinto la Coppa America: “Non intendo continuare con il Cile, mi sento un ostaggio”. La notizia potrebbe essere molto interessante in chiave Roma perché Sampaoli è uno dei (tanti) nomi che in queste ore viene accostato ai giallorossi dal momento che l’esonero di Rudi Garcia appare ormai imminente: come si dice in questi casi, manca solo l’ufficialità dell’addio del tecnico francese.
In particolare, Sampaoli piace molto al direttore sportivo Walter Sabatini e la curiosità è che il c.t. del Cile in questi giorni si trova a Miami, dove ha avuto luogo il vertice fra James Pallotta e il direttore generale Mauro Baldissoni. Insomma, ci sono ben due coincidenze, anche se a dire il vero prima di Sampaoli sulla “griglia di partenza” ci sono alcuni grandi nomi italiani.
Stamattina c’è una calma quasi surreale davanti allo studio Tonucci, quartier generale della Roma. E’ la sede dove si è consumata ieri la lunga Conference tra James Pallotta, il Ceo Italo Zanzi e il ds Walter Sabatini. Garcia verrà esonerato, l’ufficialità domattina, al rientro da Zurigo e dopo un ulteriore colloquio con i dirigenti italiani. Queste ore di fuso orario Roma-Miami, sono momenti di quiete, apparente. L’occasione per mettere insieme impressioni, idee e preparare il piano di azione. La scelta del nuovo allenatore è interessante per diversi motivi: uno dei tanti, forse il più intrigante è che a seconda del nome scelto, soprattutto se sarà un traghettarore, capiremo se è vera l’ipotesi Antonio Conte per giugno. Tutti i freni, i ripensamenti, le titubanze paiono proprio legate al progetto Conte. Quindi in queste ore i dirigenti della Roma sono presi da una doppia trattativa: quella appunto con Conte, al fine di blindarlo, e quella col posssibile traghettatore. Pare però, indiscrezione dell’ultima ora, che Alberto De Rossi abbia nuovamente rifiutato l’incarico in prima squadra, anche per la presenza del figlio Daniele. Si cercano ora freneticamente altre soluzioni. Fantasiosa quella della Gazzetta dello Sport che conduce a Leonardo, salgono invece le quotazioni di Francesco Rocca, grande amico di Sabatini e idolo dei tifosi e quell adi Guidolin che però potrebbe soffrire le pressioni della piazza romana. Luciano Spalletti e Sampaoli rimangono le due opzioni forti per la soluzione definitiva, col tecnico di Certaldo in netto vantaggio.
È un allenatore virtualmente esonerato, ma in attesa di conoscere notizie precise circa il suo futuro alla Roma oggi il tecnico francese potrà almeno godersi una giornata speciale. Infatti Garcia questa mattina è partito per Zurigo, dove in serata assisterà alla cerimonia di premiaizone del Pallone d’Oro 2015. Non si tratta di un semplice viaggio di “distrazione” dal drammatico momento giallorosso: Garcia infatti, insieme all’amministratore delegato Italo Zanzi, accompagna Alessandro Florenzi che è uno dei tre candidati alla vittoria nella categoria per il gol più bello dell’anno grazie alla fantastica prodezza balistica da centrocampo nella partita di Champions League contro il Barcellona.
Proprio la squadra di Leo Messi (anche lui in corsa per questo premio oltre che per il Pallone d’Oro), ma soprattutto che con la vittoria per 6-1 al ritorno al Camp Nou ha aperto la voragine che sta per ‘inghiottire’ Garcia…
Dovrebbe avere le ore contate come allenatore della Roma. Molte chiare in tal senso sono anche le parole del presidente James Pallotta a La Repubblica: «Cambiare il tecnico per restituire la mentalità alla squadra? Sto per risolvere il problema». Garcia è ormai vicinissimo al licenziamento, anche perché sembra che pure Walter Sabatini – grande sostenitore del tecnico francese – si sia convionto della necessità di un cambiamento. La principale colpa che si imputa a Garcia è l’incapacità di porre un freno alla crisi esplosa da due mesi a questa parte, cioè dalla batosta subita a Barcellona, partita dopo la quale la Roma ha raccolto una sola vittoria fra tutte le competizioni. A questo punto il tema principale è: chi sarà il nuovo allenatore? Le ipotesi infatti sono ancora molte e bisognerà capire anche se la società deciderà per un cambio drastico fin da subito o se la rivoluzione arriverà a giugno e ci sarà nel frattempo un traghettatore.
Il futuro di Rudi Garcia è appeso a un filo. Mauro Baldissoni è in America per parlare con il presidente James Pallotta, ufficialmente per questioni legate al nuovo stadio della Roma, ma è chiato che si parlerà anche del tema allenatore. Sembra davvero ai titoli di coda l’esperienza romana del tecnico francese e in pole position per sostituirlo c’è Luciano Spalletti, ma attenzione anche ad altre piste. Infatti è possibile che la soluzione definitiva venga rimandata all’estate e che nel frattempo venga scelto un traghettatore con il compito di chiudere al meglio la stagione. Secondo La Gazzetta dello Sport, un’ipotesi di “allenatore a termine” potrebbe essere Leonardo, per il quale si parla di un contratto fino a giugno che sarebbe rinnovato solo in caso di grandi imprese, come ad esempio la conquista dello scudetto.
Mauro Baldissoni è atterrato a Miami alle 23.00 (ora italiana) di ieri sera e ha raggiunto il presidente James Pallotta. I due insieme dovrebbero riallacciare il filo del telefono con l’Italia, in paricolare con Italo Zanzi e Walter Sabatini. Pallotta, come abbiamo già confermato, ha difatto esonerato Garcia pubblicamente. Senza mai citare la parola “esonero”, ma sconfessando il lavoro del suo allenatore, incapace a suo dire di dare una impronta vincente alla Roma. Pallotta, quindi, alla fine ha avuto ragione sui “pompieri” italiani, quei dirigenti che hanno difeso strenuamente la panchina di Garcia. Oggi solamente Sabatini è rimasto sulle sue posizioni, ma ormai è isolato: ieri, nella Conference allo studio Tonucci, Walter non ha più trovato la sponda di Baldissoni. Anche lui si rende conto che Garcia non ha più la Roma in pugno, ma non vede di buon occhio il sostituto scelto da Pallotta: che è Luciano Spalletti.
Lui vorrebbe arrivare a giugno con una scelta più ampia, il già citato Di Francesco, ma anche Emery del Siviglia. Intanto in queste ore Sampaoli sta rescindendo il contratto che lo lega alla Federcalcio Cilena e due giorni fa era a Miami, in vacanza, prima di trasferirsi in Svizzera e partecipare oggi alla premiazione del Pallone d’Oro. Sarà solo una coincidenza? Avrà incontrato Pallotta? Altra stranezza che avvolge di mistero la ricerca su chi sarà il nuovo allenatore della Roma: sapete chi si trova in queste ore a sempre a Miami? Vincenzo D’Amico, l’agente di Walter Mazzarri, altro tecnico spesso accostato alla Roma e per ben due volte vicino a sedersi sulla panchina giallorossa. I protagosnisti giurano che non ci sia ancora stato alcun contatto, ma è difficile credergli.
A questo punto non ci stupiremmo se a Miami ci fosse anche Spalletti. L’uomo del presidente. Sabatini ha messo in guardia Pallotta riguardo al tecnico toscano: Garcia non ha più in pugno la guida tecnica della squadra, è vero, ma ha un rapporto fortissimo con tanti big dello spogliatoio. E l’addio comunque avrà pesanti strascichi umorali e di calciomercato. Poi della Roma “spallettiana” sono rimasti solo De Rossi e Totti. I due amavano alla follia Spalletti e come accade nei grandi amori al primo tradimento lo scotto sempre importante. Un rapporto che non si è mai ricucito tra i tre. E poi a non convincere il ds è la durata del contratto richiesto dal tecnico di Certaldo: 2 anni e mezzo a cifre importanti. Un rischio eccessivo. Tutti dubbi e problemi posti sul tavolo che attendono una risposta. C’è una stagione da risollevare, un calciomercato da fare. La palla ora è sui piedi di Pallotta che entro domani pomeriggio deciderà a chi passarla. E la Roma avrà finalmente il suo nuovo allenatore.
Rudi Garcia è sempre più un corpo estraneo in questa Roma. E’ stato sostanzialmente esonerato dal suo presidente ma lui va avanti come se niente fosse. Oggi, seduta straordinaria di allenamento punitivo per la squadra. Intanto Mauro Baldissoni, il dg, è volato a Miami per incontrare James Pallotta. Un appuntamento già in agenda per valutare la questione stadio ma che è stato anticipato di due giorni dopo l’ultima figuraccia in campionato. Italo Zanzi e Walter Sabatini hanno trascorso il pomeriggio in Conference call con Pallotta che ha chiesto al ds del suo ultimo colloquio a Trigoria, stamattina, con Garcia. Tra le ipotesi trapelate, anche quella di commissariare ulterirmente Garcia, affiancandogli un allenatore per curare la fase difensiova. Un escamotage utilizzato anche tre anni fa con Zeman, quando gli fu messo a fianco Zago. L’esito fu poi l’esonero del Boemo. Il tentativo in questo caso è di far saltare i nervi a Garcia e indurlo cosi alle dimissioni. Oggi anche Sabatini non riesce più a difendere il tecnico francese. Il ds era seriamente convinto che Garcia, soprattutto grazie al supporto dello spogliatoio e dei senatori, sarebbe riuscito a raddrizzare la baracca e a portare la nave in porto fino a giugno. Ma la prova contro il Milan ha tolto ogni speranza ai dirigenti di poter continuare con questa guida tecnica. Oggi l’unico vero punto di scontro è su chi sarà il nuvo allentaore della Roma: un tragettatore non c’è. Bisogna trovare una figura definitiva. Sabatini aveva più di una mezza parola con Di Francesco (Conte rimane un sogno) che però si libera solo a giugno. Entro martedì la Roma comunque vada avrà un nuovo allenatore.
Ancora non è stato ufficialmente esonerato ma nei fatti la situazione dell’allenatore francese è ormai compromessa. Nessun dirigente della Roma ha voluto commentare nel dopo partita col Milan. Walter Sabatini era atteso davanti alle telecamere di Sky ma alla fine non si è presentato per imput della società. A parlare da Boston è stato invece James Pallotta. Poche parole, quelle del presidente, ma chiare e soprattutto dirette a Garcia: “Sono disgustato, ha tuonato Pallotta, la squadra non ha una mentalità vincente”. E ancora: “Non è un problema di preparazione atletica, quella è buona”.
Altra frecciata, quest’ultima, sempre per Garcia che ieri al termine della partita aveva attaccato i preparatori atletici (scelti proprio da Pallotta in persona). Se questo non è un esonero in diretta poco ci manca. Intanto Sabatini e Mauro Baldissoni sono da ieri sera in contatto con Boston: la loro idea è quella di continuare con Garcia fino al termine della stagione, per poi scegliere con calma a fine campionato (Di Francesco e Conte le due opzioni più accreditate per il futuro).
I due dirigenti italiani sono convinti che un cambio in corsa non migliorerebbe la situazione ormai compromessa: lo spogliatoio della Roma è una polveriera e questa situazione di confusione e di stallo sta peggiorando le cose. Dall’altra parte c’è il presidente e i suoi consiglieri, con in testa Alex Zecca, che invece non vogliono veder buttar via la stagione e pensano che esonerare Garcia sia l’unica strada per dare uno scossone all’ambiente e responsabilizzare di più i calciatori. Fosse stato per Pallotta, infatti, Garcia sarebbe stato esonerato già dopo la sconfitta di Borisov. E poi un mese dopo a seguito dell’eliminazione dalla Coppa Italia. Forse aveva ragione proprio lui, il numero uno giallorosso. Che da tempo ormai ha preso contatti diretti e trovato un accordo con Luciano Spalletti. Un nome gradito alla piazza giallorossa ma che non è visto di buon occhio dai senatori dllo spogliatoio. In testa De Rossi e Totti, che qualche anno fa si sentirono traditi dalla fuga del mister di Certaldo. Può essere che alla fine il presidente valuti altri due profili, molto sabatiniani: il “loco” Bielsa e Sampaoli. Due allenatori di grande polso e caratura internazionale: sono stati commissari tecnici di Argentina e Cile, nazionale con cui con cui Sampaoli ha vinto nel 2015 la Coppa America. Sergenti di ferro, stravaganti, hanno il merito per Sabatini di non avere alcun legame con l’ambiente romano, pecca invece che ha Spalletti. La cosa certa a questo punto è che Garcia ormai ha due piedi fuori Trigoria e che il nuovo allenatore della Roma spunterà da uno di questi nomi. Non c’è tempo da perdere. C’è ancora un girone intero da onorare e un quarto di Champions da giocare col Real Madrid. Proprio il Real in settimana ha esonerato Rafa Benitez e preso Zidane. Ha avuto coraggio ed è stato premiato. Quel coraggio che (per ora) è mancato a questa Roma.