Come già detto, Luciano Spalletti ha diretto oggi il primo allenamento della Roma. Il ritorno del tecnico toscano al Centro Sportivo Fulvio Bernardini è stato effettivo alle ore 15, quando la squadra è scesa in campo per un breve riscaldamento atletico guidata da Darcy Norman, il preparatore della Roma. Poi il gruppo è stato diviso per ruoli: i difensori, con il secondo Marco Domenichini e il collaboratore tecnico Daniele Baldini (uomini di fiducia del mister), hanno lavorato a parte mentre centrocampisti e attaccanti, agli ordini dello stesso Spalletti, si sono dedicati agli schemi offensivi. Al termine c’è stata una partitella nove contro nove, con Szczesny a fungere da portiere “unico”; da una parte, come scrive laroma24.it, Sadiq Umar e Salah hanno giocato davanti insieme a Pjanic, dall’altra parte c’era Florenzi a supporto di Iago Falque e Dzeko. Aggregati al gruppo, come già detto, Kostas Manolas e Radja Nainggolan; Kevin Strootman ha lavorato con la Primavera, personalizzato per Maicon, Seydou Keita (che ha giocato la partitella), Salih Uçan e Gervinho.
Ha già preso in mano la Roma: oggi pomeriggio ha diretto il suo primo allenamento a Trigoria – una seduta alla quale hanno partecipato anche Manolas e Nainggolan – ma intanto ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale del club. Tra i passaggi più importanti, sicuramente quello in cui parla di scudetto: “Non dipende solo da noi, ma quello che noi possiamo fare è provarci; ne abbiamo il dovere”. Spalletti ha anche puntato l’indice sul gioco: “In Serie A ci sono squadre che giocano bene, noi abbiamo una squadra per farlo e anche con Rudi Garcia la Roma si è espressa bene. Dobbiamo impegnarci, innanzitutto essere professionali sul campo”. Naturalmente il tecnico toscano ha evidenziato anche le difficoltà nel prendere in mano una squadra nuova a sei anni di distanza, e in generale l’arrivo in una realtà diversa: “Non è un’interruttore, è una questione mentale. Vanno toccati i tasti giusti, parlare in maniera chiara per ricominciare”. Un messaggio anche ai tifosi: “Sono speciali, ne abbiamo un numero eccezionale e averli al fianco ci darà una spinta importante”.
Adesso è ufficiale: Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Roma. Il ritorno del tecnico toscano avviene a poco più di sei anni dalle dimissioni che aveva rassegnato il primo settembre 2009, all’indomani della sconfitta interna contro la Juventus in campionato. “Sono emozionato” le prime parole ufficiali di Spalletti. “Conosco il valore di Roma, come città e società; lavorare con gente di valore mi entusiasma”. James Pallotta ha dato il suo personale bentornato all’allenatore, parlando di un tecnico “vincente, che ha collezionato una lunga serie di successi. Non vediamo l’ora di lavorare insieme”, con l’obiettivo di riportare la Roma nel posto che le compete. “L’arrivo di Spalletti aumenta la fiducia che nutriamo nella squadra” ha concluso il CEO Italo Zanzi. Spalletti dunque è il nuovo allenatore della Roma: l’esordio-bis avverrà domenica alle 15, nella partita interna contro il Verona per la ventesima giornata di Serie A.
È arrivato a Roma, come da programma: il tecnico toscano ha già lasciato l’aeroporto di Fiumicino e si è diretto, insieme a Mauro Baldissoni, verso il Centro Sportivo di Trigoria dove incontrerà per la prima volta la squadra (dalla sua ultima esperienza ritroverà soltanto Francesco Totti, Daniele De Rossi e Bogdan Lobont che ufficialmente ha allenato per un giorno senza contare il periodo che il portiere rumeno ha trascorso come “ospite”, prima di firmare). Tanti i tifosi presenti all’aeroporto per salutare il ritorno di Spalletti; come riporta la redazione de laroma24.it, una delle frasi andate per la maggiore è stata “mister, falli correre”. E’ questa la principale preoccupazione della piazza giallorossa; che la Roma negli ultimi tempi si sia adagiata sul campo e non abbia espresso tutto il potenziale a disposizione. Riuscirà Spalletti nell’intento?
È il nuovo allenatore della Roma, come ormai tutti sanno. Si tratta di un ritorno al passato, visto che il tecnico di Certaldo aveva allenato i giallorossi già dal 2005 al 2009. In quegli anni la Roma era di proprietà della famiglia Sensi, non poteva dunque mancare un messaggio speciale per il vecchio-nuovo allenatore della Roma da parte di Rosella Sensi: “Sono contenta da romanista e da ex dirigente. Spero che con il ritorno di Luciano anche i tifosi possano ritrovare quella passione che negli ultimi tempi si è un po’ perso”. Il giudizio però è positivo soprattutto dal punto di vista tecnico: “È un grande allenatore e un grande uomo. È stato il nostro tecnico per quattro anni. Con lui abbiamo vinto tre coppe e sfiorato lo scudetto, lavora con tanta professionalità”. Con Spalletti la Roma potrà lottare per lo scudetto? “Me lo auguro, ce lo meritavamo all’epoca, spero che il mister riesca a riprendersi quello che nel 2008 non riuscimmo a ottenere. E poi, lavorare nella Roma è meraviglioso. È la società più bella del mondo”.
Sbarca oggi a Fiumicino Luciano Spalletti; il nuovo allenatore della Roma sta per entrare in carica per la seconda volta nella sua carriera nel club capitolino e, come si apprende dalle indiscreziioni romane, la sua presentazione ufficiale dovrebbe avvenire sabato nel corso della conferenza stampa pre-partita (contro il Verona), prendendo così due piccioni con una fava. In attesa di conoscere le sue sensazioni e le eventuali disamine di calciomercato (con le quali ha già discusso con la società), e in attesa del suo ingresso ufficiale a Trigoria, ripercorriamo il primo esordio di Spalletti alla Roma. Era il 2005-2006: Spalletti arrivava da tre anni di Udinese, che aveva lasciato in Champions League. Il 28 agosto la Roma andò al Granillo a far visita alla Reggina: vinse 3-0 con i gol di Amantino Mancini, Daniele De Rossi e Shabani Nonda. Nel girone di andata la Roma ebbe risultati alterni (alla seconda giornata perse in casa contro l’Udinese, alla sesta contro il Siena); fu da dicembre in avanti che i giallorossi spiccarono il volo, vincendo 11 partite consecutive (all’epoca, record assoluto in Serie A). La Roma arrivò quinta (salendo al secondo posto dopo la vicenda Calciopoli). Per chi non la ricordasse, ricordiamo la primissima Roma di Spalletti, quella di Reggio Calabria: era un 4-2-3-1 con Curci; Panucci, Kuffour, Chivu, Cufré; De Rossi, Perrotta; Mancini, Totti, Taddei; Montella. In panchina, oltre a Nonda, c’erano Rosi e Aquilani (che entrarono negli ultimissimi minuti), Pipolo, Cesare Bovo, Kahrja e Cassano che avrebbe lasciato la Roma a dicembre, per passare al Real Madrid.
Domani mattina, come già detto, Luciano Spalletti, il nuovo allenatore della Roma arriva alle 12.30 a Fiumicino. Raggiungerà subito dopo Trigoria per apporre la propria firma sul contratto che lo legherà alla Roma fino al 2018. Nel pomeriggio Spalletti dirigerà il suo primo allenamento. Per venerdì, poi, è prevista una doppia seuduta di allenamento. I suoi vice, Domenichini e Baldini, sono già al lavoro per fare un punto sullo stato dell’arte insieme anche allo staff sanitario e atletico. Domani, al centro sportivo Fulvio Bernardini, Spalletti verrà accolto dal ds Walter Sabatini che oggi ha definitivamente congedato Rudi Garcia e i suoi collaboratori. Sarà l’occasione per i due di mettere a tema le nuove strategie di calciomercato. La nuova priorità è diventata la difesa e in particolare i terzini. Tra questi c’è la pista Adriano del Barcellona, che può giocare all’occorrenza anche centrale, e su cui Spalletti ha dato l’assenso. Ma c’è un altro terzino che intriga il nuovo allenatore ed è Mimmo Criscito. Intervistato nel pomeriggio, il giocatore dello Zenit ha speso parole pesanti, di elogio per la persona di Spalletti, giudicato da lui “uomo eccezionale, di quelle persone che fanno bene al calcio”. Nonostante i tanti rumors di calciomercato, Criscito non è mai stato contatatto dalla Roma. In realtà lui gioca sulla sinistra e quella corsia è già ben presidiata da Digne. Alla Roma serve invece un rinforzo sulla corsia laterale di destra, dove Spalletti vuole togliere Florenzi per spostarlo come esterno di centrocampo. Quella di Criscito rimane ad oggi una bufala giornalistica. Chiariamo anche che Luciano Spalletti non arriva alla Roma contro il parere di Sabatini. Questa versione dei fatti fa parte della vergognosa campagna diffamatoria messa in atto dall’ambiente romano contro il ds. Un problema di ignoranza, purtroppo. e di cattive abitudini. Basterebbe guardarsi indietro e vedere dove queste cattive abitudini hanno condotto finora, e con quali risultati. Ma evidentemente è un problema di potere, che poco ci azzecca col gioco del calcio come lo intendiamo noi, che siamo ancora un pò bambini.
Luciano Spalletti sbarcherà a Fiumicino domani alle 12:30. Questa l’ultima notizia lanciata da Paolo Assogna, inviato a Trigoria per Sky Sport; il tecnico toscano si appresta dunque a iniziare la sua seconda avventura nella Roma, dopo quella che – tra il 2005 e il 2010 – aveva portato in dote due Coppe Italia e una Supercoppa Italia, oltre a due riconoscimenti degli Oscar del Calcio come miglior allenatore della Serie A. Manca ancora l’ufficialità ma ormai ci siamo: Spalletti, il cui ultimo incarico è stato allo Zenit San Pietroburgo – due campionati, una coppa e una Supercoppa – sarà il nuovo allenatore della Roma, al posto di Rudi Garcia il cui esonero invece è già stato reso pubblico dalla società. Da valutare se il tecnico toscano dirigerà già l’allenamento di domani pomeriggio, o se sarà ancora Alberto De Rossi a farne le veci in attesa della comunicazione ufficiale.
Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Roma. In attesa della conferma ufficiale (è arrivata quella dell’esonero di Rudi Garcia), sono già tantissimi i commenti sulla decisione della società.Tra questi anche quello di Alessandro Calabrese, imprenditore romano divenuto famoso per aver partecipato alla quattordicesima edizione del Grande Fratello. In un video postato sul proprio profilo Instagram (e registrato davanti al Duomo di Milano), Calabrese ha parlato di “sogno avverato”, rivelando come Spalletti sia il suo allenatore preferito. “Da ora si vedrà la vera Roma” ha detto l’imprenditore “perchè la Roma ha la migliore rosa del campionato”. Naturalmente è l’augurio di tutti i tifosi giallorossi che, archiviata l’era Rudi Garcia durata due anni e mezzo, si tuffano in quella dello Spalletti-bis; sarà proprio il tecnico toscano a risollevare le sorti di una squadra scivolata al quinto posto in campionato? Come sempre sarà il campo a dare la risposta definitiva.
È il nuovo allenatore della Roma. Non ci sono ancora i dettagli precisi dell’accordo che legherà di nuovo il tecnico toscano e la società giallorossa, ma possiamo già anticipare quelli che dovrebbero essere i punti salienti del contratto. Per prima cosa la durata, che dovrebbe essere di una stagione e mezza, cioè fino al 30 giugno 2017. Quanto invece allo stipendio, dovrebbe aggirarsi sui 3 milioni di euro all’anno.
Notizie significative anche per quanto riguarda lo staff: Spalletti infatti dovrebbe portare con sé solamente lo storico vice Marco Domenichini, che ha lavorato con l’allenatore di Certaldo già con l’Udinese, nella prima esperienza alla Roma e poi anche allo Zenit San Pietroburgo, un sodalizio che dura da oltre 10 anni. Ancora da definire la presenza dell’altro “storico” assistente di Spalletti, Daniele Baldini, dovrebbero invece essere confermati i preparatori che già stanno lavorando con Garcia, i discussi Ed Lippie e Darcy Norman.
È il nuovo allenatore della Roma. A questo punto, è inevitabile pensare alle parole di Francesco Totti dopo le dimissioni che chiusero la prima esperienza in giallorosso dell’allenatore toscano. Era il 1° settembre 2009 e il capitano affermò: “Avrei voluto chiudere con lui la carriera”. Un bell’attestato di stima per Spalletti, un auspicio che a questo punto è destinato quasi certamente a realizzarsi. Ricordiamo che, con la guida di Spalletti, Totti visse quella che – dal punto di vista personale – possiamo certamente definire la parte migliore della carriera, con la trasformazione a centravanti, certamente atipico ma capace di conquistare la Scarpa d’Oro 2006-2007 con 26 gol in quel campionato di Serie A. Inoltre, Spalletti è l’unico allenatore ad avere vinto qualcosa sulla panchina della Roma dopo Fabio Capello, grazie alla conquista di due Coppe Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana nel 2007.
Ormai è ufficiale e ve lo avevamo anticipato da domenica scorsa: Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Roma e Garcia è stato esonerato. E’ quindi Spalletti il secondo allenatore dell’era James Pallotta. I due si son detti “sì” in piena notte, dopo una stretta di mano. Il presidente Pallotta, accompagnato da Mauro Baldissoni e da Italo Zanzi, si è intrattenuto col tecnico toscano: mercato, prospettive societarie, obiettivi di stagione, ruoli e staff, questione stadio. Il presidente della Roma ha voluto coinvolgere Spalletti a 360 gradi nella nuova avventura giallorossa. E si augura che il tecnico di Certaldo possa riportare entusiamo in città e persone allo Stadio. Attraverso i risultati, in primis, e il bel gioco. Lo stesso che fece da marchio di fabbrica alla prima Roma spallettiana, quella dei Sensi, quella delle 10 vittorie consecutive. Quella Roma, Pallotta se l’è studiata, vista e rivista insieme al suo fido Alex Zecca che già aveva incontrato Spalletti ben due volte negli ultimi mesi. E ora James spera di rivederla, convinto che il nuovo allenatore abbia oggi a disposizione un potenziale tecnico di giocatori superiore alla sua prima esperienza romanista. Anche Spalletti ne è convinto e ne ha parlato l’altro ieri con Walter Sabatini: per il calciomercato di gennaio chiede un centrale, che potrebbe essere Tonelli dell’Empoli, e uno o due esterni di difesa (Criscito e Debuchy). Spalletti si è dimostrato negli anni un allenatore molto duttile e non dobbiamo fossilizzarci per forza sul “mitico” 4-2-3-1. In queste ultime settimane Spalletti ha studiato la Roma e sa bene che il problema principale è soprattutto l’equilibrio tra la fase d’attacco e quella di difesa. Il tempo per lavorare sulla squadra e fare rivoluzioni non c’è. Tra due domeniche si va a giocare in casa di quella Juventus che segnò la sua ultima partita in giallorosso prima delle dimissioni. Lui vuole ricominciare da dove tutto si era interrotto. E proverà da subito ad apportare alcuni cambiamenti al modulo non traumatici ma si spera efficaci: la Roma si dovrebbe schierare con un 4-1-4-1. In difesa ad oggi dovrebbero giocare Maicon, Castan, Rudiger, Digne, davanti ai difensori De Rossi, a centrocampo Florenzi, Nainggolan, Pjanic, Salah (Gervinho) con Dzeko a fare da riferimento in attacco. Una squadra compatta in fase difensiva, molto mobile e ricca di inserimenti in fase d’attacco. Un Nainggolan rubapalloni, un De Rossi da schermo davanti alla difesa e da regista arretrato e un Pjanic alla Perrotta con molta più qualità. Un Florenzi “equilibratore” in stile Taddei e un Salah e Gervinho “anarchici e spaccapartite” come lo era Vucinic. Gli ingredienti perché la nuova Roma spallettiana nasca e abbia successo ci sono tutti. Ora tocca ai giocatori. Gli alibi sono finiti. E anche la pazienza.