Vittoria tanto sofferta, quanto importante per la Roma nel posticipo della 24esima giornata di Serie A contro la Sampdoria. Decisive le reti di Florenzi e Perotti. Per la Sampdoria un risveglio tardivo e una sconfitta che non fa che aumentare la preoccupazione per la situazione di classifica.
Non è ancora la squadra che Spalletti spera di vedere in campo quando schiera i suoi: ma ciò che conta è che il vento sembra finalmente essere cambiato. Con i 3 punti di oggi la zona Champions dista solo 2 lunghezze.
Non una brutta partita per la squadra di Montella che conferma però la solita fragilità difensiva e ha la colpa di essersi svegliata solo dopo i gol della Roma.
Un paio di occasioni da valutare fanno arrabbiare prima i tifosi romanisti, poi quelli blucerchiati. A nostro avviso il direttore di gara fa bene in entrambi i casi a non concedere il penalty.
La Roma ospita la Sampdoria allo Stadio Olimpico nel posticipo delle 24esima giornata di Serie A. Luciano Spalletti, in cerca della terza vittoria consecutiva, schiera i giallorossi con un inusuale 3-4-2-1: davanti a Szczesny (voto 6) tris di centrali formato da Rudiger (voto 6,5), Manolas (voto 6) e Zukanovic (voto 5,5); sulle fasce si muovono da una parte El Shaarawy (voto 5,5) e dall’altra Maicon (voto 6), mentre in mezzo al campo Keita (voto 6) ha il compito di gestire il possesso palla con l’aiuto di Pjanic (voto 6). In avanti coppia di piccoli composta Florenzi (voto 6,5) e Salah (voto 6,5) agiscono al posto di Perotti (voto 6,5) falso nueve . La Sampdoria di Montella risponde con un 3-4-2-1 che vede Viviano (voto 6) tra i pali protetto dai centrali Cassani (voto 5,5), Ranocchia (voto 5,5) e Silvestre (voto 6). A presidiare le fasce ci sono Ivan (voto 6) e Dodò (voto 6,5), pronti ad affiancare sulla mediana la coppia Fernando (voto 6)-Barreto(voto 5,5). Sulle trequarti campo Correa (voto 6) e Soriano (voto 6) sono pronti ad ispirare la punta centrale Muriel (voto 6).
Non un primo tempo spumeggiante per gli uomini di Spalletti, ma con una buona dose di fortuna i giallorossi chiudono la prima frazione in vantaggio di un gol. Ha il merito di portare in vantaggio i suoi a pochi secondi dall’intervallo: la sua rete potrebbe rivelarsi decisiva. Ha la palla per trovare il gol del vantaggio ma il suo tiro dal dischetto finisce altissimo. Per sua fortuna rimedia Florenzi.
L’idea di Montella è chiara: affidarsi alle ripartenze. Tattica perfetta fino a 5 secondi dall’intervallo. Ci tiene a far bene nel suo vecchio stadio e si vede. Attento in copertura e pericoloso in fase di ripartenza. Mette spesso in difficoltà Maicon. Insieme ai compagni di reparto non riesce a fare nulla per bloccare Florenzi sull’azione del gol. Manda all’aria 44 minuti e 55 secondi di grande attenzione. (Dario D’Angelo)
Roma
Inoperoso per gran parte del match salva il risultato nel finale con una grande parata su Cassano. Incolpevole sull’autogol di Pjanic.
Con il suo temperamento sta lentamente conquistando i tifosi giallorossi. In evidente crescita.
Fa a sportellate prima con Muriel e poi con Quagliarella. Si salva in più di un’occasione grazie al suo senso della posizione.
Spalletti lo sostituisce nell’intervallo vedendolo in evidente difficoltà dinanzi alle accelerazioni di Correa e Muriel. (dal 46′ DIGNE 6: Poco appariscente ma concreto: il francese si fa preferire a Zukanovic soprattutto in chiusura).
Finché il fisico regge si rende protagonista di un match più che sufficiente in fase offensiva. Non sempre è attento in copertura, ma i compagni ci mettono una pezza. (dal 66′ DZEKO 6: Il gigante bosniaco non ha grandi occasioni per mettersi in mostra. Inserito da Spalletti per tenere palla cerca di fare il suo dovere: la notizia più bella è l’applauso che gli riserva l’Olimpico al suo ingresso in campo).
Anima mai doma di questa squadra: trova il gol del vantaggio nel finale del primo tempo quando non ci credeva più nessuno. Nel finale viene abbassato a terzino di difesa, ma anche in questa posizione garantisce impegno e qualità.
Non avrà la brillantezza degli anni d’oro ma garantisce saggezza e qualità. Fondamentale per l’equilibrio della Roma.
Serata storta per il bosniaco che oltre a non garantire il consueto apporto tecnico, si rende protagonista anche di uno sfortunato autogol
Rivitalizzato dall’arrivo nella Capitale: tanta corsa e tanti tentativi. Oggi la fortuna e la precisione non gli fanno compagnia, ma è evidente a tutti che il Faraone è tornato sui livelli di qualche anno fa. (dall’86’ IAGO FALQUE: s.v.)
Il migliore in campo della Roma: è praticamente ovunque. Attacca, crea, difende: trova anche un gol meraviglioso al volo. Alla faccia di chi dice che non segna mai.
L’egiziano è in grande spolvero all’Olimpico. Tante accelerazioni e tanti spunti per l’ex viola che il più delle volte si trasforma in assist-man per i compagni. Gli manca la gioia del gol.
Ha il merito di aver ridato fiducia all’ambiente giallorosso. Il bel gioco arriverà più in là: ora servono i punti.
Sampdoria
Non può nulla sui 2 gol della Roma. Non viene costretto praticamente mai ad interventi clamorosi.
Soffre la velocità degli attaccanti giallorossi. Sui gol è colpevole nella stessa misura dei compagni di reparto.
La sua fisicità non sempre gli consente di avere la meglio sulle punte capitoline. Prova a cavarsela d’esperienza ma non sempre ci riesce.
Spostato all’ultimo secondo come centrale di difesa dopo il forfait di Moisander cerca di limitare gli attacchi portati da Maicon e Salah con discreto successo. Nel finale gira di sinistro un cross di Dodò e centra la traversa a Szczesny battuto.
DODÒ 6,5: Ci tiene a ben figurare nel suo vecchio stadio e contro la sua ex squadra e si vede. Il brasiliano dimostra di essere in ottima forma e si rivela uno dei migliori dei blucerchiati. Riesce ad arrivare spesso al cross dal fondo.
Dai suoi piedi nasce il tiro deviato da Pjanic che termina in rete. Oltre a questo buona prova in mezzo al campo per lui in una gara di non facile interpretazione per un giocatore con le sue caratteristiche.
Prova a dare una mano alla difesa fungendo da diga a metà campo ma non sempre riesce a fermare gli inserimenti giallorossi. (dal 71′ ALVAREZ 5,5: Nonostante l’esperienza in Premier League è ancora il giocatore talentuoso ma troppo lento per spaccare le partite: nella fase decisiva del match fa mancare il suo apporto ai compagni).
Schierato sulla fascia destra riesce ad arginare in più occasioni la velocità di El Shaarawy. Non disdegna le ripartenze ma soprattutto nel secondo tempo accusa la fatica.
Nel primo tempo è tra i migliori della Samp. Mette in mostra grandi colpi e ottime qualità atletiche. Crea problemi alla Roma inserendosi con facilità tra le linee ma in qualche occasione manca di concretezza. (dal 77′ CASSANO 7: Accolto dai fischi dell’Olimpico non si lascia intimidire. Il suo ingresso in campo segna la svolta per la Sampdoria che schiaccia la Roma nella propria metà campo e va vicinissima al pareggio. Dispensa tocchi di prima e giocate di qualità sopraffina: un miracolo di Szczesny gli nega il gol dell’ex).
Cerca di fare da raccordo tra centrocampo e attacco ma arrivato al limite dell’area avversaria non trova mai il tocco smarcante per i suoi compagni.
Con le sue ripartenze a campo aperto mette in difficoltà la difesa della Roma soprattutto nella prima frazione di gioco. Montella non è soddisfatto del suo inizio di ripresa e lo sostituisce quando la Samp è già sotto di 2 gol. (dal 56′ QUAGLIARELLA 6: L’ex Toro non ha grandi occasioni ma il suo ingresso in campo al posto di Muriel regala peso all’attacco blucerchiato. L’impressione è che si rivelerà utile a mister Montella.
L’allenatore blucerchiato imposta una partita basata interamente o quasi sulle ripartenze. Il suo piano viene mandato all’aria dal gol di Florenzi a fine primo tempo. L’unico dubbio riguarda Cassano: visto l’apporto dato dal barese dal momento del suo ingresso in campo, non valeva la pena inserirlo dall’inizio?
(Dario D’Angelo)