Lou Williams, con una tripla a 8,1 secondi dal termine, ha permesso ai Philadelphia 76ers di lasciare aperta la serie contro Miami, vincendo 86-82 nella quarta partita del primo turno dei playoff NBA: una prestazione davvero gagliarda da parte della truppa di Doug Collins.
Gli Heat, alla ricerca della vittoria che chiuderebbe i conti, iniziano senza la giusta concentrazione, sbagliando l’approccio alla gara: Miami pare confusa in difesa e inconcludente in attacco, facilitando il compito dei 76ers, decisi a non darsi per vinti e a rovinare i piani dei più blasonati avversari: gli uomini di Collins non hanno nessuna intenzione di chiudere malamente la stagione davanti ai propri tifosi e, soprattutto nel primo quarto, danno parecchio da fare a LeBron James e colleghi.
I padroni di casa concedono pochissimo anche in difesa e raggiungono, ad inizio secondo quarto, anche il +16 sugli avversari. E quando la gara sembra prendere una piega inaspettata, ecco che Wade e James si svegliano dal letargo e piazzano un parziale da sendere un toro: un 22-2 da brivido, che permette a Miami di andare negli spogliatoi, all’intervallo, in vantaggio per 47 a 46.
La gara nella ripresa si trascina tra gli errori sotto canestro di Philadelphia e le amnesie difensive di Miami, che tengono la gara in condizione di sostanziale equilibrio: la scena è illuminata, in mezzo a tanti errori, da alcune ottime iniziative del rookie Evan Turner, che permette ai 76ers di chiudere la terza frazione di gioco sotto di solamente due lunghezze. Raggiunti sul pareggio, gli Heat si mettono a difendere come si deve e, pur facendo un po’ di confusione in attacco, tornano a +6 ad 1 minuto e trentacinque secondi dal suono della sirena. Partita finita? Nossignori, perchè Philadelphia mostra tira fuori dal cilindro 95 secondi di cuore e grinta e si riporta sotto, passando a condurre con una tripla di Williams a otto secondi dalla fine: dalla lunetta Turner chiude i conti firmando l’incredibile parziale di 10-0, con il quale i 76ers chiudono il match e si guadagnano la possibilità di giocare gara 5.
Altra gara e altro spettacolo allo stato puro nel match tra Boston e New York: dopo le due agguerrite partite al TD Garden, coi Knicks privi di Billups e con Stoudermire infortunato alla schiena, al Madison Square Garden è stata una passeggiata per Boston che, stanotte, ha chiuso la pratica Knicks con un 101-89 in cui ha tenuto in mano le redini del gioco tutto il tempo, mettendo in luce un Kevin Garnett che ha spadroneggiato con 26 punti e 10 rimbalzi. Buone le prove anche di Rajon Rondo, Allen e Pierce, che con le loro prove convincenti hanno permesso a Boston di avanzare con autorità.
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Sconfitta pesante per gli Orlando Magic che, dopo aver rimesso le cose a posto ad Orlando ed essere tornati sotto nel punteggio nella prima delle due sfide in Georgia, si sono complicati molto la vita, cedendo il passo anche in gara 4 e tornando a casa con un parziale di 1-3 nella serie. Ora ci sono poche alternative: vincere fino a gara 7 per non salutare anzitempo la corsa al titolo.
Eppure il canestro di Howard a 12 secondi dalla fine aveva dato l’illusione di un colpo di reni dei Magic, ma il fallo di Richardson, i liberi di Johnson e l’ultimo tentativo sbagliato da Turkoglu hanno chiuso i giochi e consegnato ad Atlanta le chiavi per l’approdo alle semifinali di Conference.
Colpo importante invece per New Orleans che pareggia la serie con i Lakers e si rimette in corsa. Straordinaria la prova di Chris Paul che, dopo essersi riposato in gara 3, ha estratto dal cilindro il numero sensazione: 27 punti, 15 assist e 13 rimbalzi.
La ciliegina sulla torta per Paul è stata la vittoria ancora una volta nel confronto diretto con Bryant fermatosi a 17 punti. Nota su Belinelli: molti più minuti per lui, ma solo 7 i punti totali del bolognese.