È il nuovo allenatore dei New York Knicks: ora è ufficiale, l’ex playmaker ha firmato un contratto di cinque anni a 5 milioni di dollari a stagione. Nella conferenza stampa di presentazione Fisher ha dichiarato: “Penso al basket con la testa di un coach da quando avevo 6 anni, da quando ho giocato la mia prima partita e capito che non sarei mai stato il miglior giocatore del mondo. Ma è per questo che ho continuato a giocare fino a 39 anni. (…) Tutte le esperienze che ho avuto da giocatore mi hanno portato a questo punto. Tutte, soddisfazioni e delusioni. Non vedo l’ora di condividerle con i nostri giocatori e ristabilire la cultura vincente che fa parte di questa franchigia e di questa città. Ci sarà tanto di cui parlare, a cominciare dalla mia inesperienza. E’ vero, non ho esperienza da allenatore, ma ho esperienza di basket e di vittorie. E la metterò a disposizione di chiunque in questa organizzazione. Puntiamo ad essere i migliori del mondo, per questo sono qui: vogliamo aggiungere altri trofei alla nostra bacheca e portare i Knicks ad essere tra le migliori squadre del mondo“. A benedire l’ingaggio il grande maestro di Fisher ovvero Phil Jackson, che da quest’anno è diventato presidente esecutivo dei New York Knicks. Fisher ha appena concluso la sua pluridecorata carriera da giocatore in NBA, cominciata nel 1996 (scelto dai Lakers) e conclusa pochi giorni fa con la canotta degli Oklahoma City Thunder, eliminati dai San Antonio Spurs nelle semifinali della Western Conference. A Los Angeles ha vinto 5 titoli NBA (2000, 2001, 2002, 2009, 2010). A New York coach Fisher potrebbe riprodurre la Triple Post Offense che ha caratterizzato i Lakers e i Chicago Bulls di Phil Jackson: in tal senso sarebbe da verificare l’adattabilità di Carmelo Anthony a questo tipo di gioco. Il numero 7 e stella della squadra è peraltro in scadenza di contratto nel 2015 e a breve è previsto un incontro, a tre con il presidente e il nuovo allenatore. Passando al basket di casa nostra un altro americano è protagonista: si tratta di Travis Diener, playmaker naturalizzato italiano (20 presenze con la canotta azzurra) che all’età di 32 anni ha deciso di appendere la scarpette al chiodo. Dal 2010 ad oggi si è distinto come uno dei migliori play del campionato italiano, ispiratore della spumeggiante Dinamo Sassari allenata da Romeo Sacchetti che in questa stagione ha vinto la prima Coppa Italia della sua storia (di cui Travis è stato MVP). Grande tiratore da tre e preciso assistman, Diener lascia la Sardegna dopo 107 partite ed oltre 1500 punti realizzati: resterà per sempre nei cuori dei tifosi sassaresi.