Prima partita delle Finali NBA tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers vinta dai padroni di casa. La partita inizia in un palazzetto pieno al limite del possibile con tantissimi tifosi, oltre 17.000 presenze sugli spalti del Oracle Arena, magnifica la vista con un muro giallo di tifosi che aspettano i giocatori all’ingresso del campo da gioco tra un tifo infernale. Le due squadre iniziano immediatamente al massimo, palla a due vinta da LeBron James e primo canestro per Clevaland, la squadra di casa non riesce a prendere le misure alla guardia dei Cavaliers e chiude il primo quarto sotto di 10 punti. Nel secondo quarto però i Warriors cambiano radicalmente il loro atteggiamento mentale e, superata probabilmente l’ansia di giocare contro il mostro sacro del basket, iniziano a macinare gioco e far vedere la loro pallacanestro migliore, fatta di rimbalzi difensivi e ripartenze veloci. Steph Curry sembra imprendibile, anche se alla fine sarà James (44 punti) il miglior realizzatore della partita: a metà partita lo svantaggio dei padroni di casa è sceso a 3 punti e dunque gara-1 è riaperta. Terza e quarta frazione si giocano su un’equilibrio impressionante con un botta e risposta infinito tra i giocatori in campo, 73 a 73 alla fine del terzo quarto e 98 pari alla fine della partita, con l’ultimo punto, quello del pareggio conquistato e realizzato da Klay Thompson grazie a un tiro libero allo scadere. L’overtime vede la squadra di casa scappare in avanti grazie a quattro falli conquistati da Curry che non sembra soffrire della tensione e riesce a realizzare 4 tiri liberi su 4 che portano avanti i suoi. I tempi supplementari finiscono virtualmente quando i Warriors con un buon gioco corale riescono a portare al tiro Thompson che realizza da tre, e porta la sua squadra a più sette, ultimo canestro di James che non influisce sul risultato finale: 108 a 100 per la squadra di casa.
Scattano questa notte le Finali NBA 2014-2015. Teatro della sfida la Oracle Arena, a Oakland nella baia di San Francisco; Warriors e Cavaliers si sfidano nella prima di almeno quattro sfide, si gioca infatti sulla distanza delle sette partite e dunque la grande speranza di tutti gli appassionati è che si possa arrivare a gara-7. Due squadre dalla concezione molto diversa, ma che arrivano in finale con pieno merito: Golden State non era a questo punto da ben 41 anni, era infatti il 1975 quando la squadra guidata da Rick Barry e Jamaal Wilkes vinceva il titolo.
Da allora tanti anni oscuri, qualche comparsata ai playoff ma senza nemmeno arrivare alla Finale di Conference. Quest’anno ha invece dominato la stagione regolare con 67 vittorie e 15 sconfitte (miglior record della NBA) e ai playoff ha fatto piazza pulita dei suoi avversari: 4-0 ai New Orleans Pelicans, 4-2 ai Memphis Grizzlies (la serie più sofferta), 4-1 agli Houston Rockets. Cleveland invece era in finale nel 2007, spazzata via dai San Antonio Spurs; LeBron James era allora al quarto anno nella Lega, avrebbe poi lasciato per andare a Miami a vincere due titoli (perdendo altre due finali) per poi tornare. I tifosi gli hanno perdonato il “tradimento” del 2010, hanno rimosso le maglie bruciate all’epoca e sono pronti a osannare il Prescelto in caso di titolo. Che qui non è mai arrivato: Cleveland, città poco “appetitosa” dal punto di vista estetico, potrebbe vivere un momento da sogno: aspetta da anni e anni di vincere un titolo con una squadra professionistica (non succede dal , quando trionfarono gli Indians di baseball) e in questa stagione hanno centrato un record in regular season di 53 vittorie e 29 sconfitte (secondi nella Eastern Conference, settimi in tutta la NBA) per poi superare ai playoff i Boston Celtics (4-0), i Chicago Bulls (4-2) e gli Atlanta Hawks (4-0).
I temi in campo sono tanti: Golden State ha in Steph Curry l’MVP della regular season, che potrebbe diventare uno dei pochi giocatori a vincere sia quello che il premio per il miglior giocatore delle finali. Cresciuto tantissimo, è diventato un leader silenzioso di un gruppo da favola, costruito su un attacco stellare nel quale Klay Thompson è il suo “gemello” (e infatti li chiamano gli Splash Brothers) e ci sono tante soluzioni; ma soprattutto su una difesa che sa cambiare le partite con la presenza fondamentale di Andrew Bogut sotto canestro, la versatilità di Draymond Green e Andre Iguodala, la presenza di Harrison Barnes. Squadra che sembra in missione, ma che spesso e volentieri apre a parecchi leziosismi (soprattutto quando è avanti nel punteggio) e può bloccarsi del tutto in attacco. In gara-5 contro Houston ha rischiato di riaprire la serie con una serie di possessi gestiti malissimo, non pagando dazio proprio chiudendo la propria area. Cleveland nasce e muore con LeBron James; quattro volte MVP della regular season, due delle Finali, il Prescelto è oggi il giocatore più forte e determinante della NBA. Tornato nell’Ohio (dove è nato e cresciuto) più maturo e leader, si è messo a disposizione di un gruppo già comandato da Kyrie Irving ma si è presto capito chi fosse il comandante; anche senza Kevin Love, infortunato e fuori per tutte le Finali, i Cavaliers hanno dominato i playoff. Siccome LeBron non vince da solo perchè nessuno sarebbe in grado, sarà decisivo l’apporto sotto i tabelloni di Tristan Thompson e Timofej Mozgov, la capacità balistica di JR Smith, la difesa di Iman Shumpert e Matt Dellavedova, senza contare le condizioni di un Irving a mezzo servizio nella serie contro Atlanta. In più i due allenatori: Steve Kerr, campione NBA da giocatore con i Chicago Bulls (e anche in modo piuttosto determinante) e David Blatt, vincitore dell’Eurolega 2014 con il Maccabi Tel Aviv, sono alla prima esperienza come capo allenatore nella Lega americana. Chi dei due saprà incidere maggiormente?
Gara-1 di Golden State-Cleveland sarà trasmessa in diretta tv da Sky Sport 2 a partire dalle ore 3 della mattina italiana; trovate il canale al numero 202 del satellite, disponibile anche in alta definizione. Ovviamente ci sarà la possibilità di seguire la partita in diretta streaming video senza costi aggiuntivi e per tutti gli abbonati, semplicemente attivando su PC, tablet e smartphone l’applicazione Sky Go. Per qualunque aggiornamento e informazione utile sulla sfida della Oracle Arena potete consultare il sito www.nba.com, dove trovate il tabellino play-by-play della partita con le statistiche aggiornate. Inoltre le due squadre in campo mettono a disposizione le loro pagine ufficiali sui social network, in particolare Facebook e Twitter: per i Golden State Warriors abbiamo le pagine facebook.com/warriors e @warriors, per i Cleveland Cavaliers ci sono invece i profili facebook.com/Cavs e @cavs. Non dimenticate poi di dare uno sguardo agli account social della NBA: li trovate agli indirizzi facebook.com/nba e, su Twitter, .