STEPHANE ACKA/ Calciomercato news, dalla Serie D al Craiova: sogno la Serie A, sulle tracce di Chiellini (esclusiva)

- int. Stephane Acka

Stephane Acka: news, esclusiva con il giocatore ivoriano: il difensore africano parla della sua avventura in Romania ed il sogno di giocare in Serie A nella prossima stagione

acka_craiova Stephane Acka (sinistra), 24 anni, ivoriano (foto dall'archivio di redazione)

La storia di Stephane Acka è molto particolare: il giovane difensore ivoriano, classe ’90, è arrivato in Italia giovanissimo per seguire il padre ed è cresciuto nelle giovanili dell’Hellas Verona. Da lì è partita la sua avventura che lo ha visto giocare in squadre di serie D fino al campionato romeno. E domenica pomeriggio con il suo Craiova, sfiderà la Steaua Bucarest nel derby infuocato. Con il sogno di giocare in Serie A. In esclusiva per IlSussidiario.net, Stephane Acka parla della sua avventura in Romania.

In Romania sei diventato un grande protagonista, prima con l’Universitatea Craiova poi con il C.S.U. Craiova: come ti stai trovando in Romania? Ho sicuramente avuto delle difficoltà iniziali perché non è stato facile inserirmi in un nuovo contesto sociale e di squadra. Con l’Universitatea poi abbiamo avuto difficoltà economiche, mentre nell’attuale squadra non ci sono problemi, sono molto contento.

Hai giocato anche in Italia, prima a Legnago poi a Belluno: quali sono le differenze tra il calcio italiano e quello romeno? In Italia c’è molta più tattica, a volte gli allenatori sono maniacali da questo punto di vista. In Romania invece si pensa più al gol, si cerca di far divertire il pubblico.

Come sono state le esperienze in Serie D? Mi hanno aiutato tanto e mi sono trovato bene, in particolare a Belluno dove c’era un gruppo straordinario. L’Italia mi è rimasta nel cuore e spero di tornarci.

Tu sei arrivato giovanissimo in Italia, sei cresciuto nel settore giovanile dell’Hellas: come ti sei ritrovato in Serie D? Non ho ricevuto la proposta di un contratto da professionista e ho dovuto trovare squadra anche se il mio status da extracomunitario non mi ha facilitato la ricerca.

Che tipo di giocatore sei? Sono un difensore centrale molto forte fisicamente, un marcatore roccioso potremmo dire, metto tanta grinta in campo.

Quale difensore italiano ti piace maggiormente? Mi piace molto Chiellini, lo apprezzo perché in campo ci mette il cuore e tanta grinta, non a caso è arrivato ad essere uno dei più forti difensori in circolazione.

Sei tifoso di qualche società italiana? Simpatizzo per l’Inter ma ho sempre tifato per il Manchester United visto che ho ammirato Rio Ferdinand come difensore.

Bel campionato quello del C.S.U. Craiova: dove volete arrivare? Speriamo di arrivare nei primi posti in classifica perché vogliamo entrare in Europa e sarebbe una vetrina importante per tutti noi giocatori. (Attualmente sono quarti dopo 18 giornate di campionato, a -1 dal terzo posto, ndr).

Domenica la grande sfida contro la capolista Steaua: quarta contro prima in un derby infuocato… E’ vero, una partita molto sentita da queste parti e ci teniamo a fare bene. Con una vittoria potremmo arrivare ad un passo dal secondo posto.

Quale è il tuo sogno nel cassetto? Vorrei tornare in Italia per giocare in Serie A o in Serie B, sento di poter fare questo grande salto perché credo nelle mie qualità. E poi mi piacerebbe giocare nella Nazionale ivoriana, dovrò fare molta strada per ottenere questa possibilità.

Il tuo status di extracomunitario non ti aiuta sicuramente: come farai? Sto cercando di ottenere il passaporto comunitario in Francia o in Belgio visto che in Italia non è facile ottenerlo nonostante sia arrivato da ragazzo. 

Come viene visto il campionato italiano in Romania? Ha perso un po’ di fascino rispetto agli anni scorsi, ma tutti vogliono vedere le squadre italiane perché comunque ci sono giocatori importanti e c’è anche qualche romeno interessante come Puscas dell’Inter e anche Tatarusanu della Fiorentina.

In Italia spesso si parla di razzismo, ti è mai successo un episodio simile in Italia? Una volta in Serie D contro un ragazzo sicuramente ignorante. Perché il problema del razzismo è l’ignoranza: ma bisogna fare le giuste distinzioni, l’Italia è un bel Paese dove ci sono però alcune persone ignoranti come nel resto del Mondo.

(Claudio Ruggieri)





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