Lewis Hamilton 10
Doveva essere, quella belga, un’altra gara in difesa per la McLaren (9) e per i suoi piloti. Visto l’esito non c’è che essere contenti: vittoria e primato in classifica per l’anglo caraibico. Parte subito in testa, sfruttando l’indecisione di Webber e poi non si fa più raggiungere, regalando alla platea un solo brivido, quando fa un’escursione nella sabbia. Per il resto fa tutto alla grande, da grande pilota qual è.
Mark Webber 8,5
In partenza sembra un gatto di marmo, tanto che lo passano in una sfilza. Poi si assesta ma ormai la frittata è fatta. Per fortuna in suo soccorso arriva il suo compagno di scuderia che manda in fumo la gara di Button (8) e pure la sua. Mark ringrazia e si porta a casa un bel secondo posto che dopo la brutta partenza buttata lì, apparteneva al mondo dei soli sogni. L’australiano, comunque, rimane l’unico a tenere il passo di Hamilton nella lotta al titolo.
Robert Kubica 8
Un’indecisione durante il cambio gomme gli costa la seconda posizione, per il resto fa tutto bene. Il polacco dimostra di essere un osso duro e di saper sfruttare al meglio una Renault migliorata in quanto a competitività. A Spa, dopo le prime due della classe, c’era una Renault, mica una Ferrari. Pilotata da uno che alla Ferrari ci è arrivato vicino.
Felipe Massa 7
Anche lui sfrutta l’eliminazione di Button e Vettel in un sol colpo, risalendo in quarta posizione, ai piedi del podio. Per il resto il brasiliano, a parte un paio di giri veloci, non da mai l’impressione di poter impensierire quelli davanti a lui, neppure quando la Safety Car ricompatta il gruppo. Anzi, alla fine, deve faticare non poco per tenersi dietro la Force India di Sutil (6,5).
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Sebastian Vettel 4
Non finisce la sua serie di errori grossolani, A Spa ne commette un altro che mette fuori gioco l’incolpevole Button e che pone praticamente fine alla sua gara. La penalità che gli infliggono i commissari, poi, fa il resto. Se dovessimo scegliere in casa Red Bull, per quello che si è visto fino ad ora, quello che merita di più non è certamente Sebastian. E se guardassimo la classifica e fossimo nei panni dei responsabili della scuderia, sapremmo, ora, a chi dare il massimo appoggio da qui fino alla fine del campionato. Non a Vettel, ma a Mark.
Fernado Alonso 5
In qualifica la sfortuna lo relega in quinta fila. In gara ci pensa Barrichello (4) a frantumargli i propositi di rimonta speronandolo subito dopo il via. Azzarda, allora, la carta delle gomme intermedie ma appena mette fuori il naso dalla pit lane, la pioggia, beffardamente, cessa di cadere, costringendolo ad una nuova sosta. Poi commette un errore e va a sbattere con la sua Ferrari contro le barriere. Ma a quel punto la gara aveva ben poco da dire per lo spagnolo. E ora, a meno 40 punti dalla vetta, il mondiale sembra diventato un affare tra Hamilton e Webber. Peccato, ma più che quello successo a Spa, per Fernando hanno pesato gli errori commessi in Cina e Montecarlo.
Jenson Button s.v.
Poteva essere doppietta, è finito, grazie a Vettel, con un pugno di mosche in mano. Fino al momento della collisione, però, avevamo assistito ad una gara degna del numero che porta sul musetto della sua McLaren.
Michael Schumacher 6
Dopo le disastrose qualifiche, finalmente una gara come si deve, anche se lo Schumacher che conoscevamo non si sarebbe fatto infilare da Rosberg (6,5) in quel modo .
Kamui Kobayashi, Valery Petrov e Jaime Alguersuari 6,5
Una pattuglia di piloti alle prese con vetture non certo supercompetitive o con una certa inesperienza (vedi Petrov) con le gare di Formula 1. Oggi, per il terzetto, i punti conquistati sono una bella iniezione di fiducia.
Rubens Barrichello 3,00
Il voto che si merita è come quello delle sue presenze in F1 ma con una virgola in più. Gara, infatti, numero 300 per il veterano della Formula 1, ma errore da vero pivello. Peccato che il brasiliano ex Ferrari centri in pieno Fernando Alonso che sulla Ferrari ci corre. Poteva essere una gara con dei bei ricordi, verrà ricordata per aver messo fine, praticamente, alla corsa al titolo dello spagnolo. A firma Rubens tanto che il voto che si merita è come quello delle sue gare con una virgola in più.