Wroom di Madonna di Campiglio: dopo la Ducati ecco la Ferrari, dopo Valentino Rossi ecco Stefano Domenicali. Il capo della Gestione Sportiva ha annunciato che la nuova vettura sarà presentata il 3 febbraio a Fiorano e che sarà molto innovativa, praticamente rivoluzionaria: “Sarà dal punto di vista meccanico una vettura che rompe con il passato, anche se questo sarà significativo soltanto se la macchina sarà competitiva”. La Ferrari del 2012 scenderà subito in pista (tempo permettendo) ma ovviamente i primi riscontri si avranno solo con i test ufficiali, e poi naturalmente a Melbourne, primo Gp della stagione. Domenicali comunque ha fiducia in Pat Fry e confida pure nella nuova normativa sugli scarichi, che certamente dovrebbe favorire la Ferrari (basta pensare a Silverstone 2011, unica gara con limiti e unica gara vinta da Alonso in stagione): “La nuova regola sugli scarichi ridurrà delle performance di chi aveva negli anni scorsi interpretato meglio questa area”. Tutto questo sempre a patto che nessuno faccia delle furbate al limite del regolamento, ma anche su questo il “team principal” del Cavallino ostenta tranquillità: “Pare che al momento non ci siano in giro soluzioni strane e per il controllo di assetto in frenata della Lotus attendiamo le decisioni della Fia”. Poi, come sempre, saranno decisivi i piloti, ed avere in squadra Fernando Alonso è certamente una garanzia; Domenicali si “accontenterebbe” di averlo agli stessi livelli dell’anno scorso, quando – come riconosce lo stesso direttore – è andato oltre i limiti della monoposto: “Difficile chiedergli di più, è reduce da una stagione incredibile. E’ andato oltre il limite e la squadra lo sa. Lui crede nella Ferrari, la squadra lo sa e lo vede. In 20 anni che sono in Ferrari nessun pilota era mai venuto così spesso a Maranello. Se non avesse fiducia nel nostro potenziale vincente avrebbe preso altre strade”. Discorso inevitabilmente diverso per Felipe Massa, che quest’anno sarà sotto esame (come già annunciato dal presidente Montezemolo): “Sarà una stagione cruciale per il suo futuro – ha ammesso Domenicali – e noi faremo di tutto per metterlo nelle condizioni di rendere al meglio. Poi Felipe sotto pressione rende sempre tanto e dunque mi aspetto da lui una grande stagione”.
C’è poi il capitolo “mercato”, che quest’anno per la Ferrari ha riguardato molti tecnici; i nomi nuovi sono quelli di Hirohide Hamashima e Steve Clark. Il primo, giapponese di 59 anni, nell’era Bridgestone era il responsabile dello sviluppo dei pneumatici. Il suo ruolo sarà proprio quello di occuparsi di questa importantissima area, come ha spiegato Stefano Domenicali stamattina: “Avrà il compito di seguire l’interazione tra i pneumatici e lo sviluppo della monoposto, lavorerà alle dipendenze del d.t. Pat Fry e farà da interfaccia con la Pirelli. La sua esperienza ci permetterà di rafforzare un’area del progetto vettura dove l’anno scorso non siamo stati così bravi a sfruttare tutti i tipi di pneumatici”. Il secondo, inglese di 46 anni, ex McLaren e Mercedes, sarà il nuovo responsabile di pista e dunque “intermedio” tra Fry e gli ingegneri Stella e Smedley. Come ha sottolineato il capo della Gestione Sportiva, ora non ci sono più scuse per la Ferrari: “Parlare di alibi non sarebbe corretto perché creerebbe una ulteriore e non necessaria pressione ma è chiaro che ora abbiamo tutte le carte in regola per essere competitivi”. Infine, una parentesi sul futuro: tra qualche ora arriveranno Montezemolo ed Ecclestone, ma Domenicali smentisce che la trattativa per il nuovo Patto della Concordia tra Ferrari e chi detiene i diritti sia già pronto per la firma: “Se ne parlerà nei prossimi giorni. Ma non è vero che si sia già firmato, anche se è vero che Ferrari ed Ecclestone si parlino, lo fanno da sempre perché entrambe sono…da sempre in F.1”, chiude con ironia. Con gli altri team si sta invece discutendo l’accordo sui costi, altro punto che ha scatenato polemiche: “Ci sono due documenti, uno scade a fine 2012 e un’altro firmato a Singapore che vale sino al 2017: stiamo discutendo quale sia quello effettivo e l’applicabilità delle sanzioni. E poiché si vuole introdurre oltre a quelle finanziarie anche quelle sportive, dovremo coinvolgere anche la Fia”.
(Mauro Mantegazza)