La stella di Felipe Massa nell’universo Ferrari sembra ormai una Supernova: siamo già all’esplosione finale? Prematuro ed ingeneroso dirlo. Quel che è certo è che il pilota brasiliano ha offerto prestazioni deludenti lo scorso, e quest’ano non ha certamente iniziato sotto migliori auspici. Su Felipe speriamo ancora tutti: che non sia al livello di Alonso sembra lampante, ma siamo sicuri che dietro le difficoltà del pilota di San Paolo non ci siano altre ragioni? Per capire la situazione attuale di Felipe Massa, ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Giorgio Terruzzi, vicedirettore della testata “Sport Mediaset” nonchè responsabile della rubrica “Motori” e storico “pagellista” delle reti Mediaset per la Formula1. Ecco le sue impressioni:
Anzitutto una questione tecnica, più generale: quanto ci vorrà ancora ai piloti per adattarsi alla nuova vettura?
Non è un problema di adattamento alla nuova vettura. Il problema è della macchina.
Da quello che ha visto in Australia, sembra che Massa faccia ancora fatica…
Massa qualche problema a gestirla ce l’ha, ma non è principalmente un problema di adattamento. I piloti si adattano alla macchina in mezza giornata.
Macchina complessa in virtù delle nuove regole?
Direi una Ferrari non vincente. Una macchina che cambia continuamente, perchè stanno in qualche modo mettendola a posto. Però fa parte del mestiere del pilota, non è una situazione che comporta delle complicazioni particolari per un pilota.
Che problemi ravvisa in particolare?
La macchina va meno del previsto, ha meno aderenza ma insomma, questo è parte del lavoro del pilota.
A livello di prestazioni, l’incidente del Luglio 2009 può ancora influire su Massa, a livello di fiducia o simili?
No, per niente.
Dove stanno i problemi allora?
E’ un problema connesso alle prestazioni del suo compagno di squadra, al fatto che fa più fatica di altri piloti ad essere nella condizione mentale ideale per rendere.
Pensa ci sia anche un problema di mentalità?
No, perchè Massa è anche uno “con le palle”, uno che spesso è venuto da delle situazioni critiche, io comunque aspetterei un attimo a criticare.
In che senso?
Tutto questo processo su Massa intanto non fa bene a lui. Secondo, è un pò presto. Poi, il fatto di correre con un compagno che ha fatto una prestazione smagliante, così rilevante, oggettivamente, rende la coesistenza un vitaccia per chiunque.
Un invito alla fiducia?
Lui è venuto fuori già in passato da situazioni difficili, e può anche essere che ne venga fuori adesso.
Ma crede che Massa, con questa Ferrari, possa pensare di competere per il titolo?
No, quello no. Se la Ferrari vince il Mondiale lo vince con Alonso. Massa non è un primo pilota, non è un pilota di prima fascia, questo ormai è un’evidenza. Però tra questo e fare una gara come quella di Domenica ce ne passa.
Che difficoltà particolari possono esserci in questo momento?
Magari ci sono delle situazioni contingentiin questo momento, un pò psicologiche un pò tecniche, che determinano una difficoltà, una sorta di crisi. Poi Massa non è un’ira di Dio, non è un Hamilton, nè un Alonso, nè un Vettel, per intenderci.
In che dimensione collocarlo allora?
E’ un buon pilota, però quando trova questa gente qua fa un pò fatica. Ha trovato uno in squadra che da due anni lo martella, è come avere un compagno di banco che tutti i giorni prende 8 mentre tu prendi 4. Non è facile.
Tutte queste critiche sono dunque ingenerose?
A me non piace trattare questa gente come se fossero delle macchine da buttar via. Punto primo, questo è uno sport che maschera moltissimo la prestazione del pilota, non ne capiamo tutti un pò un cavolo. Certe cose non si capiscono, non si vedono. Secondo, per adesso c’è stata una corsa soltanto.
Processo frettoloso? Dopotutto è un pò che aspettiamo Massa…
Ma che cosa serve massacrare uno che ha cominciato male il Mondiale? Io non la capisco questa cosa. E’ in difficoltà? Ok, speriamo e facciamo il tifo che ne esca. Non lo dico neanche da ferrarista, lo dico da sportivo.
In quest’ottica, le parole di Montezemolo alla vigilia del Mondiale (“Massa deve guadagnarsi la riconferma”) possono aver condizionato?
No, questo lo sapevo prima dell’uscita di Montezemolo. Questo succede a tutti: chiunque si trovi in scadenza di contratto sa che il suo futuro dipende dalle prestazioni che metterà in piedi. Se poi fa il pilota della Ferrari il problema è ancora più evidente, perchè c’è una pressione addosso… E quello che stiamo dicendo paradossalmente lo dimostra: se stessimo parlando di Perez, beh, non credo che mi avreste intervistato.
In cosa si gioca questa riconferma?
Diciamo che sta nella carriera di un pilota affrontare dei momenti di alta tensione. Questo fa parte della vita, anche di chi non fa il pilota di Formula 1. Quanta gente in stage, o in periodi di prova si gioca la riconferma? E’ un problema di persone, di vita.
E da pilota di F1 è tutto ingigantito…
Se tu fai un mestiere così estremo, comporta degli onori, anche economici, e degli oneri. Chiaramente non stiamo parlando di uno che vive di elemosina, è uno che guadagna i suoi milioncini di euro da molti anni: siccome guida la Ferrari è necessario un rendimento di livello. O lo offre o… pazienza.
Un’ultima postilla in sede di pronostico: possibile rivelazione del Mondiale?
Sono cose “da calcio” queste cosa qua… Butto lì una speranza: Kubica. Spero sia lui la rivelazione: che guarisca, che torni a poter giudare. Per tifo, per simpatia, e sempre parlando di persone. Poi dire dopo la prima corsa, in uno sport dove il mezzo è fondamentale, chi sarà la rivelazione… questo non lo so.
(Carlo Necchi)