Oggi è il trentesimo anniversario della morte di Gilles Villeneuve, e la Ferrari ha celebrato a Fiorano un “Villeneuve Day” alla presenza anche del figlio Jacques – campione del Mondo 1997 – che ha guidato la Ferrari 312T4 del padre – ma che ha dato anche l’occasione di parlare della Ferrari di oggi con il presidente Montezemolo, il team principal Domenicali e Fernando Alonso.
Luca di Montezemolo non nasconde che l’inizio della stagione lo abbia deluso, ma auspica anche una crescita a partire dalla gara di domenica a Barcellona: “Abbiamo iniziato male la stagione, come non volevo e come non mi aspettavo. Mi ha molto stupito negativamente. Ci dobbiamo giocare il Mondiale e auspico di vedere una monoposto più competitiva a Barcellona. C’è stata una grande reazione della squadra, abbiamo vinto una gara particolare e siamo lì tra i primi. La Ferrari ha sempre lottato fino alla fine, non molla mai. Ma voglio una macchina che consenta ai nostri piloti di partire più avanti e di lottare per la vittoria: i nostri tecnici sono fiduciosi, a loro ho chiesto una reazione straordinaria. Sono convinto che in Spagna vedremo una vettura più competitiva. Poi avremo ulteriori programmi di sviluppo e questo ci consentirà di giocarci il Mondiale”. La fiducia in Fernando Alonso è totale, ma anche per Massa ha parole di incoraggiamento: “Alonso, soprattutto in gara, è il miglior pilota del mondo: non ho dubbi. Massa ha lottato fino alla fine in Bahrain, mi aspetto ulteriori progressi da Felipe con una monoposto migliorata. Dobbiamo dargli una monoposto più competitiva, quasi perfetta”. Il vero problema della F.1 contemporanea è un altro per Montezemolo, che torna ancora una volta su un tema che gli sta particolarmente a cuore: “La Formula 1 di oggi ha regolamenti che non mi piacciono, l’ho detto e lo ripeto. Si vince o si perde con l’aerodinamica, che tra l’altro non è minimamente trasferibile alle vetture da strada. A me piacciono macchine in cui ci sia molto di più dell’aerodinamica: c’è il motore, c’è il cambio, ci sono le sospensioni”. Secondo a prendere la parola è stato Stefano Domenicali, che ha preferito mantenere un profilo basso: “Come saranno gli scarichi della Ferrari? Saranno dritti. La Ferrari deve colmare il gap dal punto di vista prestazionale visto nelle prime gare (…)
Nel traffico diventa difficile andare davanti, ma abbiamo previsto delle variazioni significative. Non so se ci permetteranno di fare pole ma se riusciremo a fare un passo avanti sarà un campionato bellissimo e una gara in Spagna molto aperta. Sarà fondamentale vedere gli sviluppi tecnici in pista, se andiamo avanti bisogna essere li davanti e lottare fino in fondo visto che le condizioni in gara e in qualifica in questa stagione sono imprevedibili”.
Chi invece è fiducioso, forse anche più di quanto ci si potesse aspettare, è proprio Fernando Alonso: “Il favorito per il Mondiale? Le Ferrari, sempre – ha detto lo spagnolo – Dobbiamo invertire la tendenza del 2012. Abbiamo cominciato troppo indietro, anche se siamo messi abbastanza bene in classifica. Dobbiamo fare un passo avanti, dobbiamo lasciare la metà della griglia e arrivare più avanti. Tutti porteranno miglioramenti a Barcellona, noi speriamo di aver fatto progressi maggiori rispetto alla concorrenza. Il nostro obiettivo è essere campioni del mondo a novembre e se vogliamo riuscirci dobbiamo fare meglio di quanto abbiamo fatto sinora”. La chiusura è però per i leggendari tempi di Gilles: “Adesso non si possono fare sorpassi come a quei tempi – dice Alonso ricordando le imprese di Villeneuve – Le monoposto sono dominate dall’aerodinamica e si è perso un po’ il rispetto in pista tra i piloti”.
(Mauro Mantegazza)