La Formula 1 vive una breve pausa dopo le due gare consecutive in Corea e Giappone, prima di andare in India per affrontare la gara che potrebbe assegnare matematicamente a Sebastian Vettel il quarto titolo iridato consecutivo, e a fare notizia è la situazione effervescente in casa Ferrari. Nelle ultime ore hanno parlato sia Fernando Alonso, sia il presidente Luca di Montezemolo e pure il team principal Stefano Domenicali. Il pilota spagnolo ha individuato nel mese di luglio il momento in cui ha perso il Mondiale: “Il nostro problema è stato lo sviluppo. La vettura non si è adattata alle gomme e non abbiamo compiuto i passi previsti. A luglio siamo arrivati in gara con aggiornamenti che erano indovinati sulla carta, ma non così tanto in pista. E questo ha rallentato la crescita”. Un’asnalisi chiara, che di fatto assolve la Pirelli: “Alcune squadre hanno perso qualcosa in termini di prestazioni e altre, come la Sauber, hanno guadagnato. Ma la Pirelli ha dovuto apportare le modifiche perché alcuni pneumatici sono esplosi, non è stata una decisione presa per avvantaggiare una squadra o l’altra”. Dunque la responsabilità del divario sempre più alto dalla Red Bull è da ricercare all’interno di Maranello, dove a tenere alta l’attenzione sul finale di stagione ha provveduto il presidente Montezemolo: “Leggo di presunti mal di pancia o di attenzione della squadra solo al 2014: non ne voglio nemmeno sentire parlare, ci sono ancora quattro gare dove pretendo una Ferrari che lotti per il podio con la massima determinazione da parte dei piloti e di tutta la squadra. Per quanto riguarda la prossima stagione abbiamo tempo per parlarne, intanto vedo con piacere che il gruppo dedicato sta lavorando intensamente e con grande concentrazione: tutti sanno benissimo quello che devono fare”. Le responsabilità del team chiamano in causa Domenicali, che i tifosi già nelle passate stagioni spesso avevano messo nel mirino. Ecco la sua difesa: “Non puoi cambiare Domenicali e pensare di vincere domani. Il problema non è Domenicali, perché Domenicali è il primo ad arrivare la mattina e l’ultimo ad andarsene. E se avessimo vinto nel 2012, sarebbe considerato un fenomeno che è riuscito bene a fare il proprio lavoro. Certo, il mio capo potrebbe anche cambiarmi, ma io sarei sempre e comunque grato alla Ferrari. Ma in Italia esiste un detto: quando si lascia una strada che si conosce, l’altra potrebbe essere peggio. All’inizio della stagione disponevamo di una macchina competitiva in qualifica e molto buona sul passo gara. Il problema è che non siamo riusciti a migliorare in modo costante la vettura, poiché gli sviluppi che abbiamo messo in campo sfortunatamente hanno peggiorato la situazione invece di migliorarla – commenta dando dunque ragione ad Alonso –. Il cambiamento in corso delle gomme? Io non voglio dire se sia giusto o no. Ma cambiando il tipo di pneumatici non siamo stati più in grado di sfruttare le nostre caratteristiche migliori, ovvero l’efficienza nel passo gara”.