Nel giovedì di vigilia del Gran Premio di Cina che si disputerà da domani sul circuito di Shanghai, ecco le parole di Kimi Raikkonen, che ha incontrato i giornalisti nella hospitality della Ferrari. Inevitabile cominciare dall’addio di Stefano Domenicali: “Tutti siamo rimasti un po’ sorpresi, ma si è trattato di una decisione di Stefano. Se si è sentito di fare così bisogna accettarlo, la vita va avanti. Personalmente io trovo tutto questo triste perché credo sia un ottimo ragazzo e perché ho lavorato con lui per molti anni. Le cose però sono andate in questo modo e sono sicuro che il team saprà gestire la situazione”, ha detto il finlandese nelle dichiarazioni riportate dal sito di Maranello. Un commiato molto sentito da parte del pilota, che poi parla anche di Marco Mattiacci: “L’ho già incontrato in passato, però non lo conosco molto bene. Di certo qui troverà un grande gruppo di persone che lo accoglieranno e lo aiuteranno ad adattarsi rapidamente. Prevedo che non avrà problemi e sono sicuro che farà un ottimo lavoro per noi. Avrà tutto ciò che gli serve per farci crescere. Però non cambierà nulla nell’immediato dal momento che nessuno fa miracoli e che conosciamo il nostro attuale valore. Noi sappiamo in quali aree dobbiamo lavorare ma miglioramenti significativi non arrivano nel giro di una notte”. Raikkonen è comunque fiducioso sui progressi della : “All’ultima gara le sensazioni generali che avevo dalla vettura erano migliorate. Il problema in Bahrain è stato che eravamo un po’ troppo lenti. Mi aspetto che già in questo weekend avremo dei piccoli miglioramenti. Difficile dire quando saremo al livello che vogliamo, ma con le nuove regole c’è sempre la possibilità di fare grandi passi avanti improvvisi, anche se a volte si progredisce lentamente. Quello che è importante è che adesso abbiamo una migliore comprensione della vettura rispetto alle prime gare e che c’è già stata una grande crescita rispetto a Melbourne, un miglioramento che magari dall’esterno non è stato notato perché sono cresciuti anche gli altri. Sapevamo che quella del Bahrain sarebbe stata per noi una delle gare più difficili della stagione e sono fiducioso che qui le cose possano andare meglio”.
Come sempre, anche il Gran Premio di Cina inizia il giovedì con le consuete conferenze stampa. Questo Mondiale di Formula 1 sta vedendo il dominio della Mercedes, ma sotto i riflettori c’è soprattutto la Ferrari, che lunedì ha sostituito Stefano Domenicali con Marco Mattiacci nel ruolo di team principal. Dunque, come si poteva prevedere, Fernando Alonso è stato al centro dell’attenzione nella conferenza stampa ufficiale della Fia. Il pilota spagnolo ha risposto facendo subito capire che non ci potranno essere miracoli a Shanghai: “Dobbiamo dargli tempo e lasciare che si adatti – ha detto su Mattiacci –. Bisogna che percepisca immediatamente il supporto di tutti per fare in modo che si senta a suo agio fin dal primo giorno e possa gestire il team con successo. Non ho ancora avuto la possibilità di parlare con lui ma lo aspetto per dargli il benvenuto. Da parte mia farò di tutto per aiutarlo”. Per quanto riguarda l’aspetto agonistico, Alonso è stato chiarissimo sulle possibilità della e sul lavoro che resta da fare: “Non miglioreremo di un secondo immediatamente, perché Stefano (Domenicali, ndR) non realizzava da solo ali anteriori o posteriori… Continueremo a tentare di migliorare e siamo qui per reagire, ma dobbiamo essere onesti, c’è da migliorare tanto. Dobbiamo fare progressi in tutte le aree e sappiamo che c’è molta strada da fare. Nella prima parte del campionato non siamo stati competitivi come i top team ma io spero ancora che più avanti nella stagione sapremo tornare molto concorrenziali”. Lo spagnolo ha avuto anche importanti parole di stima per il suo ormai ex direttore Domenicali: “Credo prima di tutto che sia una grande persona. Come team principal ha fatto cose buone, anche se ha perduto delle opportunità. Non le avesse perse avrebbe potuto avere in bacheca tre titoli in più. Sono contento del tempo che abbiamo passato insieme, certamente la decisione che ha preso non è stata facile, perché godeva di una posizione di privilegio in un grande team di Formula 1. Lui ha fatto queste scelte nell’esclusivo interesse della Ferrari”.