Corruzione in Formula 1? L'Agenzia antifrode britannica indaga sul Patto della Concordia: FIA nel mirino. Le ultime notizie sulle indiscrezioni emerse nel Regno Unito
Uno scandalo all’orizzonte per la Formula 1? La clamorosa notizia arriva dall’Inghilterra, dove si parla di una pre-inchiesta per un presunto tentativo di corruzione. Se ne starebbe occupando il Serious Fraud Office (Sfo), l’organismo antifrode e anticorruzione del Regno Unito. I fatti risalgono al mese di aprile, quando il direttore David Green ha deciso di condurre un esame approfondito dopo essere stato informato da Damian Collins, membro del Parlamento britannico e presidente della commissione dedicata ai media. La situazione al momento è in piena evoluzione: l’SFO ha spiegato a The Independent che sono ancora nella fase pre-inchiesta, quindi si sta cercando di capire se sia il caso di aprire delle indagini. In questo momento, dunque, bisogna valutare se ci siano o meno i presupposti per aprire un’inchiesta su una presunta frode.
Le accuse riguardano il “Concorde Agreement“, il Patto della Concordia firmato nel 2013, con scadenza nel 2020. Si tratta di un accordo commerciale che regola la partecipazione e il trattamento economico delle scuderie che partecipano al Mondiale di Formula 1. Il contratto è stato modificato a discapito delle scuderie più piccole, inoltre ha concesso alla FIA una partecipazione dell’1% (per 460mila dollari) nel Formula 1 Group, che è stato venduto poi a Liberty Media. Con la modifica del contratto il Formula 1 Group e la FIA hanno aumentato il loro potere di voto: loro detengono sei voti ciascuno, mentre le squadre più piccole uno solo. E grazie a questa variazione la FIA avrebbe ricevuto 5 milioni di dollari dal Formula 1 Group. Una matassa intricata, su cui va fatta chiarezza.
VENDITA A LIBERTY MEDIA: FIA NEGA CONFLITTO DI INTERESSI
Le parti chiamate in causa avevano già respinto le accuse quando mesi fa si è parlato di conflitto di interessi. La FIA precisò che il cambio del controllo dei detentori dei diritti commerciali della F.1 non ne aveva prodotto alcuno. Inoltre, la somma ricevuta per il cambio del controllo dei diritti commerciali sarebbe stata regolarmente contabilizzata, quindi nessun individuo sarebbe stato pagato. La FIA aveva spiegato anche che «il premio in denaro assegnato in F.1 è formato in conformità con gli accordi bilaterali esistenti tra ogni team e i detentori dei diritti commerciali». E concluse affermando di essere disponibile a dimostrare l’assenza di qualsiasi conflitto di interesse. Ora però c’è l’ombra della frode.