Max Verstappen vince il Gran Premio del Messico ottenendo il quinto successo in carriera; doppio podio per la Ferrari con il secondo posto di Sebastian Vettel e il terzo di Kimi Raikkonen; Lewis Hamilton taglia il traguardo in quarta posizione, a quasi un giro di ritardo dall’olandesino volante, ma ormai niente e nessuno può togliergli il quinto titolo iridato! Alla fine il britannico ha pensato a stare solamente lontano dai guai e ad arrivare in fondo con le gomme che proprio come una settimana fa ad Austin non hanno funzionato facendo penare non poco i piloti delle Frecce d’Argento (Bottas ha chiuso quinto, doppiato di un giro). Titolo strameritato per Hamilton che quest’anno non ha commesso errori ed è stato sempre impeccabile nello sfruttare le occasioni che gli sono capitate, a differenza di Vettel che senza tutti quegli errori avrebbe tenuto aperto il mondiale fino all’ultima gara. A punti, seppure con due giri di ritardo, Hulkenberg, Leclerc, Vandoorne, Ericsson e Gasly. Sì, ok, ma che fine ha fatto Ricciardo? Semplice, l’australiano è stato costretto a ritirarsi per l’ennesima rottura della power-unit sulla sua Red Bull, un incubo senza fine per uno dei piloti più simpatici della Formula 1, ma siamo sicuri che in questo momento avrà davvero poca voglia di scherzare. {agg. di Stefano Belli} GP MESSICO 2018, DIRETTA LIVE
DUE RED BULL DAVANTI A TUTTI, VETTEL A CACCIA DI RICCIARDO
A poco più di 20 giri dalla fine del Gran Premio del Messico i big sono costretti a cambiare completamente le strategie: impossibile arrivare al traguardo con le super-soft montate tra la 10^ e la 15^ tornata, Hamilton con gli pneumatici in poltiglia viene attaccato e superato anche da Ricciardo e a quel punto i tecnici della Mercedes lo fermano nuovamente per montargli le ultra-soft. Mossa a sorpresa di Vettel che era il più veloce in pista ma decide di passare a una mescola più aggressiva per dare la caccia a Verstappen che reagisce e fa il secondo pit-stop poco dopo, mantenendo la leadership. La Red Bull torna ad avere due macchine davanti a tutti con l’australiano che approfitta delle soste degli altri per salire in seconda posizione ma ora dovrà difendersi con una gomma più vecchia e più dura rispetto a quella del tedesco. Giù dal podio in questo momento le due Frecce d’Argento con Hamilton quinto e Bottas sesto, in ogni caso questo piazzamento basta e avanza per assegnare il titolo iridato a Lewis. {agg. di Stefano Belli}
HAMILTON IN CRISI CON LE GOMME, VETTEL SALE AL SECONDO POSTO
Sebastian Vettel all’inseguimento di Daniel Ricciardo e Lewis Hamilton: il pilota tedesco si è fermato più tardi rispetto a loro due e in questa maniera può usufruire di una gomma leggermente più fresca che gli consente di guadagnare terreno nei confronti di chi lo precede. La Ferrari numero 5 si avvicina alla Red Bull dell’australiano superandolo con una gran staccata in fondo al rettilineo principale, nulla da fare per Ricciardo che scende in quarta posizione mentre il suo compagno di box, Verstappen, domina incontrastato il Gran Premio del Messico con un vantaggio notevole nei confronti di Lewis Hamilton che si limita a gestire la situazione ma è sempre alle prese con un fastidioso graining. Che all’inizio della 39^ tornata gli impedisce di difendersi dall’attacco di Vettel che sale così in seconda posizione. Da registrare i ritiri di Sainz (entrambi fuori gara) e soprattutto di Perez che aveva dato spettacolo con una serie di sorpassi, grande delusione nelle tribune con l’uscita di scena dell’idolo locale. {agg. di Stefano Belli}
VERSTAPPEN PRENDE IL LARGO, HAMILTON INSIDIATO DA RICCIARDO
Le ultra-soft di Lewis Hamilton durano poco più di 10 giri: il graining rallenta notevolmente la Mercedes del britannico che perde contatto dal leader Max Verstappen e viene insidiato da Daniel Ricciardo. I tecnici della Casa di Stoccarda lo richiamano ai box per montargli la gomma rossa, in questa maniera il quasi cinque volte campione del mondo di Formula 1 mantiene la posizione, la Red Bull intuisce il pericolo e fa fermare i suoi alfieri Restano invece in pista le Ferrari di Vettel e Raikkonen che balzano al comando della gara, tuttavia il finlandese con gli pneumatici vecchi non oppone resistenza all’olandese che lo passa con gran facilità e in breve tempo torna leader del Gran Premio del Messico approfittando della sosta del tedesco. Il vantaggio nei confronti di Hamilton sale a quasi 10 secondi, la sensazione è che il numero 44 non si prenderà inutili rischi visto che il titolo è ormai a un passo. {agg. di Stefano Belli}
VERSTAPPEN AL COMANDO DAVANTI A HAMILTON, RITIRO PER ALONSO
Daniel Ricciardo parte male e viene scavalcato da Max Verstappen (che si porta così al comando del Gran Premio del Messico) e da Lewis Hamilton che invece ha avuto un ottimo spunto al via e per poco non superava anche l’olandesino volante. Sebastian Vettel mantiene la quarta posizione difendendosi dall’attacco di Valtteri Bottas che si deve accodare al tedesco, mentre Kimi Raikkonen cede momentaneamente la sesta posizione a Carlos Sainz per poi riprendersela all’inizio del secondo giro, sfruttando il lunghissimo rettilineo del traguardo. Scintille nelle retrovie tra Alonso e Ocon, il pilota francese della Force India deve tornare ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata nel contatto, va decisamente peggio allo spagnolo che al quinto giro è costretto a parcheggiare la sua McLaren nella via di fuga. Ignote le cause del ritiro, le due ipotesi sono rottura del motore o detrito della macchina di Ocon che si è incastrato sul fondo. Nessuno sfrutta la virtual safety car per cambiare le gomme, evidentemente è ancora troppo presto per fermarsi. La classifica al 7^ giro: Verstappen, Hamilton, Ricciardo, Vettel, Bottas, Raikkonen, Sainz, Hulkenberg, Leclerc, Ericsson. {agg. di Stefano Belli}
TUTTI SULLA GRIGLIA DI PARTENZA, VIA!
Dall’Autodromo Hermanos Rodriguez è tutto pronto per il via del Gran Premio del Messico, terzultimo appuntamento del mondiale 2018 che potrebbe regalare il quinto titolo iridato a Lewis Hamilton. Il pilota britannico, che partirà in seconda fila accanto a Sebastian Vettel, ha bisogno di un settimo posto per confermarsi campione, ma siamo sicuri che Hamilton, se ne avrà l’opportunità, lotterà per vincere perché è nel suo DNA puntare sempre al primo posto ed è proprio grazie a questa indole se oggi, molto probabilmente, eguaglierà una leggenda come Juan Manuel Fangio. Sono previsti 71 giri per un totale di 305 chilometri, per il successo dobbiamo considerare anche le Red Bull di Daniel Ricciardo e Max Verstappen che ieri hanno messo in riga tutti quanti nelle qualifiche e sono pronti a fare doppietta e a rubare la scena a Hamilton. La Ferrari avrà il compito di annullare il secondo match dell’alfiere della Casa di Stoccarda, ma a Vettel più che la velocità servirà un vero miracolo. {agg. di Stefano Belli}
I BIG PRONTI A DARSI BATTAGLIA!
Anche se la lotta per il mondiale non ha ormai più niente da dire visto che a Lewis Hamilton manca solo la certezza matematica per sfregiarsi del suo quinto titolo iridato, il Gran Premio del Messico che prenderà il via tra poco più di un’ora offrirà comunque tanti motivi di interesse. A cominciare dalla lotta fratricida in casa Red Bull che ha monopolizzato la prima fila nelle qualifiche di ieri, con Daniel Ricciardo che in extremis ha impedito a Max Verstappen di diventare il più giovane poleman nella storia della Formula 1 e con ogni probabilità oggi si daranno battaglia sin dalla prima curva. La RB14 si trova molto a suo agio a quota 2250 metri e può dire la sua per il successo di tappa. Resta però da vedere se Hamilton si accontenterà di arrivare tra i primi sette oppure, se ne avrà la possibilità, cercare di fare comunque bottino pieno: conoscendo il pilota britannico, difficilmente si sottrarrà dalla bagarre, soprattutto avendo a disposizione una Mercedes che gli consente di primeggiare in qualunque condizione. Per la Ferrari è stato un sabato poco incoraggiante con il quarto tempo di Vettel e il sesto di Raikkonen, ma in gara i piloti della Scuderia di Maranello avranno comunque la possibilità di rifarsi e annullare il secondo match point di Hamilton. In tutto ciò, un ruolo fondamentale lo potrebbe ricoprire anche il meteo, soprattutto se dovesse arrivare la pioggia negli ultimi giri… {agg. di Stefano Belli}
PROGRAMMA E ORARI DELLA DOMENICA
Domenica nel segno della Formula 1: in diretta dal circuito di Città del Messico si corre il Gran Premio del Messico 2018, il diciannovesimo appuntamento del Mondiale 2018 (clicca qui per il dettaglio della griglia di partenza del Gran Premio di Formula 1 di Città del Messico). Diciamo subito che la partenza della gara sul tracciato intitolato alla memoria dei fratelli Rodriguez avrà luogo alle ore 20.10 italiane, cioè quando nella capitale del Messico saranno le 13.10 locali del pomeriggio, considerate le sette ore di fuso orario che separano l’Italia dalla metropoli centroamericana, dove si potrebbe mettere il sigillo a una stagione ormai saldamente nelle mani di Lewis Hamilton. Per Sebastian Vettel l’impresa è ormai di fatto impossibile, ma i temi d’interesse restano numerosi: dalla lotta nel Costruttori alla voglia di riscatto di Seb, dalla lotta Raikkonen-Bottas per il terzo posto alla variabile Red Bull, ricordando la vittoria di Max Verstappen l’anno scorso.
FORMULA 1, LA GARA IN STREAMING VIDEO E DIRETTA TV
La gara del Gran Premio del Messico 2018 di Formula 1 sarà trasmessa oggi su Sky Sport F1 HD, canale numero 207 della piattaforma satellitare Sky. La notizia più importante però è che tutti gli appassionati, anche se non sono abbonati a Sky, potranno seguire il Gran Premio del Messico in chiaro in tempo reale, perché sarà disponibile in diretta anche su Tv8. Tra le novità della stagione, per la prima volta la Formula 1 è visibile in 4K HDR grazie al nuovo Sky Q, per vivere le gare con una definizione talmente simile a quella dell’occhio umano da dare la sensazione di essere in pista. Inoltre, gli abbonati avranno anche l’occasione di seguire le prove in streaming video tramite l’applicazione SkyGo. Segnaliamo infine i riferimenti ufficiali del Mondiale sui social network, che saranno importanti anche in questa gara pur visibile a tutti: in particolare su Twitter gli account @Formula 1 e @F1, oltre alla pagina Facebook F1.
FP3, COSA È SUCCESSO
Di solito la FP3 è un ottimo banco di prova pre-qualifiche dove testare gli pneumatici, prendere ancora più confidenza con la pista e limare qualche decimo qua e là. Tutte cose che i piloti non hanno potuto fare, o solo in parte, a causa della tanta pioggia caduta in nottata e nelle primissime ore del mattino, quando il semaforo è diventato verde la pista era ancora umida e di conseguenza non adatta alle gomme slick. La prima mezz’ora è scivolata via senza sussulti con la classifica dei tempi desolatamente vuota e i piloti che si sono concessi solamente qualche giro di out-in, con Lewis Hamilton che ne ha approfittato per salutare il pubblico. Poi quando le condizioni del tracciato sono finalmente migliorate, si è vista un po’ d’azione con Max Verstappen che al termine della sessione si è confermato al top precedendo Hamilton e Vettel. Mattinata difficile per Valtteri Bottas, alle prese con un problema di natura idraulica che ha ammutolito la sua Mercedes, il finlandese ha dovuto parcheggiare la macchina nella via di fuga e ha temuto di dover saltare le qualifiche, invece i meccanici della Casa di Stoccarda hanno compiuto un gran lavoro sulla W09 riparandola in tempi record.
QUALIFICHE: LO SHOW RED BULL
Le qualifiche del Gran Premio del Messico potevano entrare di diritto nella storia della Formula 1: dopo essere stato sempre il più veloce sin dal venerdì mattina, Max Verstappen era il favorito d’obbligo per la pole position e sarebbe quindi potuto diventare il più giovane poleman nella storia della categoria regina. Tutto era pronto per celebrare l’ultimo record dell’olandesino volante che nella Q3 aveva già cominciato ad assaporare la gioia per questa nuova impresa, quando sul filo di lana è stato letteralmente bruciato da Daniel Ricciardo che si è preso di prepotenza la casella più ambita sulla griglia di partenza con il tempo di 1:14.759. Ventisei millesimi che Verstappen maledirà a lungo, a differenza della Red Bull che dopo cinque anni torna ad occupare tutta la prima fila, non accadeva dai tempi del V8 aspirato da 2,4 litri poi sostituiti dai turbo ibridi che hanno fatto la fortuna delle Frecce d’Argento. Lewis Hamilton e Sebastian Vettel una volta tanto si sono dovuti accontentare di recitare un ruolo da comprimari, spartendosi la seconda fila; dietro di loro i due finlandesi, Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen, mai seriamente in lizza per la pole. La Renault conquista il massimo risultato a cui può aspirare, la quarta fila, con Hulkenberg che vince il confronto interno con Sainz; quinta fila per le Sauber di Charles Leclerc e Marcus Ericsson, per lo svedese è stato già un trionfo entrare in Q3, impossibile chiedergli di più, mentre ci attendevamo qualcosina di più da parte del monegasco che dall’anno prossimo erediterà il sedile di Kimi Raikkonen, mica quello di Karun Chandhok. Da segnalare la curiosa strategia della Force India che ha preferito rimanere esclusa dalla Q3 per avere così libera scelta sulla gomma da adottare domani in gara, con Perez e Ocon che hanno evitato come la peste la gomma hyper-soft. Se le Williams in ultima fila non hanno più notizia, vedere nelle retrovie le Haas di Grosjean e Magnussen fa quasi impressione, considerando che il team statunitense è in lotta con Renault per il quarto posto nel mondiale costruttori. Grazie a un moto d’orgoglio Fernando Alonso entra in Q2 e chiude le qualifiche con una dignitosa dodicesima posizione, che con la McLaren di oggi è un bel risultato.
IL CIRCUITO DI CITTA’ DEL MESSICO
Diamo subito anche alcune importanti informazioni tecniche: la gara si svolgerà sulla distanza di 71 giri, ognuno dei quali misura 4.304 metri, per un totale di 305,354 km. In attesa che si accendano i motori della Formula 1 per dare il via al Gran Premio del Messico 2018, diamo un rapido sguardo al circuito che ospita la gara di questa domenica, ovvero il tracciato di Città del Messico. Qui si è tornati a correre dopo una lunghissima assenza solamente a partire dal 2015, quindi è comprensibile che sia un tracciato non così noto come altri grandi classici. Circuito piuttosto breve, ma in ogni giro saranno da affrontare ben 17 curve. Non si tratta comunque di un circuito tortuoso, ad eccezione del tratto finale: prima ci saranno anzi anche due rettilinei molto lunghi, quello del traguardo che misura ben 1,2 km e quello compreso fra le curve 3 e 4, sui quali potrà essere utilizzato il Drs. Attenzione anche all’altitudine (siamo oltre i 2.200 metri di quota), che influenzerà sia l’aerodinamica sia la velocità massima: fattore importante perché le monoposto di Formula 1 non sono certamente abituate a correre a certe altezze che altrove nel mondo già significherebbero alta montagna – qui invece siamo sul vaso altopiano che ospita la megalopoli di Città del Messico. Il disegno attuale è però a dire il vero più lento e tormentato, stando alle parole di chi ha gareggiato sulla precedente versione.
FRENI E GOMME: LE INFO TECNICHE
Dando qualche altra informazione tecnica sulla pista, la Brembo informa che il circuito di Città del Messico è da considerarsi abbastanza impegnativo per gli impianti frenanti, con i piloti che impiegano nelle frenate circa il 22% del tempo sul giro. Secondo i tecnici Brembo l’altitudine alla quale sorge l’Autodromo Hermanos Rodriguez non dovrebbe essere un problema, invece saranno i picchi di velocità (l’anno scorso fino a 362 km/h) a mettere duramente alla prova gli impianti frenanti. I freni entrano in funzione in 9 delle 17 curve della pista, con un uso intenso nella prima parte, complice la possibilità di utilizzare il DRS in due diversi rettilinei. Nel corso di un giro in media ciascuna monoposto utilizza i freni per 16 secondi. La decelerazione media sul giro non supera i 3,4 g, a causa della tortuosità della seconda parte della pista, mentre le frenate più impegnative sono naturalmente quelle alle curve 1 e 4. Passando poi alle gomme, Pirelli porterà a Città del Messico le tre mescole più morbide fra quelle disponibili: supersoft, ultrasoft e hypersoft; una decisione aggressiva, si tratta di mescole due step più morbide rispetto a quelle usate un anno fa in Messico. Ciò si deve al fatto che è molto importante il grip generato dagli pneumatici. Inoltre il degrado degli pneumatici non dovrebbe essere particolarmente elevato, visto che l’asfalto della pista è piuttosto liscio e scivoloso, anche se naturalmente bisognerà tenere presente che le mescole sono ben più morbide che nelle precedenti edizioni. Adesso però mettiamoci comodi, perché è arrivato il momento tanto atteso in cui sarà la pista ad emettere il suo verdetto inappellabile: la diretta della gara del Gran Premio del Messico 2018 di Formula 1 sul circuito di Città del Messico sta per cominciare…
LA DIRETTA LIVE NON PIU’ DISPONIBILE