”Sono mesi che l’Inter segue Paulinho, ma non abbiamo firmato nulla d’ufficiale”. A parlare è Tiago Dark, legale del centrocampista del Corinthians, da tempo accostato ai nerazzurri (e, in seconda battuta, alla Roma). Dal possibile affare, il Timao – così viene chiamato il club paulista – incasserebbe circa 5 milioni di euro. L’offerta di ingaggio messa sul piatto da Moratti soddisferebbe il giocatore ed il suo entourage. C’è un ostacolo, però: “Paulinho vuole giocare la Libertadores con il Corinthians, quindi fino a luglio non vorrebbe partire”. Avrà l’Inter la pazienza di attenderlo? Non è da escludere. Il brasiliano potrebbe anche arrivare in estate, con tutta calma. Innestare nella rosa, a stagione in corso, un giocatore proveniente da un calcio così diverso dal nostro come quello verdeoro è sempre un rischio. Ecco perchè ai nerazzurri potrebbe pure convenire la soluzione estiva. Di mercato ha parlato oggi anche Claudio Ranieri, in un’intervista rilasciata ai colleghi di Inter Channel. “Gli acquisti fatti dalla società sono tutti validi, solo che sono giocatori nuovi per il calcio italiano”. Un calcio, dice, che non sarà il più bello del mondo, ma di sicuro è il più difficile. Basti pensare, aggiunge, che anche calciatori come Henry o Vieira “sono venuti e andati via dall’Italia senza esplodere”. Crescere nell’Inter, poi, è ancora più difficile, per la maggiore pressione a cui si è sottoposti rispetto ad altri palcoscenici. A Udine, esemplifica Ranieri, “ti permettono di sbagliare e la stampa è più amica”. Ovvio: situazioni completamente diverse. Ma è un’Inter, ad ogni modo, che pian piano sta crescendo. Anche con i suoi ‘nuovi’. Come Ricky Alvarez, ieri in gol e sempre più convincente. O come Nagatomo, arrivato a gennaio, che nuovissimo non è, ma sta tornando sui livelli della scorsa ultima parte di stagione. Una faccia scura, invece, è quella di Mauro Zarate, finito addirittura in tribuna in occasione del match con il Lecce, vinto agevolmente per 4-1, nonostante lo svantaggio iniziale. L’ex-laziale, escluso qualche sprazzo, non ha mai mostrato le sue vere potenzialità. Considerando anche gli stenti di buona parte della sua esperienza capitolina, viene un dubbio: e se fosse questo il vero Zarate? Continuando così, il riscatto (in tutti i sensi) si allontanerà di sicuro.
Maurito ha ora 4-5 mesi di tempo per recuperare il terreno perduto e dimostrare di essere ‘da big’. Altrimenti ciao Inter…