Si vivono ore spasmodiche in casa Inter. Il toto allenatore tiene banco e rapisce le energie dell’entourage nerazzurro e i sogni del popolo interista. La fumata bianca potrebbe arrivare nelle prossime ore e magari già questa sera potrebbe arrivare da corso Vittorio Emanuele il comunicato ufficiale. Ormai è corsa a due per sostituire Leonardo: Gian Piero Gasperini e Sinisa Mihajlovic si contendono la panchina che fu di Helenio Herrera e di Giovanni Trapattoni e che in tempi più recenti ha celebrato i trionfi di Roberto Mancini e Josè Mourinho.
Il tecnico di Grugliasco è ancora a Milano. Ha finito intorno alle 1830 un nuovo colloquio, per la seconda volta in tre giorni, con Marco Branca. Le quotazioni dicono che è lui l’uomo forte, scelto dalla società nerazzurra per il dopo Leonardo e le sue (non) dichiarazioni di ieri hanno lasciato intendere che qualcosa di avviato e concreto ci fosse già da giorni. Preziosi, presidente del Genoa cui Gasperini è legato da un anno di contratto, ha fatto sapere di non aver nessun problema a liberarlo, permettendogli di accettare la proposta nerazzurra. Il dubbio, che aleggia sul Gasperson, è di natura prettamente tattica. L’allenatore predilige il modulo 3-4-3 che all’Inter è pressochè sconosciuto, dato che i nerazzurri hanno giocato negli ultimi anni con il 4-4-2, con al massimo qualche variante tattica a centrocampo. Cambiare modulo vuol dire anche investire sul mercato per arrivare agliattori adatti e, in regime di fai rplay finanziario, questa possibilità non convince il patron Moratti. Nonostante queste osservazioni, Gasperini resta di gran lunga il favorito per la panchina.
Attenzione a dare per “fredda” la pista che porta al tecnico della Fiorentina. Le ultime mosse ufficiali – il comunicato della società viola e le parole di Moratti che non vuole “disturbare” la Fiorentina – hanno fatto archiviare troppo presto l’ipotesi Mihajlovic. Da indiscrezioni raccolte da ilsussidiario.net, il serbo sarebbe stato contattato ben più di una volta dall’entourage nerazzurro (nonostante Moratti abbia parlato di una sola telefonata) e i colloqui sarebbero proseguiti costantemente. Mihajlovic piace, conosce l’ambiente e anche la Curva si è apertamente schierata con lui: tutti elementi che giocano a suo favore, ma non è chiaro cosa potesse rallentare questa operazione. Secondo le nostre fonti, il problema sarebbe costituito da un certo imbarazzo, manifestato dall’Inter, nell’intavolare una trattativa con la famiglia Della Valle, preferendo che a trattare dell’addio fosse lo stesso tecnico. L’Inter gradirebbe restare in disparte, in modo da non rovinare i rapporti con la società viola.
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I nomi in questa sezione potrebbero essere decine e decine, ma ci limiteremo a due: Guus Hiddink e Delio Rossi. Il primo, legato alla federazione turca, ha fatto sapere di essere onorato dell’accostamento all’Inter, ma che la strada che porta al suo ingaggio è troppo lunga e tortuosa perchè possa essere messa in discussione adesso. Ad Hiddink si penserà più avanti, magari se Pep Guardiola non accetterà di cedere alle lusinghe nerazzurre per la prossima stagione. Il tecnico riminese Delio Rossi, invece, resta in una posizione attendista: è consapevole di aver fatto un buon lavoro e di essere stimato dalla società nerazzurra. E, da casa, aspetta una telefonata da Milano, pronto a prendere il primo treno per il capoluogo lombardo. Per Hiddink e Rossi, tuttavia, il rischio è quello di aspettare “Godot”, cioè una telefonata che non arriverà.