CALCIOPOLI/ Inter, parla il figlio di Prisco: papà non scherzerebbe su questa vicenda

- La Redazione

LUIGI MARIA PRISCO figlio dello storico vicepresidente nerazzurro Peppino interviene sullo scontro di questi giorni sull'assegnazione dello scudetto del 2006 e sulle accuse a Facchetti

prisco_peppino_R400_6lug11 Peppino Prisco alpino e vicepresidente nerazzurro (Foto Ansa)

«Mio padre avrebbe chiuso lo scontro di questi giorni sullo scudetto del 2006 con una battuta? Ma nemmeno per sogno…». Luigi Maria Prisco non usa tanti giri di parole spiegando, in esclusiva per ilsussidiario.net, cosa avrebbe detto suo padre Peppino per rispondere agli attacchi che hanno investito il mondo nerazzurro. «E’ una questione serissima e l’avrebbe affrontata con tutta l’attenzione necessaria, mettendosi al lavoro per difendere l’onore e l’onorabilità della storia nerazzurra. Era nel suo stile fare battute, ma per cose di minor gravità rispetto a questa».

Avvocato, Inter nel ciclone e accusata di illecito sportivo: che ne pensa?

E’ una situazione molto sgradevole. Viene accusata di illecito sportivo ma c’è illecito e illecito. Bisogna ascoltare e leggere con attenzione cosa emerge dalle intercettazioni e cosa dicono Moratti e Facchetti. Può capitare e credo sia normale che un designatore abbia cordialità con le grandi squadre, rispetto alle piccole.

L’Inter però sembra rischiare grosso…

Negli ultimi 5 anni è stata la squadra più forte e temuta, sia in Italia che all’estero. Ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Questo è un dato di fatto oggettivo, che nessuna giustizia sportiva potrà togliere o far venir meno. Nella peggiore e più denegata delle ipotesi andremmo a 17 e il 18 lo riconquisteremmo a breve.

Molti hanno speso parole per difendere la memoria di Giacinto Facchetti. Suo padre lo avrebbe difeso?

Si difende una persona solo quando questa ha compiuto qualcosa. Facchetti non ha fatto nulla di illecito. Non era il tipo da avere certi atteggiamenti.

Passano gli anni ma la parola “fine” sembra non arrivare mai…

Per la Juventus è una ferita aperta. Quello che fa arrabbiare di più i bianconeri non è aver perso due scudetti, ma il fatto che uno sia finito ai nerazzurri.

 

La Juventus però sta pagando pesantemente quelle decisioni…

Non hanno più quella certezza, che avevano un tempo, di essere la squadra più forte. Il loro nervosismo si autoalimenta: finalmente capiscono cosa vuol dire non lavorare con tranquillità. Ci vorrà ancora del tempo prima che si riprendano.

 

Non un bel clima comunque…

In Italia si preferisce litigare, si cerca lo scontro piuttosto che voltar pagina. Succede in politica, succede adesso anche nel calcio. Poi siamo in estate, le notizie sono poche e tutto viene enfatizzato.

 

Parliamo un po’ di mercato nerazzurro. Oggi è ufficiale Alvarez: un consiglio a Moratti?

Di prendere sia Messi che Iniesta che Fabregas. E già che ci siamo anche Pastore…

 

Avvocato non scherziamo: Moratti non ha tutti quei soldi…

Lo so, sono dei sogni da tifoso. Il fair play finanziario incombe, il presidente deve fare i conti con i bilanci.

 

Si opporrebbe alla partenza di uno come Maicon o Sneijder?

Se arriva un’offerta pazzesca per uno dei nostri ottimi campioni io la prenderei al volo. Non dimentichiamo che alcuni anni fa molti protestarono per la cessione di Ibrahimovic e avevano dubbi su Eto’o. Quello che ha fatto il camerunense è sotto gli occhi di tutti. Sono fiducioso…

 

(Francesco Montini)







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