Diego Forlan è un tipo tosto. Ne ha viste tante nella sua lunga carriera ed ha segnato e vinto quanto basta. Sia a livello di club che con la sua Nazionale, l’Uruguay. Le sfide lo attraggono. E’ stato scelto dall’Inter per essere il nuovo trascinatore dell’attacco. Toccherà a lui, principalmente, il difficile compito di gestire l’eredità di Samuel Eto’o. “Per me non è un problema. Eto’o è un grande giocatore, ma la vita continua”, ha detto oggi nel corso della sua conferenza di presentazione. Assieme a Milito farà da chioccia ai giovani del reparto avanzato, da Castaignos a Mauro Zarate, da lui definito come un talento di grandi prospettive. La concorrenza non lo spaventa. C’è in tutti i grandi club, ha spiegato. Effettivamente, tra lui, il Principe, Pazzini e Zarate sarà una bella lotta. Nessun problema nemmeno con il ruolo. Forlan gioca dove vuole Gasperini. Nella Celeste lo abbiamo visto spesso all’opera come trequartista, all’Atletico Madrid giostrava, in pratica, come prima punta. Il Cache prova poi a consolarci. Non è vero che la serie A non è competitiva. Basti pensare che l’Inter ha vinto la Champions appena due anni fa. Molti dei nuovi compagni, almeno quelli sudamericani, li conosce già per esserseli ritrovati di fronte come avversari. L’Inter, grazie anche ai suoi gol, conta di riuscire a colmare il gap che attualmente la separa dal Milan. Niente paura, spiega Forlan. Nel calcio una cosa è la teoria, un’altra la pratica. Anche in Coppa America, in fondo, sembravano favoriti i padroni di casa dell’Argentina, e si sa com’è andata a finire. Con il trionfo dell’Uruguay di capitan Forlan, grande protagonista della competizione, così come degli ultimi Mondiali, dov’è stato premiato come miglior giocatore. L’Inter come la Celeste e l’Argentina come il Milan. Non sarebbe male questa fantasia. I tifosi incrociano le dita. In passato Forlan è stato accostato a diversi club italiani, tra cui Juventus e Napoli, ma si è trattato di semplici voci e nulla più, come ha chiarito il diretto interessato. Che non si sente affatto ‘vecchio’, come è stato etichettato, piuttosto ingenerosamente, ed è pronto a fare anche meglio rispetto ai suoi connazionali e predecessori in maglia nerazzurra, vale a dire Ruben Sosa e Alvaro Recoba. Proprio ieri il Chino lo aveva sponsorizzato
Pubblicamente: “E’ uno dei primi cinque attaccanti al mondo”. Vamos Diego, la Milano nerazzurra ti aspetta.