INTER/ La prima missione di Stramaccioni: inserire i giovani senza bruciare i big
Inizierà oggi il duro lavoro di Stramaccioni alla Pinetina. Il neo-allenatore avrà il compito di plasmare la squadra attuale trovando il giusto mix di giovani e di senatori

E’ arrivata ieri sera dopo che già era nell’aria da qualche ora, la notizia riguardante l’addio di Claudio Ranieri ai nerazzurri. La sconfitta contro la Juventus è risultata quindi fatale per il proseguo dell’esperienza in nerazzurro dell’allenatore Testaccino e alla fine il numero uno di corso Vittorio Emanuele, Massimo Moratti, dopo lunghe consultazioni con il direttore dell’area tecnica Branca e il direttore sportivo Piero Ausilio, ha chiamato Andrea Stramaccioni, fresco eroe della Primavera dopo aver vinto la Next Generation Series. L’ex tecnico dei “nerazzurrini” diventa così l’allenatore più giovane della Serie A con il compito di guidare però la squadra più vecchia. La prima missione sarà quindi riuscire ad amalgamare gli attuali senatori del club con i giovani già presenti alla Pinetina magari chiamando qualche suo pupillo della Primavera. Stramaccioni dovrà essere bravo nell’anticipare ciò che la dirigenza Inter farà in futuro: valorizzare i giovani spesso esclusi da Claudio Ranieri ma nel contempo mettere in condizione i vari big di “promuoversi” per poi inserirli sul mercato a partire dalla prossima estate, con Maicon e Sneijder in cima alla lista. Per ovvi motivi, quindi, il neo-allenatore lavorerà a stretto contatto con Branca e Ausilio: il primo è di fatto l’uomo mercato della società meneghina mentre il secondo è colui che ha portato Stramaccioni a Milano e che due anni fa era il responsabile del settore giovanile. Chi comunque pensa che a partire da oggi l’Inter scenderà in campo con i ragazzini si sbaglia di grosso. Si partirà infatti si dai talenti, ma da quelli già presenti in prima squadra. Su tutti vi è ad esempio Andrea Ranocchia, 22enne titolare della nazionale di Cesare Prandelli, ma finito nel dimenticatoio di Ranieri dopo una serie di errori. C’è poi Juan Jesus, sbarcato a Milano durante il mercato di gennaio e fino ad oggi semi-sconosciuto. Si tratta di un 20enne brasiliano di grandi potenzialità su cui vi erano moltissime big del Vecchio Continente. Sicuramente avranno più spazio Faraoni, Obi e Poli, su cui Ranieri aveva spesso e volentieri puntato ma senza troppa convinzione. Come dimenticarsi infine di Ricky Alvarez e di Luc Castaignos.
Una nuova scommessa in corso Vittorio Emanuele, che durerà probabilmente solo qualche mese, ma che tutti, a cominciare da Stramaccioni stesso, sono convinti di vincere.
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