La 24esima giornata di serie A si chiude con il consueto posticipo della domenica: a San Siro alle 20:45 scendono in campo Inter e Chievo. Partita tra due formazioni che inseguono obiettivi diversi, come è normale che sia: l’Inter ha 40 punti, è quarta in classifica e punta alla qualificazione in Champions League con un occhio allo scudetto se davanti dovessero rallentare eccessivamente (i nerazzurri sono anche stati a un punto dalla vetta), mentre il Chievo di punti ne ha 28 e, pur essendosi tirato fuori dalla zona calda, deve innanzitutto pensare a salvarsi. Per l’Inter vincere oggi vorrebbe dire innanzitutto uscire da un periodo negativo in cui la vittoria manca da tre giornate (era il 12 gennaio), e poi ovviamente avvicinare il terzo posto, che a quel punto disterebbe un solo punto; il Chievo ha nei tre punti un risultato importante a prescindere visto l’impegno difficile sulla carta, e un altro salto in avanti che a quel punto consegnerebbe forse il traguardo ai veneti, pur se non in maniera matematica. Tutto sommato è accettabile anche il pareggio, ma solo per la squadra di Corini: l’Inter non può più permettersi passi falsi casalinghi contro le piccole, partite che hanno contrassegnato l’ultimo periodo e che hanno fatto perdere punti importanti nella rincorsa alle posizioni che contano. Sono 10 i precedenti tra le due squadre giocati a San Siro: ci sono sette vittorie per l’Inter e una sola per il Chievo, con due pareggi. In totale le sfide sono 21: 13 vittorie per l’Inter, tre per il Chievo, 4 pareggi. Il primo Inter-Chievo della storia fu sorprendente: i clivensi neopromossi espugnarono il meazza per 2-1, reti di Corradi e Marazzina per i gialloblu, di Vieri per i nerazzurri. Era il Chievo dei miracoli, quello che con Delneri raggiunse la Coppa UEFA rimanendo in testa per quasi tutto il girone d’andata. Dopo un paio di pareggi (lo 0-0 del 2003/2004 spezzò una serie di quattro sconfitte consecutive per l’Inter di Zaccheroni), arrivarono tre partite ricche di gol. Nel 2006/2007, a settembre, l’Inter rischiò di subire un clamoroso tracollo nel finale ma vinse comunque 4-3; nel 2008/2009 (l’anno precedente il Chievo era in serie B) fin ì 4-2, con una doppietta di Ibrahimovic nei minuti finali dopo che ancora una volta i gialloblu avevano rimontato 2 gol. Nel maggio del 2010, con i nerazzurri che puntavano allo scudetto e cercavano di tenere a distanza la Roma appena battuta in casa, fu un altro 4-3 con l’Inter che andò sotto, ne fece 4 ma rischiò per la terza volta in fila di farsi rimontare. Nell’aprile del 2011 Cambiasso e maicon diedero la vittoria all’Inter, mentre lo scorso anno Claudio Ranieri festeggiò la prima vittoria a San Siro della sua gestione (e di tutto l’anno) grazie a un colpo di testa di Thiago Motta. Curioso destino: nel girone di ritorno il 2-0 di Verona (Samuel e Milito) fu l’ultima gioia per il tecnico testaccino, che quella sera si commosse per l’impegno dei suoi ragazzi ma la domenica seguente venne esonerato in favore di Andrea Stramaccioni. Ci sono tre giocatori che sono cresciuti nell’Inter e si sono poi affermati nel Chievo: Marazzina e Zanchetta diventarono elementi importanti del Chievo di inizio anni 2000, mentre Marco Andreolli nelle ultime stagioni è un punto fermo della formazione clivense. Un altro storico giocatore del Chievo, Bernardo Corradi, passò dall’Inter senza mai giocare. In casa Chievo c’è anche Luciano, che fu una meteora nerazzurra nel 2003/2004 (lo aveva voluto Hector Cuper che era un “fanatico” delle ali) e in precedenza aveva giocato (per due stagioni come Eriberto, prima della squalifica) in Veneto, dove tornò a fine prestito.
L’Inter di inizio 2013 ha vinto solo una delle cinque partite che ha giocato. Stramaccioni sembrava aver trovato la quadratura del cerchio con la striscia di sette vittorie consecutive culminata nell’impresa dello Juventus Stadium, e invece da quel momento i nerazzurri si sono come spenti non riuscendo più a trovare continuità di risultati. In trasferta non hanno mai più vinto, perdendo anzi tutte le partite prima di pareggiare 1-1 contro la Roma lo scorso 20 gennaio; in casa le cose sono andate leggermente meglio, ma nelle ultime tre sono arrivati appena cinque punti, frutto dei due pareggi contro Genoa (1-1) e Torino (2-2) e della vittoria per 2-0 contro il Pescara, che rimane l’unica affermazione nelle ultime sette partite. Così non si va in Champions League, anche se la frenata della Lazio – e dietro della Fiorentina – lasciano la squadra meneghina ancora in piena corsa, con la possibilità addirittura di chiudere la giornata ad un solo punto dai biancocelesti. Bisognerà però guardarsi dal ritorno del Milan, che nel frattempo ha agganciato i cugini e si prepara al sorpasso, magari da operare nel derby che arriva tra due giornate. Il bilancio casalingo dell’Inter parla di sei vittorie, tre pareggi e due sconfitte; i kappaò sono arrivati nelle prime quattro giornate (Roma e Siena), da allora i nerazzurri non hanno più perso a San Siro ma ultimamente non sono nemmeno più riusciti a vincere. Da quando Milito è assente poi la formazione fatica tantissimo a segnare: nelle ultime cinque partite i gol messi a segno sono stati appena sei e, se è vero che Cassano è tornato al gol dopo un digiuno che durava da ottobre, è altrettanto vero che gli altri giocatori (a cominciare da Palacio) non trovano più la via della rete. Stramaccioni spera che i nuovi acquisti diano la sterzata giusta.
Il Chievo invece arriva da un buon momento. Nel 2013 i clivensi hanno conquistato sette punti nonostante un calendario insidioso: la vittoria contro l’Atalanta (1-0) è stata seguita dal pesante rovescio di Bologna (0-4), poi c’è stato l’1-1 casalingo contro il Parma e infine i due big match chiusi con 3 punti. Bellissima la vittoria in casa della Lazio, poi la sconfitta interna contro la Juventus mostrando però una buona reazione nel secondo tempo. La squadra di Eugenio Corini è in fiducia: la classifica è buona e per questo i giocatori in campo sono più tranquilli e sereni nell’affrontare psicologicamente gli impegni di campionato. In trasferta il Chievo non ha mai pareggiato, però è stato capace di vincere tre volte (otto le sconfitte): un bilancio importante per una squadra che, dovendo salvarsi, può fare la differenza con il rendimento fuori casa. Qui deve però limitare i gol subiti: 24 (sui 36 totali) sono più di due a partita, decisamente troppi. Il mercato ha regalato al tecnico il ritorno di un elemento difensivo importante come Francesco Acerbi e l’arrivo di Gabriel Hauche, attaccante che potrà dare una mano a un attacco nel quale segna tantissimo Paloschi (7 gol in meno di 700 minuti) e Thereau fa la sua parte (4 reti), ma dove gli altri latitano parecchio. E’ partito la bandiera Sorrentino (direzione Palermo), ma in questi anni Christian Puggioni ha dimostrato di essere un portiere affidabile sul quale si può comunque contare.
L’Inter è favorita, ma le recenti prestazioni casalinghe contro le piccole hanno mostrato come per gli uomini di Stramaccioni non ci siano impegni che si possono considerare passeggiate di salute. La storia inoltre ha dimostrato che il Chievo è una squadra che ha sempre saputo trovare il modo di mettere in difficoltà i nerazzurri, di conseguenza la gara non è forse così scontata come la carta vorrebbe farci credere. Non ci resta che dare la parola al campo e vedere quello che succederà: Inter-Chievo sta per cominciare…
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