Inter batte Chievo 3-1 e si rilancia al quarto posto solitario, scrollandosi di dosso il Milan che ha pareggiato a Cagliari. La Lazio ora dista una sola lughezza, il Chievo invece resta a quota 28, a +7 sul terzultimo posto.
Avvio molto frizzante, soprattutto per merito degli ospiti che arrivano con spirito battagliero. Col passare dei minuti però viene fuori la superiorità tecnica dell’Inter, che gol dopo gol spegne ogni velleità del Chievo, tanto che il secondo tempo ha l’intensità di un allenamento.
Tornano i senatori, e si sente: fondamentale la presenza di Milito in avanti, oltre che il ritorno di Stankovic a centrocampo. Ottima prestazione soprattutto sul piano del carattere, visto che due gol arrivano dopo pochissimi minuti dall’inizio, e soprattutto ne passano solo cinque tra il pareggio e il gol di Ranocchia. Nel secondo tempo, poi, ottima l’interpretazione della gara, con un gioco di contropiede che non fa sprecare energie ed esalta la qualità offensiva dei nerazzurri.
Parte con piglio molto deciso, e i primi venti minuti sono tutti suoi. Non si demoralizza dopo il vantaggio lampo degli avversari, ma anzi si rimbocca le maniche e raggiunge il pareggio. Poi però viene sorpreso dalla controreazione dell’Inter, e se ci mette un po’ a riprendersi dal gol di Ranocchia, dopo il 3-1 molla del tutto il colpo e accetta la sconfitta, giocherellando per il resto del secondo tempo.
Partita molto facile da gestire. Fortunato, visto che l’ultima che aveva arbitrato era stata Juve-Genoa. Lui comunque ci mette del suo per mantenere la sfida tra i binari, e non cerca di essere protagonista. Bene così.
Handanovic, 5.5: perde la sfida a distanza con Puggioni, e non tanto per le prodezze del collega, quanto per la sua brutta figura nell’occasione del pareggio di Rigoni, quando si fa goffamente beffare da un pallone che lo sfiora.
Zanetti, 6.5: solita grande partita di sostanza e qualità. Torna terzino e risponde ovviamente presente, con sgroppate coast to coast e molte palle recuperate.
Juan, 6: partita ordinata, non rischia nè sbaglia alcunchè.
Ranocchia, 6.5: difensore con licenza di uccidere. La somiglianza con il gol di Materazzi alla Repubblica Ceca è straordinaria, così come lo stile di gioco in generale. Se riesce a correggere qualche amnesia che ogni tanto lo colpisce, il gioco è fatto.
Nagatomo, 6.5: primo tempo positivo, ma nel secondo straripa, facendo partire quasi tutti i contropiede nerazzurri. Duetta con Cassano che è una meraviglia, peccato che i suoi cross non siano sempre precisissimi.
Gargano, 7: torna il motorino che aveva ben impressionato a inizio anno. Con l’arrivo di Kuzmanovic è stato sgravato dall’onere dell’impostazione di gioco, e si vede, visto che si preoccupa quasi esclusivamente del recupero palla, e lo fa egregiamente. Si permette pure diverse sortite in avanti, che non sono letali solo per qualche dettaglio, come il tiro in bocca a Puggioni o lo splendido palo su punizione.
Kuzmanovic, 6.5: piedi buoni a centrocampo che dalle parti di Appiano Gentile servivano come l’ossigeno. Diligente, disciplinato, dà ritmo e ordine alle azioni. Perde qualche pallone di troppo, ma il suo impatto sul gioco nerazzurro è sicuramente positivo.
Cambiasso, 6.5: buona partita, ci mette un po’ a carburare, ma quando entra in clima diventa il solito mangiapalloni, con diversi inserimenti offensivi che non si trasformano in gol per colpa di un grande Puggioni.
Cassano, 7.5: grande partita del fantasista nerazzurro, che nel primo tempo trascina letteralmente la squadra, con strappi e folate da grande campione, mentre nel secondo sembra dirigere dall’alto un’orchestra che funziona molto bene con gli ampi spazi lasciati dal Chievo.
Palacio, 5.5: primo tempo negativo, non si riscatta nel secondo anche se migliora decisamente.
Milito, 6.5: torna e segna. Oltre a questo, tanto gioco di sponda e protezione della palla che si fanno sentire.
Alvarez, 5.5: entra e non incide positivamente, dato che sono più i palloni che perde di quelli che gestisce positivamente. Molto bello comunque l’assist di tacco per Nagatomo.
Stankovic, 6.5: mezzo punto in più per il rientro di un grande campione che mancava tantissimo all’Inter. Si piazza in regia con gran personalità, ammirevole il lancio al bacio che avvia un’azione pericolosissima vanificata da un ottimo Puggioni.
Schelotto, s.v.
All.: Stramaccioni, 6.5: la sua Inter riprende a correre. Quante buone notizie stasera: Cassano in gran forma, i ritorni di Milito e Stankovic, il distacco del Milan, la Lazio a un solo punto…Strama, benebbene! Ma non crogiolarti sugli allori: il gioco ancora latita, e sarebbe troppo facile farsi prendere dall’euforia…
Puggioni, 7: partita strepitosa dell’ex vice Sorrentino, che con questa prestazione relega sempre più Ujkani in panca e fa sfigurare un grandissimo come Handanovic. Una serie impressionante di miracoli salva i suoi dal tracollo. Molto bene!
Andreolli, 6: prestazione non particolarmente brillante, salvata da un paio di discese offensive che mettono paura alla retroguardia interista.
Dainelli, 5.5: stasera non c’è, non riesce a dirigere il reparto, e anzi mette in difficoltà i propri compagni con delle palle buttate via.
Acerbi, 6.5: ottima partita del centrale ex rossonero, che si prende una rivincita in quella che fino a poco tempo fa era casa sua. Dalle sue parti Palacio soffre, è il leader non solo della retroguardia ma a tratti anche della squadra, tanto che a volta sembra un centrale di centrocampo aggiunto per la personalità con cui imposta le azioni. Sfiora anche il gol su punizione nel finale.
Seymour, 5: assolutamente anonimo, si piazza largo a destra e resta fisso lì fino alla sostituzione. Uomo in meno.
Hetemaj, 6: qualche buono spunto offensivo, fa legna a centrocampo, ma la sua partita dura, praticamente, la prima mezzora del primo tempo.
Rigoni, 6.5: il migliore dei suoi, non solo per il gol, ma soprattutto per la serenità e la lucidità con cui fino all’ultimo dirige la propria squadra.
Jokic, 5: quasi palla al piede, non è nè un terzino nè un’ala, a volte dà l’impressione di stare in mezzo ai piedi e di non riuscire a ritagliarsi uno spazio in campo.
Cofie, 6: nel primo tempo è protagonista sulla fascia destra, quando costringe Nagatomo il più delle volte a stare basso e rinculare. Poi, con il passare del tempo, si spegne.
Thereau, 5.5: è l’unico che prova la giocata, anche perchè è l’unico da cui ce la si aspetterebbe. Leader carismatico del gruppo per la sua tecnica e velocità, ma stasera non fa risaltare più di tanto le sue doti.
Paloschi, 5: bocciatura secca. Toccherà, sì e no, 3 palloni in tutta la gara, e nessuno di questi a meno di 30 metri dalla porta avversaria. Totalmente assente.
Luciano, 6: entra e dà brio sulla fascia destra. Certo, invertire la tendenza di una partita ormai già segnata era difficile, ma almeno lui prova a creare l’occasione con un dribbling o un cambio di passo.
Pellissier, s.v.
Spyropoulos, 5: tragicomico. Tocca pochissimi palloni, e li gestisce tutti male. All.: Corini, 5.5: il suo Chievo parte bene, ma pian piano soffre la qualità nerazzurra. Cala vistosamente nella ripresa, sooprattutto dopo il gol di Milito, e i cambi dell’allenatore clivense non sono azzeccati, visto che non riescono a mutare la traccia della gara.
(Giovanni Gazzoli) @giogazzoli
Il tabellino
Marcatori: 2′ Cassano, 21′ L. Rigoni, 26′ Ranocchia, 5′ st Milito.
Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Kuzmanovic (39’st Schelotto), Cambiasso (31’st Stankovic), Gargano; Palacio, Milito (20’st Alvarez), Cassano. (Belec, Carrizo, Silvestre, Pereira, Jonathan, Rocchi). All. Stramaccioni.
Puggioni; Andreolli, Dainelli, Acerbi, Jokic; Cofie (18′ st Spyropoulos), L. Rigoni, Seymour (25‘st Luciano); Hetemaj; Paloschi (31’st Pellissier), Thereau (Squizzi, Ujkani, Sampirisi, Cesar, Frey, Vacek, Farkas) All. Corini.
Arbitro: Guida
Ammoniti: L.Rigoni (C), Ranocchia (I) e Stankovic (I) per gioco scorretto.