Uno scialbo 0-0 regala un punticino che serve a poco alla banda Mazzarri. L’Inter si è impegnata soprattutto nella ripresa ma non sono bastati gli assalti finali per superare l’ottimo Scuffet decisivo in almeno un paio di circostanze con interventi da veterano nonostante la giovane età. Fra i padroni di casa ha deluso Guarin, sicuramente peggiore in campo per quanto fatto vedere nei 53′ che ha disputato; sulla scia del colombiano anche Nagatomo a sinistra e il tandem offensivo composto da Icardi-Palacio. Gli attaccanti avevano però un’attenuante ovvero i pochi palloni giocabili per due terzi abbondanti di gara. Hernanes è cresciuto con il passare dei minuti fino a sfiorare il bersaglio grosso da punizione. Nell’Udinese buona prova collettiva con nessun giocatore al di sotto dell’insufficienza ad eccezione di un fin troppo timido Widmer. In difesa il trio Domizzi, Danilo, Heurtaux ha dato ottime garanzie mentre la cerniera di centrocampo composta da Allan e Badu è stata fantastica. Muriel ha avuto poche chance per dimostrare tutta la sua rapidità. All’Inter manca almeno un rigore. L’episodio incriminato è nel finale quando un traversone di Palacio viene deviato con la mano da un difensore dell’Udinese. Già in precedenza Icardi aveva chiamato il penalty invocando una mano galeotta. Rimangono dubbi. Giusta la distribuzione dei cartellini in una partita tutto sommato corretta.
Dopo il capitombolo interno di domenica contro la sorprendente Atalanta, l’Inter deve tornare alla vittoria in quel di San Siro anche se i numeri non aiutano: nelle ultime sei partite giocate fra le mura amiche soltanto due vittorie e tre pareggi. Poco per chi vuole puntare in alto. Mazzarri propone il solito 3-5-2 con esterni rapidi impiegati a seconda dei casi in entrambe le fasi. Se Jonatahn (6) a destra prova per lo meno a farsi vedere con qualche cross, dall’altra parte prestazione sotto tono di Nagatomo (5) che non è riuscito a spingere come suo solito. Il centrocampo nerazzurro non è riuscito ad accendere la luce eppure i piedi buoni c’erano eccome; Hernanes (5), Guarin (4,5) e Cambiasso (5,5), con nessuno di questi tre in grado di far cambiare marcia ai nerazzurri troppo lenti e prevedibili. Davanti Palacio (5,5) ha provato a fungere da boa con scarsi risultati mentre il partner Icardi (5,5) non ha avuto palloni giocabili pur facendo movimenti interessanti. E’ proprio la profondità che è mancata ai padroni di casa in un primo tempo che ha visto uno dei pochi tiri con Guarin il cui tentativo è termiato altissimo sopra la porta di un mai impegnato Scuffet (sv). L’Udinese è invece scesa in campo con il 3-5-1-1 che tante soddisfazioni ha dato a Guidolin; il risultato è un’organizzazione impeccabile. La retroguardia formata da Heurteaux (6,5), Danilo (6,5) e Domizzi (6,5) non ha sbagliato un solo anticipo annullando i bomber avversari. Ma è in mezzo al campo che si sono viste le cose migliori con Pereyra (6,5) motorino instancabile assieme a Widmer (6,5) e Bruno Fernandes (6) con il compito di ricamare per i tagli del rapidissimo Muriel (6,5). Al 40′ è proprio lo stesso Fernandes a scaldare i guantoni di un incerto Handanovic (5,5) con un tiro velenoso dal limtie mal respinto dal portierone nerazzurro; sul tap in Badu (6,5) viene deviato in corner. I ritmi si alzano nel finale ma nè il tiraccio di Icardi nè la scivolata di Muriel su assist di Fernandes riescono a rompere l’inerzia di una gara molto equilibrata. Non succede praticamente niente. Come detto i ritmi si alzano soltanto negli ultimi dieci minuti pur senza grandi occasioni. Gioco spezzettato da continue rimesse laterali e falli che minano il grado di spettacolirtà nettamente insufficiente. Male la squadra di Mazzarri che se doveva dare risposte concrete dopo il ko subito contro l’Atalanta così non ha fatto. Zero tiri in porta e un gioco rasente lo zero. Finchè regge la difesa… Dietro puntella un reparto in crisi quando l’Udinese prova a ripartire in velocità. Decisivo con un intervento di esperienza su una pericolosa incursione di Widmer. Non indovina un cross provocando i mugugni di San Siro. Bene gli uomini di Guidolin che non concedono niente agli avversari. Se osassero un po’ di più potrebbe arrivare anche un risultato migliore del pareggio. Straordinario giocatore; con la sua velocità mette in crisi i lenti difensori nerazzurri. Fa il minimo indispensabile anche se offre una sufficiente prestazione. Niente da segnalare. Non convince su un paio di falli ma usa lo stesso metro di giudizio. (Federico Giuliani)
Inter
Non attraversa sicuramente un buon momento il portiere sloveno. Questa sera non subisce gol e deve compiere pochi interventi ma in questi si vede tutta la sua insicurezza. Alludiamo al tiro di Bruno Fernandes del primo tempo respinto in malo modo.
Contiene bene Muriel le rare volte in cui il colombiano accelera poi si spinge generosamente anche in attacco. Sfiora la rete con un tiro cross che sorvola di poco la traversa.
Schierato al centro della difesa “il muro” non commette errori decisivi e usa tutta la sua esperienza per arginare gli avversari. Fallisce un colpo di testa in seguito ad un corner. Ammonito nel finale quando interrompe un pericoloso contropiede di Allan.
Da quella parte va in crisi quando i friulani decidono di attaccare. Per sua fortuna i bianconeri staccano la spina a inizio ripresa. Non appare sicuro come i due compagni di reparto. Cerca il gol con due conclusioni sbilenche.
Quanto meno ci mette l’impegno. L’esterno di Mazzarri non gioca una gara superlativa ma corre e mette in mezzo palloni interessanti non sfruttati dai compagni ( Un colpo di testa a botta sicura salvato da Domizzi; si conclude con questa nota la gara dell’ex Torino. Troppo poco per poter incidere positivamente).
Il colombiano stasera non era in campo. Passaggi sbagliati, cross nel vuoto e sonori fischi per lui. Giocava quasi svogliato e Mazzarri alla fine decide di sostituirlo dalla disperazione. Gara da dimenticare ( Inizialmente sembra un cambio azzeccatissimo con l’argentino che spinge molto sulla destra. Con il passare dei minuti il suo entusiasmo cala. Sempre meglio del compagno, sia chiaro).
Uno dei pochi a non perdere la testa e a cercar sempre di verticalizzare in modo intelligente. Lancia parecchie volte Nagatomo sulla fascia ma il giapponese non era nella sua condizione migliore. Sfiora il gol: un miracolo di Scuffet gli impedisce di festeggiare la rete decisiva.
Grandi difficoltà per il giapponese che non riesce mai a convincere del tutto. Troppe discese a vuoto alle quali non si aveva abituato. Eppure dalla sua parte non c’era un avversario temibile ().
L’argentino ha avuto pochi palloni per mettersi in mostra. I movimenti sono giusti, la corsa c’è ma manca la grinta e la fame tipica degli attaccanti. Ha una chance nel secondo tempo ma spedisce alto da buona posizione.
Più o meno da lo stesso contributo di Icardi. Tamponato e annullato da Heurtaux, il buon Rodrigo cerca di partire da lontano ma trova sulla sua strada Badu e Allan.
Un’altra partita steccata dopo quella contro l’Atalanta. Stasera l’Inter ha giocato soltanto un tempo regalandone uno agli avversari. Tardive alcune sostituzioni. Guarin doveva essere lasciato negli spogliatoi a fine primo tempo mentre Milito poteva essere inserito prima per cercare l’arrembaggio.
(Federico Giuliani)
Udinese
A lungo è stato uno spettatore non pagante del match poi nel finale ha dovuto dare sfoggio di tutta la sua abilità per salvare la porta friulana. Straordinario l’intervento in volo su Cambiasso. Decisivo anche in precedenza su Hernanes. Mezzo punto porta la firma dei suoi guantoni.
Come tutta la difesa friulana ha disputato una gara largamente sufficiente. Ha annullato Palacio e si è spinto anche in avanti: almeno due tiri alle stelle che poteva risparmiarsi per servire qualche compagno.
In mezzo alla difesa, non soffre troppo Icardi questa sera facilmente marcabile. Mantiene il sangue freddo anche nel finale quando l’Inter attacca a testa bassa.
Il capitano di serata in assenza di Di Natale fa valere tutta la sua esperienza. Salva nel secondo tempo quasi sulla linea un colpo di testa di D’Ambrosio.
Inizia bene lo svizzero con affondi interessanti a mettere in soggezione Nagatomo poi nella ripresa toglie il piede dall’acceleratore e finisce in ombra.
Una vera e propria furia in mediana. Recupera palloni con un’intensità mostruosa ed è uno dei pochi a correre ininterrottamente per tutta la partita senza mai rifiatare. Quando deve impostare non è il massimo ma non si può saper far tutto.
A centrocampo è il migliore dei suoi e con Badu forma una cerniera di mediani difficilmente superabili. Destinato a diventare il prossimo pezzo pregiato dell’Udinese.
Interessante giocatore tutto fare che può essere schierato sull’esterno così come sull’interno dando comunque ottimi risultati. Partita onesta ().
Non spinge moltissimo in compenso si sacrifica molto in fase difensiva. Nel finale alcuni suoi interventi sono provvidenziali per evitare guai peggiori.
Mette lo zampino in tutte le azioni più pericolose dell’Udinese e cerca di attivare la velocità di Muriel al meglio: regala due assist al bacio per il colombiano ().
Poteva fare di più anche visto e considerando la stazza dei tre difensori dell’Inter. Con la sua velocità avrebbe potuto metterli in crisi ulteriormente: basti pensare che le poche volte in cui ha accelerato ha rischiato di mandare in tilt mezza retroguardia avversaria. ()
Partita disputata alla perfezione da un collettivo che si sta ritrovando dopo un periodo non facilissimo. L’organizzazione è ottima; la sa squadra avrebbe potuto far qualcosa di più in fase offensiva ma sicuramente il punto non è rubato.
(Federico Giuliani)