Non accadeva dal 2004 che la Juventus arrivasse a giocarsi una finale di Coppa Italia, l’ultima vittoria in questa manifestazione è datata addirittura 1995; più in generale, ai bianconeri il sapore della vittoria manca dal 2006, quando Alessandro Del Piero sollevò quel trofeo che poi la giustizia sportiva avrebbe cancellato dagli albi. Da allora tutto l’ambiente Juventus aspettava una serata come quella di ieri sera. Il 2-2 contro il Milan, unito alla vittoria di San Siro nella gara d’andata, proietta i bianconeri alla finale di Roma, dove adesso aspettano la vincente di Napoli-Siena. E’ stata una serata di forti emozioni: la partita si è trascinata fino ai supplementari, dove Vucinic ha fatto esplodere lo stadio con il gol qualificazione. Ci si chiede, a questo punto, se questa Juventus abbia i crismi giusti per riaprire un ciclo vincente come quello che fu di Marcello Lippi, che in otto anni (in due diversi periodi) vinse tutto a Torino. Fu lui per esempio a vincere l’ultima Coppa Italia della storia della Juve, all’esordio in panchina; lo stesso anno, riportò uno scudetto che mancava da nove stagioni. Proprio Lippi – che conosce bene Conte, avendolo allenato – abbiamo sentito, girando a lui lo spunto di riflessione. Ecco quello che ci ha risposto nell’intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net:
Lippi, cosa ci dice della partita di ieri sera?
La parità è stata bella. il Milan ha giocato un buon primo tempo, ovviamente ha fatto la partita che doveva fare, cercando di attaccare. La Juventus ha giocato un pochettino più di attesa, poi ha trovato il gol ed è venuta fuori. insomma, è stata una partita molto bella, queste sono le due squadre migliori del campionato e ieri sera si è visto.
Secondo lei la finale raggiunta dalla Juventus avrà ripercussioni sulla lotta scudetto?
No, assolutamente no. La partita di ieri non c’entra niente, sono due cose completamente diverse.
In questa Juventus rivede qualcosa delle sue?
La Juventus ha sempre avuto queste caratteristiche. Tutte le Juventus: quelle di Lippi, quelle di Trapattoni, quelle di Capello… tutte queste squadre hanno avuto questa caratteristica di determinazione, di compattezza. E’ il DNA Juventus.
E’ possibile, con Conte in panchina, aprire un ciclo come fu con lei?
Ci lavoriamo. Ci lavoriamo tutti (ride, ndr).
Magari con qualche innesto sul mercato: lei cosa consiglierebbe?
… Arrivederci.
(Claudio Franceschini)