La Juventus è tornata a Torino – domani sera affronta il Chievo – dopo la trasferta di Stamford Bridge contro il Chelsea, ritorno in Champions League dopo tre anni. La formazione di Antonio Conte (con Carrera in panchina per via della squalifica del salentino) è andata sotto di due gol e ha sofferto nel primo tempo, ma ha saputo rialzarsi immediatamente e, accorciato il risultato con Vidal, ha poi pareggiato con Quagliarella, rischiando addirittura di segnare (traversa del campano nel finale). Una prestazione incoraggiante, che ha fatto dire a tutti come i bianconeri possano giocarsela a viso aperto con qualunque avversario. Certo, qualcosa che preoccupa Conte c’è: Pirlo non è in forma, è stato spremuto in questo avvio di stagione (anche con la Nazionale) e non sta garantendo il suo solito contributo; per lui domani un turno di riposo, con l’esordio del francese Pogba, conteso in un braccio di ferro infinito al Manchester United. Però, la Juventus ha dato prova di una grande solidità e di una spinta offensiva costante, chiudendo anche molto bene i varchi in difesa. Del momento generale della Juventus abbiamo parlato con Ilario Castagner. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Mister, la Juventus è l’unica squadra dell’attuale Champions League ad utilizzare la difesa a 3: quali i vantaggi di questo schieramento?
Intanto, dobbiamo dire che certe volte i numeri possono trarre in inganno. Pensiamo al Barcellona: sono schierati a 4, ma poi di fatto i due terzini fanno le ali e il difensore centrale diventa Busquets, così che la difesa diventa una linea a 3.
Per quanto riguarda la Juventus?
La Juventus ha un centrocampo straordinario, per come si muove, pressa e riparte. E’ quello che aiuta la difesa a tre: abbiamo visto a Genova che la difesa, non protetta, ha rischiato tantissimo. I bianconeri quel pomeriggio hanno concesso cinque palle gol; l’anno scorso il Napoli a Torino non aveva mai tirato in porta.
Nello specifico invece quali sono i punti caratteristici della linea difensiva?
Conte ha trovato questa linea che permette di coprire l’area di rigore nella zona calda: i centrocampisti vanno a pressare sui lati, quindi i centrali di difesa possono permettersi di non uscire larghi, così che gli avversari non abbiano tempo di preparare un attacco efficace.
Riguardo al centrocampo: domani dovrebbe giocare Pogba. Pensa che il francese possa essere il vice Pirlo ideale?
Pogba l’ho visto poco, ma se Conte ritiene che possa sostituire Pirlo immagino che lo possa fare. Certo le caratteristiche non potranno essere quelle di Pirlo, per esempio la velocità di pensiero, la facilità di giocare la palla, di pensare con grande anticipo.
Più che un sostituto, forse la Juventus pensa ad alternative sul campo? Vidal e Marchisio danno una mano…
Esatto, quando Pirlo non sta bene o non è particolarmente brillante, il modulo prevede che gli altri centrocampisti lo aiutino. Qualche volta poi saltano il centrocampo con lanci verso la punta; ormai la Juventus gioca a memoria con un ritmo elevatissimo. Aggiungo una cosa.
Prego.
La Juventus è la Nazionale italiana: sette undicesimi della squadra bianconera sono i titolari della Nazionale, e in più ci sono giocatori come Vidal e Vucinic che fanno la differenza. Pirlo quindi rimane un giocatore indispensabile, ma la Juventus è una squadra capace di patire senza grossi problemi la sua assenza. Conte quindi fa bene a farlo riposare, non può giocare sempre.
In attacco invece è rinato Quagliarella. Può essere lui il famoso “top player” che la Juventus stava cercando?
Quagliarella è così: è capace di farti la giocata, il gran gol, in cinque minuti, e poi magari si prende delle pausa lunghe. L’allenatore, che vede i suoi giocatori tutti i giorni, sa chi è il più in forma; le scelte si fanno lì. Gli attaccanti della Juventus sono tutti di altissimo livello; di volta in volta si scelgono i migliori.
Dunque partono tutti alla pari?
Chiaramente uno come Vucinic è insostituibile, e anche Conte ha le sue gerarchie. Quagliarella ha un solo compito, in questo momento: continuare a lavorare come sempre, e farsi trovare pronto nel momento in cui l’allenatore lo chiama in campo di modo da dimostrare di essere lui il migliore di tutti.
Ultima domanda su Giovinco, apparso in evidente difficoltà a Londra…
Io ero convinto che il filo diretto Pirlo-Giovinco potesse essere un punto di forza; la difesa del Chelsea è straordinaria, sono diventati campioni d’Europa stando dietro e ripartendo. Ero convinto che portando avanti la difesa Giovinco avrebbe avuto spazi per fare male, e incidere sulla gara.
Invece?
Invece è venuta fuori questa brutta prestazione. Comunque Giovinco resta un grande giocatore e, tornando al discorso di prima, l’allenatore conosce i suoi giocatori, li valuta in allenamento e sa cosa deve fare.
(Claudio Franceschini)